Shopping compulsivo

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Probabilmente vi sarà capitato di sentir parlare di shopping compulsivo ma a tutti gli effetti di cosa si tratta? Parliamo di un desiderio irrefrenabile di acquistare cose, oggetti, qualsiasi cosa che in quel momento passa per la testa a una persona. Non si tratta di un bisogno effettivo di comprare oggetti che mancano in casa, magari utili e che effettivamente non abbiamo. In realtà il più delle volte si tratta di un impulso irrefrenabile, un desiderio completamente irrazionale e fuori controllo che ci porta a fare acquisti senza avere di fondo un approccio razionale. Quello che muove una persona affetta da questa patologia psicologica è un bisogno profondo correlato a uno stato di ansia che si cerca di combattere o neutralizzare con un acquisto compulsivo e totalmente irrazionale.

Si tratta di un modello comportamentale associato ad altri ipotetici disturbi? Si, in linea generale questa problematica è direttamente collegata a problemi che riguardano la capacità che in individuo sia esso di sesso maschile o femminle ha di controllare determinati impulsi. Si tratta anche di un disturbo che può essere tranquillamente associato a dipendenze di natura comportamentale.

Il tratto più caratteristico di questa problematica si vede nella frequenza con la quale il soggetto mette in atto in comportamento basato sull’impulso del momento. Non si tratta di epidosi sporadici e che accadono con una frequenza relativamente bassa, si tratta invece di epidosi che hanno una costante nel tempo.

La persona che ne è affetta avverte chiaramente dentro al suo animo un impulso irresistibile che la porta a fare acquisti. Tuttavia non si  tratta di reali esigenze, di oggetti che effettivamente mancano e che sono parte integrante del quotidiano della persona. In realtà si parla di acquisti irrazionali e inutili, nei quali molto spesso viene comprato un oggetto, un vestito o altro che fanno già parte delle cose che il soggetto possedeva prima.

Percezione del soggetto

Per quanto il soggetto spesso sappia e si renda conto del fatto che gli oggetti acquistati sono perfettamente inutili, non riesce comunque a razionalizzare il tutto. In quel momento preciso è preda di quel desiderio, di quella voglia di fare un acquisto e il senso si riduce proprio a questo.

Il fine ultimo non è tanto legato all’acquisto di un oggetto che si desidera, il senso di quello che il soggetto mette in atto è dettato dal bisogno di soddisfare quel desiderio non razionale che si manifesta con la voglia di andare a comprare. Quindi la persona pur riconoscendo l’inutilità dell’acquisto che andrà a fare, non riesce comunque a razionalizzare il tutto ma deve necessariamente procedere all’acquisto.

Conseguenze della problematica

Una persona affetta da un problema del genere reitera ( ripete) con una certa frequenza l’acquisto e il comportamento irrazionale. Tuttavia il comportamento che mette in atto purtroppo non è esente da conseguenze. Problemi che possono riguardare sia la sfera psicologica del soggetto ma anche altri piani.

Le conseguenze con il tempo si fanno sentire sul piano economico, infatti una spesa non mediata da razionalità, un acquisto di natura compulsiva e non frenato dalla parte più concreta e razionale presente in ognuno di noi, crea inevitabilmente conseguenze sul piano economico. Infatti il budget che la persona ha a disposizione non è illimitato ma è anzi fortemente condizionato dalle proprie entrate.

Il fatto di non avere alcun tipo di freno all’impulso di comprare, crea un problema di natura economica oggettivo. Non si spende più in base a quello che entra, limitando le spese alla parte importante e indispensabile ma si spende in maniera del tutto priva di controllo. Questo col tempo creerà problemi di natura economica. Sopratuttto se gli acquisti vengono fatti con la carta di credito, il soggetto non avrà alcun tipo di controllo sulle entrate e sulle uscite.

Al punto tale che quando non riuscirà più a pagare gli oggetti acquistati si troverà a dover fare i conti con magari problemi seri di liquidità con il proprio istituto di credito. Allo stesso modo se ha acquistato a rate, non riuscendo più a pagare quello che ha acquistato, si troverà in serie difficoltà economiche che si potrebbero tradurre chiaramente in problemi di natura legale.

Deterioramento delle proprie relazioni sociali

Il deterioramente non avviene solo sul piano economico, si tratta anche di problemi che riguarderanno i propri rapporti di natura sociale. Col tempo amici, parenti e persone vicine inizieranno ad accorgersi che nella vita della persona c’è qualcosa che non va. Non ci vuole molto a rendersi conto del fatto che la casa è sommersa di oggetti e acquisti di vario genere che non si sa più dove mettere o che magari non hanno alcuna utilità di natura pratica.

Shopping compulsivo

Ad oggi la scienza moderna non è ancora riuscita a dare un criterio univoco per definire questo approccio irrazionale che porta una persona a spendere e comprare senza alcun tipo di controllo, tuttavia è possibile identificare una serie di comportamenti e episodi che rendono più chiaro a tutti il problema, vediamo quali sono:

  • In una prima fase specifica, il soggetto che presenta questo profilo psicologico basato sull’acquisto irrazionale e fuori controllo di oggetti, inizia ad avere e percepire emozioni che si innescano prima dell’acquisto stesso. Si parla infatti di emozioni poco piacevoli che il soggetto prova ancora prima del fare acquisti come tristezza, ansia, paura, noia e rabbia. A questi sentimenti se ne possono associare altri quali un senso di urgenza che può essere correlato all’atto dell’acquistare in generale o legato magari a un singolo oggetto.
  • La seconda fase è quella della pianificazione nella quale il soggetto tende a costruire un percorso mentale con il quale poi in una fase successiva metterà in atto l’acquisto. Quindi si interesserà e valutare quale sia il negozio specifico nel quale recarsi per effettuare l’acquisto. Un secondo aspetto riguarderà il tipo di oggetto o articolo che intende acquistare fino ad arrivare alla forma di pagamento che utilizzerà per procedere alla spesa che ha deciso di intrapendere.
  • La terza fase è quella concreta, effettiva, quella in cui il soggetto è preso dall’irresistibile desiderio di comprare e va nel negozio scelto e fa i suoi acquisti. In una fase iniziale, potrà percepire emozioni o sensazioni del tutto irrazionali legate al piacere dell’acquisto. L’oggetto che ha deciso di comprare ha un suo potere seduttivo è quasi sensuale. Si tratta di una fase particolare nella quale il soggetto si sente gratificato e quasi “corteggiato” dall’oggetto che decide di comprare.
  • La quarta fase la potremmo definire come quella della disillusione. Il soggetto ha avuto una gratificazione immediata che si è concretizzata con un acquisto che ha scatenato in lui emozioni come la gioia, uno stato euforico. Tuttavia la fase successiva è ben differente, le sensazioni positive evolvono rapidamente in percezioni sgradevoli come la tristezza, un senso di frustrazione diffuso, uniti a un senso di colpa e delusione verso la propria persona.

Analisi del disturbo

Un disturbo del genere quindi si presenta e si propone secondo determinati criteri specifici. Prima dell’acquisto il soggetto è preda di stati emozionali dalla forte connotazione negativa come tristezza, depressione, ansia. Dopo l’acquisto almeno in una prima fase sentimenti come l’euforia e la soddisfazione dominano l’animo del soggetto. Tuttavia la gioia del momento è destinata a passare in fretta, infatti in seguito all’acquisto il soggetto sperimenterà sensazioni come il senso di colpa e la frustrazione.

La differenza sostanziale con una persona che va a fare un acquisto normale è quella di percepire la reale utilità dell’oggetto stesso acquistato. Al contrario chi è preda di questo momento compra cose inutili o che ha già e che non corrispondono a un desiderio vero presente nella persona.

La persona che soffre di questo problema capisce e si rende conto di avere un atteggiamento irrazionale e fuori controllo nonostante cerchi di recuperare razionalità. In generale il soggetto che soffre di questo problema è una donna, compresa tra i 20 anni e i 30. In una fase nella quale si inizia ad avere una certa indipendenza economica.

Lo shopping compulsivo è un problema che si può presentare in soggetti che hanno già altre patologie quali:

  • Soggetti che hanno problemi legati al proprio livello di umore
  • Soggetti che possono avere stati di ansia
  • Soggetti che non riescono a dominare i propri impulsi

Per curare una problematica del genere sarà bene rivolgersi a uno psicoterapetua che affronterà con il paziente un percorso di razionalizzazione dell’impulso e di strategie che aiutino il soggetto a tenere sotto controllo la problematica.