Coulrofobia

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Se non avete mai sentito parlare della coulrofobia, sappiate che a tutti gli effetti, si tratta di una paura irrazionale e precisa che deriva dal contatto con i pagliacci. Come mai nella mente di una persona si scatena una paura del genere? Perchè la vista di un pagliaccio scatena nella nostra mente una strana paura, una sorta di inquietudine che ci spinge a vedere in quella figura una qualcosa di sinistro, una realtà di fatto distorta? Perchè il pagliaccio in realtà, dovrebbe rappresentare un momento di divertimento e di gioco, nel quale una persona con un truffo marcato, un viso che ride sempre, cerca di farci passare dei momenti piacevoli, fuori dall’ordinario e spensierati. Almeno in condizioni normali il pagliato questo dovrebbe riuscire a fare, eppure capita qualcosa nella nostra mente, si innesca un meccanismo completamente diverso.

Ora è bene ripercorrere questa inquietudine facendo scorrere il tempo all’indietro e pensando alla nostra vita. Vi sarà sicuramente capitato di recarvi in un circo per assistere ai vari spettacoli che vengono proposti. Ad un certo punto, avrete sicuramente visto lo spettacolo dei pagliacci, cosa è passato nella vostra mente in quel momento? Siete riusciti a divertirvi? Avete percepito in maniera positiva quella figura che si muove in modo strano, ride in maniera forzata a continua e ha quell’andatura che spesso percepiamo essere innaturale?

A questo punto riflettiamo e vediamo quanti di voi invece, alla vista di un clown, non hanno invece improvvisamente provato una sorta di inquietudine interiore, un brivido causato dal modo in cui si veste questa persona. Si tratta di una paura di natura irrazionale, il timore dei pagliacci ha radici psicologiche molto profonde e deriva sostanzialmente dal nostro cervello, da come la nostra mente, ci fa percepire i volti, e le espressioni del viso, come se effettivamente nel pagliaccio, ci fosse un qualcosa di profondamente sbagliato, se vogliamo anche di sinistro, per questo motivo il nostro cervello scatena una reazione di paura, inquietudine, anche di pericolo nei riguardi di sembianze umane e di un volto che avvertiamo essere non in linea con determinati canoni estetici, innaturale, e per questo motivo inquietante, pericoloso.

Un percepito distorto

Cosa accade nella nostra mente? Perchè una figura comica, che dovrebbe farci sorridere è invece percepito in maniera inquieta da noi? La prima cosa che va detta, è che dietro alla figura del clown, si cela una persona, certo, siamo abituati a vederli magari con un trucco marcato, di solito indossano una parrucca, hanno il classico naso di colore rosso, tuttavia dietro a quel volto pitturato, si nasconde a tutti gli effetti una persona.

La percezione di un qualcosa di divertente, di una scena buffa che scatena in noi una reazione del tutto normale e piacevole, può andare di pari passo con una determinata situazione. Immaginiamo per un attimo di creare una figura buffa, magari utilizzando calzino sul quale andremo a collocare degli occhiali molto grandi, marcati, sporgenti. Se ci fermiamo per un attimo a vedere l’effetto che abbiamo creato, sarà molto facile da parte nostra avere una reazione divertita.

Si quella figura buffa che abbiamo creato, che in realtà non esiste, che non ha acun tipo di proporzione e fa solo parte della nostra fantasia, ha creato in noi una percezione piacevole. Quella sproporzione, quella figura che non esiste, scatena in noi il divertimento, non la vediamo in senso ostile, anzi è piacevole, ha la capacità di farci divertire, e questo di fatto è quello che in normali circostanze dovrebbe accadere.

Il divertimento è la naturale conseguenza di un effetto piacevole, di una dissonanza che nella vostra mente viene percepita nel modo giusto, un qualcosa di buffo, innaturale, che non esiste ma che nella sua goffaggine, nella sua figura imperfetta, fa percepire quella piacevole dissonananza che è in grado solo di scatenare il riso in noi.

La figura umana fa cambiare il percepito

Ora fare invece una cosa completamente diversa, utilizzate sempre quel paio di occhiali sporgenti, ridicoli e innaturali e appoggiateli su una figura che ricorda le sembianze umane, come per esempio potrebbe essere una statua, un robot. Se vi soffermate un attimo a guardare intensamente quella figura, dopo un pò di tempo vi accorgerete che la percezione che avete cambia completamente.

Infatti non vi scatena simpatica, non vi lascia quella sensazione piacevole di comicità implicita che vi porta naturalmente a sorridere, infatti trovate la combinazione degli occhiali con l’oggetto sul quale sono posti, per esempio la patata abbastanza buffi, sicuramente vi rendete conto che in natura non esiste nulla del genere, eppure sapete che quella figura pur innaturale, è buffa, è simpatica, proprio per questo motivo scatena la vostra ilarità, magari un sorriso.

Se questa stessa condizione riguarda una statua, un robot, insomma una figura che ricorda in qualche modo le sembianze umane, qualcosa nella vostra mente cambia, il modo di percepire quella figura non è più lo stesso, anzi, molto probabilmente quello strano accostamento che avete fatto tra quegli occhiali sporgenti e quella figura dalle sembianze umane, dopo un pò di tempo crea nel vostro animo un effetto del tutto differente, iniziate a provare un certo disasio che non sapete neanche perchè si sia improvvisamente manifestato.

Cosa accade nella nostra mente

Cosa accade esattamente nella nostra mente, al punto tale che ci porta a percepire quella figura in maniera differente, anche con una punta di disagio? C’è un termine preciso che gli esperti associano all’effetto che si crea nella nostra mente, viene definito ” valle perturbante”. In pratica ci troviamo di fronte a una figura molto reale, proprio quel senso di realismo, quel renderci conto che si è creata una dissonanza forte tra quella figura e gli oggetti che abbiamo volutamente inserito su di essa, con il tempo crea in noi un disagio. Improvvisamente si manifestano delle emozioni che non sono positive, rilassanti, piacevoli e scatenano magari simpatia, allegria e piacevolezza, ci troviamo improvvisamente di fronte a un’emozione negativa, che suscita in noi un’inquiteudine interiore, un senso di disagio che ci assale.

Per lo stesso motivo che abbiamo detto, di fronte a una bambola che ha delle fattezze umane molto marcate, un viso che ci porta al confronto con il viso umano, quegli occhi troppi grandi, che modo inanimato di guardarci, può scatenare in noi un forte disagio.

Comportamento strano del clown

Per chi soffre di coulrofobia, la percezione di un clown cambia completamente. Infatti ci troviamo di fronte a una persona che a un viso che ha un comportamento differente da quello che ci dovremmo aspettare. Quel sorriso che vediamo sul suo viso non è per nulla naturale, ma si tratta di un qualcosa di forzato, gli occhi sono molto marcati e anch’essi hanno movimenti molto accentuati, marcati e per un certi versi ambigui. Allo stesso modo ci troviamo di fronte a un viso che ha dei colori molto forti, marcati, eccessivi.

Poichè nella nostra mente è attivo un meccanismo che di fatto ci porta a identificare con una certa chiarezza e in maniera univoca un volto umano, il pagliaccio con i suoi colori molto forti, con quella parrucca, con quel sorriso forzato, riesce a “confondere il nostro cervello”, non consentendogli di attivare quel naturale meccanismo di riconoscimento del volto, che di fatto fa parte della nostra evoluzione.

Movimenti innaturali

Nel mondo di tutti i giorni, quando magari facciamo una passeggiata in una via affollata del centro, siamo abituati spesso a soffermarci a guardare un viso, e nello stesso modo, siamo attenti ad osservare il modo in cui cammina. Nel pagliaccio questo paradigma cambia, il suo modo di camminare non rispecchia un canone di normalità, è infatti volutamente goffo perchè vorrebbe risultare comico. Eppure non accade questo, non c’è comicità in quei movimenti che vediamo goffi, ancora una volta percepiamo un senso di disagio.

Poi, esiste un altro fattore che per le persone affette da coulrofobia è importante, il pagliaccio è imprevedibile, sappiamo benissimo che se verrà nella nostra direzione, sarà sicuramente per trovare un modo per prenderci in giro, per renderci magari un pochino ridicoli agli occhi degli altri, questo elemendo di imprevidibilità, di rende di fatto inquieti, non ci piace, non sappiamo cosa aspettarci. In fondo il suo ruolo è quello di andare al di là delle convezioni sociali e di creare un effetto sorpresa.

Quello che si manifesta nella persona è un’ansia, quanti di noi, sapendo che ci troveremo calati in un contesto specifico, in uno spettacolo dove la satira e la comicità la faranno da padroni, consapevolmente si siede in prima fila e gradisce un’eventuale approccio comico con il clown di turno?

Come approcciarsi quindi se si manifesta un problema del genere? Quali sono le cure efficaci per consentirci di uscire da una condizione del genere? Ci sono varie strade a disposizione, tra queste la meditazione, delle tecniche che ci consentano di rilassarci e una terapia cognitivo-comportamentale che ci consenta di affrontare in maniera intelligente l’evento ansiogeno per poterlo superare.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.