Ablutofobia

812

Quando parliamo di ablutofobia, ci stiamo riferendo a una fobia specifica piuttosto rara e coincide con il timore di lavarsi che un soggetto può sviluppare nel corso della sua vita. Pur essendo rara, se una persona inizia a percepire un tipo di paura del genere, non è una malattia da sottovalutare. I sintomi sono seri e per questo motivo è bene sia affrontata con il giusto grado di consapevolezza, senza sottovalutarla o pensare che si tratti di una condizione passeggera, destinata a scomparire in maniera spontanea nel corso del tempo. Non è una condizione paragonabile a quella che vivono i bambini, quando sono piuttosto restii a farsi la doccia o il bagno. Quello che temono è lo shampoo. Hanno paura che gli vada dentro agli occhi e causi quel bruciore e quel fastidioso senso si irritazione che non vogliono assolutamente provare.

In molti casi si tratta semplicemente di capricci che fanno e come tali vanno visti. Diverso invece è il discorso di questa fobia specifica, in questo caso ci troviamo di fronte a un timore, una paura che non ha alcun fondamento di tipo irrazionale ed è focalizzata su un evento del tutto specifico. 

Può emergere sia come semplice timore di doversi fare una doccia o lavarsi in una vasca da bagno o in alternativa può essere una vera e propria paura di lavarsi che prende forma in maniera completamente indifferente al modo in cui questo gesto verrà fatto.  

Esistono delle specifiche paure con una forte componente personale del soggetto di irrazionalità che possono diventare delle vere e proprie fobie? Si, vediamo quali sono:

  1. Il soggetto potrebbe avere una forte paura legata allo sporco ( misofobia)
  2. Il soggetto potrebbe avere paura alla sola vista del sangue ( definita emofobia)
  3. Il soggetto potrebbe avere paura del buio ( definita nictofobia)
  4. Il soggetto potrebbe essere una persona che ha paura del dolore ( definita anche agliofobia)

Origine della fobia

Come spesso accade anche per altre fobie molto specifiche, il soggetto ha una paura legata a una causa specifica. Anche in questo caso la causa scatenante della fobia è specifica, andiamo a vedere quali possono essere:

 

 

 

  1. La fobia potrebbe essere scatenata da un trauma piuttosto accentuato che ha coinvolto il soggetto quando era piccolo
  2. Si potrebbe trattare di una fobia che il soggetto ha acquisito ed è stata magari trasmessa da un familiare o dalla famiglia in generale

Se parliamo di una fobia collegata a un evento di natura traumatica possiamo subito porre l’esempio di un bambino che ha magari rischiato l’annegamento dentro alla vasca da bagno, evento purtroppo non così raro. Oppure anche un evento più forte da un punto di vista emotivo come il mancato annegamento in un piscina pubblica. Sono indubbiamente dei traumi per la psiche di una persona che possono fortemente condizionare quella che è la loro percezione dell’acqua e innescare una reazione di paura molto intensa, fobica che li spinge a rifiutare il contatto con l’acqua stessa o ad allontanarli da quel tipo di situazione emotiva.

Come abbiamo visto non è necessariamente una fobia trasmessa da un evento di natura traumatica che ha coinvolto il soggetto durante l’arco della sua vita, può anche venire trasmessa da un familiare. Immaginiamo per un attimo a un parente stretto, magari un genitore molto apprensivo, ansioso che si preoccupa e trasmette al figlio questa specifica insicurezza, sottolineando la potenziale pericolosità dell’acqua se non si sta molto attenti.

In realtà quello che in quel momento sta accadendo non è di una fobia che si scatena nel bambino ma è la reazione eccessivamente ansiogena di un genitore, che per semplice paure sue o forme di ansia, trasmette al proprio figlio questo senso di insicurezza. Un genitore con un livello di ansia molto alta nei riguardi del proprio figlio, con paure troppo marcate, è una persona che che tende a trasmettere ai propri figli ansie e insicurezze di tutti i generi.

Sintomatologia specifica

Qual’è la sintomatologia specifica di una fobia del genere? Potremmo rispondere dicendo che proprio perchè si tratta di una fobia, ha dei sintomi specifici simili a molte altre fobie. Si possono manifestare sia se il soggetto deve effettivamente compiere un gesto concreto che è quello di lavarsi o al solo pensare alla situazione specifica sono:

 

 

 

  1. Un soggetto che ha questo tipo di fobia potrebbe avere uno stato di ansia piuttosto accentuato o una paura molto grande
  2. Il soggetto calato nel contesto specifico nel quale compiere il gesto o al solo pensiero, potrebbe avere un attacco di panico
  3. Un’altra reazione fisica che potrebbe avere un soggetto di fronte all’evento è un’abbondante sudorazione
  4. ll soggetto ansioso potrebbe avere una reazione di natura fisica che prevede la tachicardia
  5. Un soggetto in preda all’ansia per l’evento, potrebbe avere delle difficoltà in fase di respirazione
  6. Potrebbe avere dei tremori diffusi lungo il corpo
  7. Potrebbe avere nausea
  8. Potrebbe avere delle vertigini improvvise che lo colpiscono  

Impatti nella vita sociale

Indubbiamente una persona che soffre di ablutofobia, non avrà certamente una situazione di natura igienica particolarmente attenta, per questo motivo si troverà ad avere problemi nella sfera di natura sociale. Soprattutto partendo dal presupposto che viviamo in una società in cui l’apparenza ha una grande importanza. Quali potrebbe essere dunque i problemi ai quali potrebbe andare incontro una persona che soffre di questa specifica problematica? Vediamoli insieme:

  1. Una persona che soffre di questa problematica avrà problemi nell’ambito scolastico e anche sul luogo di lavoro
  2. Questa specifica fobia correlata all’igiene, potrebbe dare anche problemi legati a stati ansiosi nell’ambito sociale
  3. Potrebbe avere dei problemi di natura sanitaria legati alla scarsa cura della propria igiene personale
  4. Potrebbe avere dei problemi riguardanti la propria sfera psicologica. Quindi una sindrome depressiva scatenata dall’isolamento di natura sociale al quale è sottoposto  

Cura della fobia

Siamo arrivati al punto più importante di questo nostro approfondimento, quali sono gli approcci, le metodologie che si possono mettere in campo per curare l’ablutofobia. Possiamo subito dire che il timore di lavarsi è equiparabile a tante altre tipologie specifiche di fobie, per questo motivo l’approccio migliore che si potrà mettere in campo è quello della psicoterapia mirata alla matrice comportamentale del soggetto.

Lo psicoterapeuta dovrà quindi indagare a fondo i problemi relativi ai penseri negativi che sono presenti nella mente del paziente nel momento in cui deve fare questo gesto o ci pensa. Una volta compresi, si dovrà procedere a una sorta di “ristruttuazione mentale” che consenta al soggetto di poter modificare questa linea di pensiero con un qualcosa di maggiormente positivo.

La terapia dovrà sicuramente focalizzarsi su un progressivo avvicinamento del soggetto al luogo tanto temuto e dove la fobia si scatena, quindi il bagno o la doccia. Si può anche intervenire con un approccio di natura farmacologica qualosa i sintomi della fobia fossero troppo associati a reazioni di stress o ansia.

Ovviamente in questo caso la prescrizione dei farmaci ansiolitici, dovrà essere attentamente monitorata dallo specialista. Il trattamento da applicare al paziente, potrebbe anche prevedere alcuni approcci da avere quando il soggetto si trova a casa propria. Da questo punto di vista il paziente potrebbe eseguire una serie di esercizi quali:

  1. Tecniche basate sul rilassamento come lo yoga
  2. Praticare uno sport per riuscire a gestire meglio stress e ansia
  3. Praticare la meditazione

 

Articolo precedenteAntidepressivi
Articolo successivoPaura del buio
Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.