Anemia emolitica autoimmune sintomi

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Quali sono i sintomi dell’anemia emolitica autoimmune? La risposta corretta è che il paziente da questo punto di vista potrebbe essere del tutto asintomatico (non avere alcun sintomo), altri soggetti invece potrebbero avere sintomi quali:

  • Il soggetto potrebbe lamentare stanchezza;
  • Il soggetto potrebbe avere il respiro affannoso;
  • Il soggetto potrebbe avere un colorito pallido.

I sintomi appena riportati, riguardano forme lievi, nel caso invece da questo punto di vista di forme maggiormente marcate, il paziente potrebbe avere l’ittero, un fastidio localizzato nella zona dell’addome, una percezione di pienezza.

Approfondiamo la problematica

Quando utilizziamo il termine anemia autoimmune, in realtà ci stiamo riferendo a un gruppo di patologie che si caratterizzano in tal senso per una disfunzione legata al sistema immunitario. Cosa accade esattamente? Avviene la produzione di anticorpi che attaccano i globuli rossi come se fossero nemici del sistema organico del paziente.

Stiamo parlando di patologie in tal senso che potremmo definire rare oppure al contrario comuni? In realtà si tratta di patologie rare, potrebbero fare la loro comparsa in qualsiasi età del soggetto, si tratta di malattie maggiormente diffuse in soggetti di sesso maschile o soggetti di sesso femminile? La risposta corretta è che si tratta di malattie che da questo punto di vista sono maggiormente diffuse in soggetti di sesso femminile.

Un dato importante che va conosciuto è legato al fatto che nella metà dei casi, non è possibile determinare quale sia causa specifica. Questa patologia potrebbe anche essere associata ad altre malattie o per meglio dire potrebbe essere provocata da un’altra malattia che il lupus eritematoso sistemico, in alcuni casi potrebbe essere collegato ad un linfoma.

In casi molto rari, potrebbe essere collegato all’assunzione di farmaci specifici quali la penicillina. Come avviene la distruzione dei globuli rossi? Parlando degli autoanticorpi è bene dire che potrebbe manifestarsi in maniera graduale oppure in maniera del tutto improvvisa. Se parliamo di una causa che viene definita virale, il processo di distruzione potrebbe avere arrestarsi nel corso del tempo. In altre tipologie di pazienti, questa distruzione di globuli rossi continua ad andare avanti nel tempo, fino a diventare del tutto cronica.

Quante anemie potremmo avere? In realtà sono due tipologie, vediamo quali:

  • Potrebbe trattarsi di una forma definita emolitica da anticorpi caldi, in questo caso gli autoanticorpi attaccano e tendono a distruggere i globuli rossi avendo il paziente una termperatura corporea del tutto normale;
  • Potrebbe trattarsi di una forma definita emolitica da anticorpi freddi, si tratta di anticorpi che hanno un grado di attività maggiore e tendono ad attaccare i globuli rossi a temperature che sono decisamente inferiori rispetto alla temperatura corporea normale.

 Parliamo di emoglobinuria parossistica da freddo

Quando parliamo di Emoglobinuria parossistica da freddo, ci stiamo riferendo ad una forma da questo punto di vista piuttosto rara. La distruzione dei globuli rossi in questo caso sono causati dal fatto che il paziente viene esposto al freddo. I globuli rossi da questo punto di vista potrebbero anche essere distrutti, se ad essere esposta è una piccola porzione del corpo.

Come avviene questo meccanismo? La risposta è che un anticorpo tende a collegarsi ai globuli rossi, questo avviene a temperature basse. In tal senso è bene dire che produce la distruzione dei globuli rossi nelle arterie e nelle vene dopo una fase di riscaldamento. Quando tende a verificarsi una condizione del genere? La risposta è che potrebbe verificarsi in seguito ad una patologia che si è manifestata nel paziente di origine virale, potrebbe anche manifestarsi in persone che hanno la sifilide.

Sintomi

In linea generale è bene dire che alcuni pazienti che hanno l’anemia emolitica, potrebbero essere da questo punto di vista del tutto asintomatici, in maniera particolare nei casi in cui questo processo di distruzione dei globuli rossi tende a non essere particolarmente marcato e tende a svilupparsi in maniera del tutto graduale.

In altri casi invece, potrebbero manifestarsi dei sintomi che sono in tutto e per tutto simili a quelli di altre tipologie di anemie quali:

  • Tra i sintomi che il soggetto potrebbe avere abbiamo l’affaticamento;
  • Tra i sintomi che il soggetto potrebbe avere abbiamo la debolezza;
  • Tra i sintomi che il soggetto potrebbe avere abbiamo il pallore.

In maniera particolare questo potrebbe avvenire se il processo di distruzione risulta essere in forma più grave e in forma più rapida. Quali sono i sintomi che potremmo avere nel caso in cui avvenga una distruzione che sia rapida e in forma marcata dei globuli rossi? Da questo punto di vista potrebbe esserci l’ittero ( si tratta di un ingiallimento relativo alla pelle e al bianco degli occhi), il paziente potrebbe avere la febbre, un dolore che si sviluppa nella zona del torace, potrebbe andare incontro ad uno svenimento, potrebbe avere i sintomi dell’insufficienza cardiaca.

Nel caso in cui l’emolisi dovesse protrarsi per mesi o magari per un tempo ancora più prolungato, potrebbe capitare che la milza abbia una fase di ingrossamento in conseguenza della quale il paziente potrebbe provare una sensazione di distensione localizzata nella zona dell’addome e un senso di malessere.

Mani e piedi con colorazione bluastra

Se si tratta di pazienti affetti da questo punto di vista da una forma di anemia da anticorpi legati al freddo, zone come le mani e i piedi, potrebbero assumere una colorazione bluastra e diventare freddi. Nel caso in cui la causa legata all’anemia emolitica da anticorpi del freddo è una patologia differente, il paziente potrebbe avere dei sintomi maggiormente collegati alla patologia di base, vediamo quali:

  • Potrebbe avere i linfonodi ingrossati;
  • Potrebbe avere la febbre.

Quando si parla di persone che hanno un’emoglobinuria parossistica da freddo, potrebbero avvertire un dolore localizzato nella zona della schiena piuttosto marcato, potrebbero lamentare cefalea, potrebbero avere il vomito, potrebbero avere la diarrea.

Approccio diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico per una problematica del genere? La risposta corretta è che verranno fatti degli esami del sangue, nel caso in cui dovessero indicare l’anemia, il medico dovrà fare degli approfondimenti per cercare la causa. In ogni caso gli esami del sangue dovessero far emergere una quantità di globuli rossi definiti immaturi che aumenta è un segnale, in alternativa si potrà esaminare uno striscio di sangue che verrà valutato al microscopio.

Come alternativa ai classici esami del sangue, potrebbe esserci un aumento di una sostanza chiamata bilirubina.

Approcci terapeutici

Quali possono essere gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo se un paziente ha i sintomi dell’anemia emolitica autoimmune ? Vediamoli insieme:

  • Un approccio terapeutico potrebbe essere la trasfusione;
  • Un altro approccio terapeutico prevede l’utilizzo di corticosteroidi;
  • In alcuni casi si potrebbe procedere con la splenectomia ( si tratta di un intervento chirurgico che prevede la rimozione della milza);
  • Se si tratta di emoglobina parossistica da freddo, la tecnica migliore sarà quella di evitare il più possibile il freddo;
  • In alcuni casi si potranno utilizzare degli immunosoppressori.

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