Autolesionismo

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Quando parliamo di autolesionismo a cosa ci stiamo riferendo esattamente? Si tratta di persone che hanno il desiderio di procurare del male a se stessi utilizzando il proprio corpo per farlo. Si producono quindi ferite sul proprio corpo? Qual’è l’origine di questa patologia di natura mentale? Alcuni studi scientifici hanno messo in evidenza come questo comportamento messo in atto da un soggetto, potrebbe essere il risultato di una serie di abusi che hanno subito quando erano piccoli. Si potrebbe anche trattare di situazioni vissute dal soggetto nelle quali nel corso della propria vita è stato trascurato e non ha ricevuto le attenzioni di cui avrebbe avuto bisogno.

Potrebbe esserci una correlazione tra abusi ai quali un soggetto è stato sottoposto nell’arco della sua vita e questo problema psicologico. Questa possibile correlazione potrebbe essere un qualcosa di diffuso e non una condizione rara. Infatti secondo recenti statistiche nel mondo degli adulti circa il 5 per cento delle persone soffrirebbe di questa sindrome specifica.

Nel mondo invece degli adolescenti, una percentuale maggiore pari circa a un 17 per cento di giovani, soffrirebbe di questa forma psicologica. Questa percentuale poi è destinata a crescere sempre nel mondo degli adolescenti se ci riferiamo a soggetti che hanno anche un disturbo di natura mentale, in questo caso la percentuale è destinata a crescere arrivando circa al 30 per cento.

Approfondimenti sulla patologia

Tuttavia se parliamo di questo specifico fenomeno bisogna anche dire che può essere attuato da un soggetto che non vuole dare la morte a se stesso. Quindi il tutto passa da una violenza esercitata sul proprio corpo, sulla distruzione consapevole di parti e zone del corpo. Ne sono un esempio classico i tagli che un soggetto nel corso della propria vita può arrivare a procurarsi. L’intento almeno in una fase iniziale non è quella di arrivare al suicidio.

Tuttavia non è necessariamente detto che un soggetto autolesionista che abitualmente tende a danneggiare il proprio corpo procurandosi delle ferite visibili, magari dei tagli non sviluppi poi nel corso del tempo delle tendenze maggiormente mirate a un atto estremo come può essere quello del suicidio.

Quindi non bisogna assolutamente sottovalutare il fatto che un soggetto tenda a mettere in atto azioni volute che danneggiano il suo corpo. Infatti nel corso del tempo questa volontà può trasformarsi in qualcosa di più serio e più profondo e potrebbe portare il soggetto a tentare di togliersi la vita tramite il suicidio.

Parlare di soggetti che hanno tendente autolesioniste vuol dire avere a che fare con persone che possono avere comportamenti che mutano nel corso del tempo. Ci sono quelli che dopo alcuni anni tendono magari ad abbandonare queste pratiche sul proprio corpo. Una parte invece incorre in delle forme croniche e permanenti nel corso del tempo.

Il mondo degli adolescenti

Secondo un libro firmato da Giovanni Migliarese psichiatra che da anni si occupa di soggetti con tendenze autolesioniste, afferma con chiarezza che il mondo degli adolescenti, nel loro modo di pensare, nel loro immaginario la dimensione della morte è un pensiero diffuso. Le motivazioni in base alle quali questo pensiero è presente nella mente dell’adoloscente può essere legato al fatto che c’è una linea di passaggio, di demarcazione tra il mondo dell’infanzia che progressivamente nell’adolescente tende a spegnersi per poter acquisire nel corso del tempo un’identità del tutto nuova che coincide con il mondo degli adulti.

Se invece parliamo del mondo degli autolesionisti, dobbiamo riferirci a un comportamento che non ha alcuna base di natura sessuale. Una persona che presenta questo profilo psicologico non lo ha certamente perchè trae da questo comportamento un piacere di natura sessuale, si tratta invece di comportamento che viene messo in atto per motivi di natura differente.

Si può arrivare a farsi del male perchè si vuole dimenticare magari una sofferenza di natura emotiva che crea turbamento nel soggetto. Potrebbe essere una reazione messa in atto per cercare di fuggire a un carico di ricordi che creano nel soggetto uno stato di sofferenza emotiva.

Potrebbe anche trattarsi si una forma di punizione che il soggetto in maniera volontaria opera su se stesso, perchè magari è tormentato a livello mentale da sensi di colpa molto forti.

Procurare un dolore per alleviare una pena

Questa condizione psicologica afferma Migliarese, potrebbe tranquillamente anche esprimesi come una forma di paradosso che il soggetto mette in atto. In pratica si potrebbe anche trattare di un soggetto che mette in atto dei comportamenti di natura lesiva nei riguardi del proprio corpo, per cercare di ridurre il carico di sofferenza emotiva legata a una pena grande. Come si può distogliere il proprio pensiero da una pena che causa una grande sofferenza? Procurandosi un dolore fisico, magari un taglio in una particolare zona del corpo che dal soggetto è considerata sempre come una sofferenza minore rispetto a quella che si cerca di alleviare.

Come abbiamo detto in precenda questo atteggiamento potrebbe scaturire da traumi collegati all’infanzia del soggetto. Tuttavia dobbiamo anche distinguere quali sono i traumi specifici che possono portare un soggetto a praticare l’autolesionismo. Vediamo insieme una serie di maltrattamenti:

  1. Un soggetto nel corso della sua vita potrebbe aver subito degli abusi che hanno coinvolto la sua sfera sessuale
  2. Un soggetto nel corso della vita potrebbe aver subito degli abusi che riguardano la sua sfera fisica
  3. Un soggetto potrebbe aver subito una trascuratezza di natura emotiva
  4. Un soggetto potrebbe aver subito una trascuratezza di natura fisica

Tuttavia è bene anche specificare che un soggetto che soffre di questa problematica, nella maggior parte dei casi ha subito abusi di natura emotiva o trascuratezza emotiva. Se dovessimo identificare in maniera più precisa a cosa ci si riferisce per abusi di natura emotiva dovremmo sicuramente intendere:

  • Soggetti che hanno subito nel corso della loro vita comportamenti basati sulle urla
  • Soggetti che nel corso della loro vita hanno subito violenze di natura fisica
  • Soggetti che nel corso della loro vita hanno subito comportamenti di natura sadica da parte di altri individui

 Ulteriori approfondimenti

Tuttavia si è visto che abusi subiti da soggetti fatti di maltrattamenti e assenza totale di affettività, non solo situazioni che incidono solamente sulla sfera psicologica del soggetto, anche a livello biologico questi traumi lasciano comunque dei segni.

Percorso che va affrontato con esperti

Tuttavia indagare sui motivi che scatenano in un soggetto dei comportamenti di natura autolesionista può essere un approccio molto pericoloso. Se viene fatto da persone che non hanno esperienza in questo campo, il rischio è quello di alimentare senza saperlo le problematiche e le sofferenze che il soggetto presenta nella propria mente.

Quindi per cercare di aiutare una persona che soffre di questa problematica indagando a fondo le cause che lo portano a procurare a se stesso ferite, serve una persona che abbia un certo grado di esperienza e che conosca bene il soggetto.

In quale modo si procurano danni a se stessi?

Tuttavia un soggetto che soffre di autolesionismo può avere molti modi per procurare a se stesso ferite e sofferenza. Può essere attraverso dei tagli, può essere fatto assumendo una quantità eccessiva di farmaci, avere dei rapporti sessuali non protetti oppure mettersi alla guida in evidente stato alterato da alcolici.