Stalking

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Se parliamo di un termine come stalking a quale tipo di condotta un soggetto viene sottoposto? Si tratta essenzialmente di persone di qualsiasi genere che mettono in atto condotte che vanno dalla minaccia alla molestia, non affronteremo in questo post la natura psicologica di questo comportamento definendolo come una patologia mentale, ci limiteremo a descrivere il fenomeno come tale, da un punto di vista legislativo e delle condotte messe in atto.  Si tratta di condotte che hanno uno scopo preciso; sono finalizzate a creare un grave danno di natura psicologica sulla persona sulla quale vengono applicate. Per questo motivo la vittima di questo comportamento odioso inizia ad avete stati di ansia piuttosto accentuati, può iniziare a provare paura. Nel tempo questi comportamenti che vengono reiterati possono causare un timore piuttosto fondato a insistente nella persona che li subisce, quello di essere in pericolo di vita, di avere seri rischi che riguardano la propria incolumità innanzitutto fisica e poi di natura psicologica. 

Storia della terminologia

Se dovessimo fare un approfondimento che riguarda la storia di questo termine specifico potremmo dire che il termine deriva dall’inglese to stalk e solitamente lo utilizziamo per indicare in tal senso una serie di comportamenti di natura vessatoria e intimidatoria che vengono messi in atto da un determinato soggetto nei riguardi di un altro. Questo diventa una sorta di vittima e l’atteggiamento di natura persecutoria fa sì che nel corso del tempo si instauri nella vittima di questi comportamenti un certo grado di paura. L’ansia inizia ad accompagnare le sue giornate al punto tale che la sua vita quotidiana, quello che vive ogni giorno diventa complesso e difficile e viene compromessa la qualità di vita della vittima.

In termini di natura legislativa possiamo citare il decreto legge del 14 agosto del 2013 che recita espressamente e segnala che qualsiasi persona che mette in atto condotte che vengono anche portate avanti con costanza nell’arco del tempo, improntate a minacciare una determinata persona o a molestarla al fine di causare nel soggetto vittima delle molestie un grave stato di ansia o una paura piuttosto radicata che riguarda la propria incolumità può essere punito con pene che possono andare dai sei mesi ai cinque anni di reclusione.

Per quanto riguarda la gravità del fatto, la legge dice espressamente che la pena aumenta in proporzione se questo atteggiamento è messo in pratica da persone che hanno avuto rapporti sentimentale con la persona che subisce questo tipo di molestie. Si intendono quindi i coniugi siano essi anche divorziati, separati.

Legge e parte oggettiva

Sempre in termini di legge la norma tende a reperire un certo grado di gravità nella condotta portata avanti dalla persona che con il suo comportamento molesta un’altra persona. Quindi condotte che vengono poste in essere da una persona che in maniera voluta ne tormenta un’altra con condotte di natura oggettiva è un requisito essenziale per poter definire e mettere in atto delle punizioni adeguate alla condotta della persone che perseguita un’altra.

Le varie sentenze che si sono succedute nel corso del tempo si focalizzano sul fatto che gli atti di natura persecutoria che possono essere messi in atto da un determinato soggetto nei riguardi di un altro, può avere anche un andamento non omogeneo. Potrebbe esserci quindi un periodi di remissione nei quali il percecutore non adotta atteggiamenti specifici per poi invece ritornare a mettere in atto comportamenti lesivi della dignità e della sicurezza dell’altro.

Questi fattori devono essere messi al vaglio del giudice in maniera molto attenta e rigorosa. In ogni caso è anche bene specificare che di solito quando si parla di un reato così odioso, le condotte messe in atto dalla persona che ne perseguita un’altra devono creare le condizioni per cui la vittima inizi ad avere paura, un timore giustificato che riguarda il proprio livello di incolunità o di una persona a lei cara.

Tuttavia per poter parlare di un reato del genere non è necessario che il percutore compia atti concreti che danneggiano la persona da un punto di vista fisico. Per poter parlare di questa tipologia di reato si può parlare di una semplice condizione nella quale la persona che subisce gli atteggimenti molesti si trovi in una condizione di alterato equilibrio di natura psicologica e fisica.

Parliamo ora del fattore soggettivo

Se dobbiamo riferirci invece ai comportamenti specifici che una persona che decide mettere in atto atteggiamenti persecutori nei riguardi di un’altra mette in atto, bisogna di fatto riferirsi a una volontà specifica che il soggetto che perseguita decide di mettere in atto. Seguirà poi in tal senso una condotta composta da una serie di atteggiamenti di natura persecutoria e vessatoria che riguarderanno la vitta del reato.

In pratica chi decide di adottare questi comportamenti è animato dall’intenzione di sottoporre la vittima a una costante e reiterata persecuzione e condotta offensiva nei suoi riguardi. In tal senso non importa una situazione oggettiva come quella che vive la vittima che chiaramente inizia a provare uno stato di ansia piuttosto accentuato e magari per evitare queste situazioni cerca di cambiare le proprie abitudini per cercare di evitare il suo persecutore.

Identikit di questo reato

Se dovessimo per un attimo stabilire un identikit della dinamica che crea i presupposti per un reato come lo stalking potremmo dire che si tratta di una dinamica nella quale i personaggi principali della storia sono essenzialmente due:

  • Da una parte c’è la persona molestatrice, quella che con il suo comportamento perseguita la vittima
  • Dall’altra parte c’è la vittima che subisce i comportamenti vessatori e reiterati, quella che inizia a provare ansia per la sua condizione e teme per la propria incolumità fisica e psicologica

Possiamo dire a tutti gli effetti che tra questi due soggetti nel corso del tempo si instaura una sorta di relazione che è ovviamente il risulato di una forzatura pura e semplice. Parlando del soggetto che perseguita un altro, possiamo definirlo come colui che mette in atto atteggiamenti, comportamenti, condotte volute e consapevoli che creano uno stato di ansia nella vittima tra questi abbiamo:

  • Un soggetto che si mette a seguire una persona sta mettendo in atto un atteggiamento persecutorio
  • Un soggetto che inizia a frequentare locali e posti dove abitualmente la vittima vive la sua vita e le sue relazioni sociali

 Da questo punto di vista possiamo anche dire che la persona che ne perseguita un’altra in maniera voluta e reiterata non vede neanche in essa un soggetto sul quale agisce ma un oggetto sul quale concentrare la propria attenzione e il proprio agire.

Profilo psicologico della persona che ne vessa un’altra

Possiamo in tal senso reperire dei profili psicologici specifici che ci aiutino a capire con che tipo di persona abbiamo a che fare? Si nel corso del tempo sono stati classificati ben cinque differenti profili psicologici che identificano una persona del genere vediamo quali sono:

  • Un primo profilo psicologico riguarda un partner che con la persona ha avuto in passato rapporti di natura sentimentale e che risentito per la fine del rapporto vuole mettere in atto comportamenti specifici per vendicarsi. Quindi il suo inteno è quello ad esempio di danneggiare l’immagine della ex partner magari facendo circolare pettegolezzi di natura diffamatoria nell’ambiente di lavoro della vittima. Oppure può decidere di danneggiare oggetti appartenenti alla vittima come ad esempio procurare un danno alla macchina
  • Potrebbe invece trattarsi di un soggetto che cerca magari un rapporto di natura affettiva, travisando completamente il rapporto che c’è con la vittima. Immaginiamo per un attimo un medico con il proprio paziente. In questo profilo avviene un fraintendimento completo del rapporto che c’è in essere da parte del persecutore
  • Potrebbe trattarsi di una sorta di corteggiatore che non ha grandi competenze di natura relazionale. Questo si traduce in comportamenti nei riguardi della vittima che hanno la caratteristica di essere oppressivi e con un certo grado di invadenza. Tuttavia è bene anche dire che si tratta di atti che durano poco
  • Si tratta di una persona che è stata respinta e per questo motivo adotta atteggimenti di natura persecutoria che sono la diretta conseguenza dei rifiuto messo in atto dalla vittima
  • Il predatore è uno profilo psigologico di altra natura. Si tratta di un soggetto che vuole avere rapporti sessuali con la vittima e quindi la pedina, la insegue e la spaventa. L’ansia e la paura scatenate nella vittima provocano nel persecutore uno stato di eccitazione collegato alla caccia che porterà in atto

 Definizione di atti di natura persecutoria

Da questo punto di vista potremmo parlare di un quadro piuttosto complesso strutturato su tanti dettagli.Lo stalking riguarda condotte vessatorie potrebbero essere portate avanti su vari fronti vediamo quali:

  1. Potrebbero essere minacce
  2. Potrebbero essere molestie
  3. Potrebbero essere comportamenti che nel corso del tempo creano nella vittima un forte disagio di natura psicologica, fisica e anche paura.

 

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.