Fobie

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Se non avete mai sentito parlare delle fobie, sappiate che si tratta di conzioni di natura psicologica che sono state scoperte come tali già nel 1700 da un certo Benjamin Rush che diede una definizione a queste problematiche, arrivando a definirle come paure sproporzionate di cose reali. Per questo motivo fu in grado di definirne alcune specifiche, vediamo quali:

  • La paura dei gatti
  • La paura dei topi
  • La paura degli insetti
  • La paura degli odori
  • La paura dei cani (cinofobia)

Ma se tendiamo ad utilizzare questo termine, a cosa esattamente ci stiamo riferendo? Possiamo parlare a tutti gli effetti di una sorta di paura piuttosto accentuata, che tende a mantenersi nel corso del tempo, con un determinato grado di intensità scatenata da un qualcosa di molto specifico, ad esempio:

  • La paura potrebbe essere scatenata da un oggetto
  • La paura potrebbe essere scatenata da un animale
  • La paura potrebbe essere scatenata da un luogo
  • La paura potrebbe essere scatenata da una situazione specifica

Reazione emotiva esasperata

Se dovessimo definire correttamente questa reazione del soggetto, potremmo anche dire che si tratta di una reazione a livello emotivo molto irrazionale, molto accentuata e possiamo anche usare il termine esasperata per un qualcosa che di fatto non è un pericolo tale come il soggetto potrebbe pensare.

Quello che accade esattamente nel soggetto fobico è il manifestarsi di una reazione del tutto immotivata e irrazionale che lo mette in uno stato d’animo di grande allarme. Al punto tale che il soggetto potrebbe avere manifestazioni di natura ansiogena, o di paura nei riguardi di uno stimolo preciso. 

Questo si potrebbe tradurre in un soggetto che mette consapevolmente in atto dei comportamenti basati sull’evitamento, grazie ai quali cerca di evitare di trovarsi in contatto con lo stimolo o la situazione che scatena in lui la paura irrazionale. 

In presenza di quali tipi di stimoli di natura fobica possiamo trovarci? Possono essere tra di loro di natura molto differente. Ci sono alcune tipologie specifiche di paure fobiche che ormai sono conosciute molto bene e piuttosto comuni tra le quali:

  • Un soggetto che ha paura dell’altezza
  • Un soggetto che teme fortemente animali che hanno un certo grado di pericolosità
  • Un soggetto che magari ha paura delle siringhe

Parliamo quindi di paure che come tali sono del tutto sproporzionate o per meglio dire creano in un soggetto una reazione sproporzionata a livelli tali che si produce una reazione di paura immotivata di fronte a stimoli o eventi che non hanno alcun grado di pericolosità. Il soggetto che ne soffre si rende conto di avere a che fare con una paura irrazionale che non riesce in alcun modo a controllare anche se mette in atto strategie per cercare di combattere questo momento ansiogeno molto intenso. 

Sintomatologia che si produce nel soggetto

Quali sono le sintomatologie specifiche che si possono produrre in una persona in preda a una paura irrazionale specifica? Vediamole insieme:

 

 

 

  • Il soggetto potrebbe avere tachicardia
  • Il soggetto potrebbe soffrire di vertigini
  • Il soggetto potrebbe soffrire di disturbi gastro-intestinali
  • Il soggetto potrebbe avere nausea
  • Il soggetto potrebbe percepire un senso di soffocamento

Si tratta chiaramente di sintomi che in quanto tali si possono alleviare se il soggetto si allontana dall’evento scatenante, dallo stimolo di natura ansiogena. Tuttavia come spesso accade, il tipo di reazione al quale il soggetto va incontro può essere molto differente. Potrebbe anche avere una reazione del tutto contraria a quella segnalata con magari svenimenti.

In linea generale si tratta di situazioni nelle quali un soggetto ha queste reazioni se sottoposto a situazioni o eventi specifici come ad esempio la paura delle iniezioni, la paura del sangue o di una ferita.

Le persone che soffrono di paure specifiche si rendono perfettamente conto del fatto che hanno delle reazioni irrazionali e immotivate ad un determinato evento. Per questo motivo l’altra cosa che sicuramente cercheranno di fare è quella di evitare in tutti i modi di ritrovarsi nella situazione che scatena questa forma di paura immotivata.

La tecnica dell’evitamento anche se all’inizio sembra essere un vantaggio a lungo andare diventa come una sorta di trappola nella quale il soggetto si trova. Infatti per evitare lo stimolo ansiogeno, inizierà a limitare anche la propria vita sociale se in qualche modo questa può portarlo a riprodurre l’evento che teme.

Come si diagnostica

La diagnosi di un disturbo del genere richiede per prima cosa che un soggetto abbia delle sintomatologie specifiche in presenza di un oggetto, una situazione per lui vissuta come fobica. Tuttavia la diagnosi richiede anche altre condizioni specifiche quali:

  • L’elemento che scatena l’atteggiamento fobico deve portare il soggetto ad avere una reazione immediata
  • L’elemento che scatena la paura deve essere percepito dal soggetto come da evitare
  • Paura e ansia sono del tutto irrazionali e immotivate perchè non corrispondono a un evento che ha una reale pericolosità
  • Questi sintomi devono essere presenti da più di sei mesi
  • Il disturbo è invalidante, crea al soggetto problemi relativi alla propria sfera lavorativa, relazionale e comportamentale

Causa della paura

Le cause che possono generare una manifestazione fobica del genere in un soggetto sono tante. Può anche essere il risultato di un evento che ha rappresentato per il soggetto un trauma. Pensiamo un attimo a una persona che è stata attaccata da un cane e quindi sviluppa una specifica paura per quel tipo di animale.

Tuttavia l’esperienza può essere ancora più forte e traumatica se durante l’evento ansiogeno il soggetto ha avuto un attacco di panico. In ogni caso il meccanismo che scatena l’evento di natura fobica è sempre quello. Quello che accade nel soggetto è che ad una precisa situazione, evento, animale o altro, viene associata un’emozione forte e chiaramente con una connotazione del tutto negativa.

Quindi quando si parla di eventi che scatenano reazioni fobiche, non si parla di situazioni o contesti che nascondono significati più profondi da indagare, si tratta a tutti gli effetti di eventi situazionali nei quali il soggetto percepisce un qualcosa di negativo che innesca il meccanismo di paura eccessiva con i relativi sintomi che è in grado di scatenare.

Ci sono soggetti che per loro caratteristiche sono maggiormente predisposti a sviluppare queste problematiche? Si, soggetti che soffrono magari di forme di ansia, sviluppano con maggior facilità forme fobiche specifiche.

Fobie specifiche

Volendo cercare di dare un minimo di ordine alle paure di cui un soggetto può soffrire, possiamo definirne e classificarne alcune specifiche che andiamo a vedere:

  • Potrebbe trattarsi di una paura che si scatena di fronte a situazioni oggettive come un mezzo di trasporto, un ponte, un ascensore, un tunnel, o magari un luogo chiuso
  • Potrebbe trattarsi di una paura che si manifesta quando il soggetto viene a contatto con determinati animali quali i ragni, uccelli, insetti, cani, gatti o topi
  • Potrebbe trattarsi di una paura che si manifesta in presenza di eventi naturali come un temporale, di fronte alle altezze, il buio o l’acqua. 
  • Potrebbe essere un tipo di paura che si scatena in presenza di aghi (balenofobia)  

Ci possono essere anche altre tipologie di paure specifiche quali l’odontofobia che è la paura delle cure mediche. L’amaxofobia che è la paura di guidare un automezzo. L’emetofobia è la paura di vomitare o di vederlo fare a qualcuno, la gerascofobia è la paura irrazionale di invecchiare.

Approcci curativi

Ad oggi la scienza moderna ha visto che l’approccio terapeutico fondamentale è quello cognitivo-comportamentale. Su cosa si basa? Il soggetto tramite l’ausilio di uno specialista verrà progressivamente messo in contatto con l’evento, la situazione o l’oggetto che scatena in lui la paura. In maniera tale che con il tempo l’evento scatenante diventi per lui un terreno neutrale nel quale il percepito cambia. Ovviamente per poter avere dei risultati in tal senso sarà anche necessario che avvenga una modifica sostanziale nel modo di pensare del soggetto che progressivamente sarà in grado di non associare più allo specifico stimolo sentimenti, emozioni, stati ansiogeni negativi. 

L’approccio di natura farmacologica a base di benzodiazepine oltre a dare assuefazione nel corso del tempo aiuta solo a ridurre gli stimoli più forti e violenti. Tuttavia se si sospende la cura farmacologica i sintomi tendono a ritornare tutti.

 

 

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.