Anemia perniciosa sintomi

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Quali sono i sintomi dell’anemia perniciosa? Vediamoli insieme:

  1. Il paziente potrebbe accusare affaticamento;
  2. Il paziente potrebbe accurare mal di testa;
  3. Il paziente potrebbe avere delle palpitazioni ( chiamate anche cardiopalmo);
  4. Il paziente potrebbe avere problematiche di ipotensione;
  5. Il paziente potrebbe avere delle sensazioni di affanno durante uno sforzo;
  6. Il paziente potrebbe assumere un colorito giallo che riguarda la cute;

Tuttavia è bene specificare che la sintomatologia potrebbe essere anche a livello gastrico con:

  • Problematiche di natura digestiva;
  • Problematiche di inappetenza;
  • Problematiche di diarrea;
  • Problematiche relative alla perdita di peso;
  • Problematiche relative a una lingua percepita dolente.

Le problematiche interessate potrebbero riguardare anche la sfera neurologica con:

  1. Il paziente potrebbe avere un senso di intorpidimento di natura periferica;
  2. Il paziente potrebbe andare incontro a parestesie;
  3. Il paziente potrebbe avere dei disturbi di natura mentale quali:
  • Potrebbe avere problemi di amnesia;
  • Potrebbe avere problemi di depressione;
  • Potrebbe diventare apatico;
  • Potrebbe avere una forma di psicosi.

 Parliamo della patologia

In questa forma di anemia definita anche patologia autoimmunitaria il sistema immunitario non funziona come dovrebbe. Generalmente il sistema immunitario si attiva per proteggerci dall’attacco di agenti patogeni esterni considerati perciolosi per il nostro organismo, quando non funziona come dovrebbe, identifica come nemici delle cellule specifiche della zona dello stomaco fino a distruggerle.

Queste cellule hanno un nome specifico, si chiamano parietali e servono a produrre quello che viene definito acido cloridrico. Questo a sua volta serve a fare in maniera tale che l’organismo del paziente sia in grado di assorbire in maniera corretta la vitamina b12. Cosa accade quando non c’è un corretto assorbimento di questa vitamina? Il soggetto potrebbe avere:

  1. Il colorito del paziente potrebbe essere pallido;
  2. Il paziente potrebbe avere astenia;
  3. Il paziente potrebbe avere tachipnea.

Tuttavia la problematica potrebbe anche colpire il sistema dei neuroni dando come conseguenza problematiche di sensibilità e deficit di natura motoria. Per quanto concerne la diagnosi è necessario dimostrare:

  1. Presenza di globuli rossi con dimensioni maggiori del normale;
  2. riduzione dei livelli di vitamina b12;
  3. sistema immunitario che attacca le cellule dello stomaco;

Cellule dello stomaco : loro attacco e distruzione

Come avviene esattamente questo attacco alle cellule dello stomaco? Vediamolo insieme:

  1. L’attacco avviene in due modi, in una forma diretta nella quale si innesca un processo di natura infiammatoria;
  2. In forma indiretta producendo anticorpi contro le cellule dello stomaco.

Il risultato è una progressiva distruzione di queste cellule che sono molto importanti per il corretto assorbimento della vitamina b12. Si tratta di una vitamina molto importante per produrre globuli rossi nella zona del midollo osseo. Si tratta di una vitamina molto importante per la replicazione delle cellule e la sintesi del Dna.

Parliamo di fattori di rischio

Ci sono dei fattori di rischio che in quanto tali influenzano la possibile comparsa di questa malattia? Si vediamo quali:

  1. Se nel soggetto sono presenti geni specifici il rischio potrebbe aumentare ( per esempio il gene Hla);
  2. Se si tratta di soggetti che hanno malattie autoimmuni il rischio aumenta sicuramente. Si parla di:
  • Morbo di Graves;
  • Tiroidite;
  • Malattia di Addison;
  • Vitiligine.

La patologia tende a manifestarsi in soggetti che hanno una certa età, si parla di persone che hanno superato i 60 anni. Questo non esclude a priori che la patologia possa manifestarsi anche in un range temporale che va dai 20 anni ai 30 anni. Si manifesta in prevalenza nelle donne e in zone specifiche del mondo quali il Nord Europa.

Possibili complicazioni

Quali possono essere le possibili complicazioni alle quali può andare incontro un paziente? Per prima cosa è bene dire che la patologia generalmente è benigna ma è pur sempre necessario diagnosticarla con una certa tempestività per ridurre il rischio che si possano sviluppare delle complicazioni di una certa gravità quali:

  1. Il paziente potrebbe andare incontro alla dispnea;
  2. Il paziente potrebbe avere una stasi polmonare;
  3. Il paziente potrebbe sviluppare degli edemi che interessano le gambe.

Il danno ai neuroni e la carenza di vitamina b12 potrebbero determinare nel paziente:

  • Uno stato di debolezza;
  • Una problematica di atassia;
  • problematiche motorie.

Un ultimo rischio da non sottovalutare è quello di pazienti che rispetto ad altri possono sviluppare una neolplasia gastrica quale l’adenocarcinoma.

Processo diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico per poter rilevare questa patologia? Tramite l’analsi di uno striscio di sangue periferico si verifica la presenza di anemia megaloblastica. Un altro fattore molto importante da non sottovalutare è la presenza di scarse quantità di vitamina b12, la presenza di anticorpi prodotti dal sistema immunitario del soggetto che attaccano le cellule parietali dello stomaco.

Nel soggetto si noterà anche una forma di atrofia che colpisce la mucosa gastrica. Quando al paziente verrà fatto lo striscio del sangue periferico emergeranno:

  1. Globuli rossi che hanno dimensioni più grandi del normale;
  2. Piastrine molto grandi;
  3. Nucleo con maggiori segmenti.

Se al paziente verrà fatta la biopsia mentre viene effettuata la gastroscopia emergeranno:

  • Un processo di atrofia della mucosa;
  • Sostituzione delle cellule gastriche con quelle intestinali (definita anche metaplasia intestinale);
  • Cellule di natura infiammatoria nello stomaco.

Approcci terapeutici

Quali sono invece i corretti approcci di natura terapeutica che consentono di curare questa patologia? La terapia prevede la somministrazione nel paziente di vitamina b12 che verrà inoculata nel soggetto per via intramuscolare seguento un certo schema che è:

  •   Si inizierà con un mg al giorno per circa una settimana;
  • Successivamente si procederà sempre con un mg al giorno per un periodo di quattro settimane;
  • Successivamente di proseguirà con una dose di mantenimento permanente che dovrà essere di 1 mg mensile.

Tuttavia la terapia non potrà essere iniziata sul paziente se prima non si controllano le riserve di ferro presenti nel paziente e i folati.

Qualora il paziente dovesse avere anche una forma di gastrite atrofica, si procederà alla somministrazione di corticosteroidi.

Approcci preventivi

Se si parla di pazienti che hanno delle patologie autoimmuni quali il diabete mellito, dovranno essere sottoposti a esami di screening per valutare l’eventuale presenza di gastrite atrofica. In tal senso potranno essere prescritti esami quali:

  1. L’emocromo completo;
  2. Livelli di vitamina b12 e gastrina.

In presenza di pazienti con gastrite autoimmune ogni anno dovranno essere eseguiti esami quali:

  1. Un emocromo completo;
  2. La presenza di ferro nel sangue;
  3. La vitamina b12;
  4. Gastrina 17
  5. Anticorpi relativi alle cellule parietali dello stomaco;
  6. Pepsinogeno 1 e 2.

Anemia megaloblastica sintomi