Conizzazione

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Quando utilizziamo il termine conizzazione a quale procedura ci stiamo riferendo? A tutti gli effetti si tratta di un intervento di natura chirurgica che ha come finalità la rimozione di lesioni che possono interessare la zona del collo dell’utero. Prima di procedere in tal senso alla paziente verranno fatti degli esami appositi per determinare la possibile presenza di queste lesioni quali:

  • La paziente è stata generalmente prima sottoposta a una colposcopia
  • La paziente è stata generalmente sottoposta prima a una biopsia alla cervice

Applicando questa  procedura chirurgica come si interviene nello specifico? L’intervento viene eseguito con l’intento di rimuovere una piccola porzione relativa al collo dell’utero che assume proprio la forma caratteristica conica. Quanta porzione di tessuto deve essere rimossa con questo tipo di intervento? La risposta è dipende, infatti la quantità di tessuto che di dovrà rimuovere tramite l’intervento dipenderà molto da quanto è estesa la lesione che è stata in precedenza rilevata attraverso questi esami. In tal senso è bene specificare che se la lesione ha un elevato grado di profondità, a livelli tali da essere presente in zone come l’endometrio uterino, la porzione di tessuto che si dovrà asportare sarà chiaramente maggiore. Per questo motivo in termini di dimensioni della parte di tessuto conico da rimuovere potrebbero capitare due situazioni differenti che andiamo a vedere:

  • Se la porzione di tessuto di forma conica dovesse avere dimensioni troppo piccole, il rischio è che la paziente in un successivo momento debba risottoporsi a un nuovo intervento chirurgico che dovrà essere necessariamente più radicale
  • Al contrario se la porzione di tessuto di forma conica dovesse avere dimensioni troppo grandi, il rischio al quale viene esposta la paziente riguarda l’insorgenza di possibili complicazioni successive

Rischi legati all’intervento

In linea generale questo tipo di intervento non comporta rischi per una donna che in un momento successivo decide di avere figli. Tuttavia questo non elimina del tutto due rischi oggettivi dei quali dobbiamo parlare, vediamo quali sono:

  1. La donna potrebbe aumentare le probabilità di andare incontro a una condizione definita cervive incompetente
  2. La donna potrebbe elevare il rischio che in una gravidanza successiva all’intervento, il bambino possa nascere prematuro

Cervice incompetente

Cosa indica questa terminologia specifica? A tutti gli effetti si tratta di una condizione nella quale avviene nel corpo della donna una dilatazione della cervice del tutto priva di dolori. La conseguenza di questa problematica è l’avere un parto prematuro che avviene in un range temporale legato dal terzo e sesto mese. Quali possono essere le cause della manifestazione di un problema del genere? Potrebbe essere la conseguenza di una lesione che ha di fatto indebolito la zona dei tessuti della cervice.

Questa problematica viene scoperta e diagnosticata nella donna in occasione di una gravidanza. Il rischio che avvenga un parto prematuro nel secondo trimestre può essere scongiurato attraverso un intervento alla cervice che prevede la sutura, viene definito in tal senso cerchiaggio.

Quando una donna aspetta un bambino e deve partorire, in condizioni del tutto normali la zona della cervice che poi di fatto corrisponde a una zona dell’utero collocata nella parte bassa tende a dilatarsi a inizio travaglio. Questo accade perchè l’utero inizia a contrarsi. Se si tratta di una donna che ha una cervice con tessuti presentano un grado di debolezza, la cervice tenderà a dilatarsi in tempi prematuri, prima che avvenga il parto. Per questo motivo potremmo assistere a un parto del tutto prematuro rispetto al periodo calcolato e previsto.

Questa condizione che limita la capacità della cervice di rispondere in maniera corretta alle sollecitazioni uterine, sarà un problema di cui la donna soffre anche in presenza di gravidanze successive.

Possibili cause

Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quali possano essere le cause ipotetiche di una condizione del genere. Possiamo invece in tal senso parlare di possibili fattori di rischio, vediamo insieme quali sono:

  1. Questa condizione potrebbe essere la conseguenza di una lesione che interessa la zona della cervice
  2. Questa condizione potrebbe essere la conseguenza di problematiche che coinvolgono l’utero. In tal senso un utero di forma anomala potrebbe essere un fattore di rischio
  3. Potrebbe essere la conseguenza di aborti che si sono prodotti nel secondo trimestre della gravidanza

In tal senso potremmo parlare di una condizione nella quale la cervice si è lesionata in occasione di un parto avvenuto in precedenza. Potrebbe anche essere la conseguenza di una lesione che si è prodotta durante una biopsia per asportare una porzione di tessuto della cervice.

Sintomatologia

Quali sono i sintomi che sviluppa una donna che soffre di questa problematica alla cervice? In realtà potrebbe essere una condizione del tutto asintomatica nella quale la donna non percepisce alcun tipo di sintomo. La donna potrebbe percepire questa problematica solo in occasione di un parto che avviene in forma prematura. In alcuni casi invece la donna potrebbe percepire dei sintomi quali:

  1. La donna potrebbe percepire una sensazione di pressione nella zona vaginale
  2. La donna potrebbe avere un sanguinamento vaginale
  3. La donna potrebbe avere uno spotting vaginale. Di cosa si tratta? Stiamo parlando di una problematica che si manifesta con perdite che provengono dalla zona dell’utero di colore scuro. In maniera del tutto anomala questa problematica tende a presentarsi tra un flusso mestruale e l’altro.
  4. La donna potrebbe percepire una sindrome dolorosa che interessa la zona dell’addome
  5. La donna potrebbe percepire una sindrome dolorosa che interessa la zona lombare
  6. La donna potrebbe avere delle secrezioni a livello vaginale

Processo diagnostico

Come si diagnostica una problematica del genere? In linea generale la diagnosi coincide con un parto precoce. La diagnosi potrebbe anche essere il risultato di alcune visite di controllo effettuate durante il periodo di gravidanza. Durante queste visite potrebbe emergere una condizione anomala della cervice che risulta dilatata in maniera innaturale. Per poter avere conferma, si procederà a effettuare un’ecografia transvaginale.

Approcci terapeutici

Come si procede se una donna ha una problematica di dilatazione prematura della cervice? Si interviene in maniera chirurgica applicando alla zona interessata dei punti di sutura che consentiranno di evitare il rischio di una dilazione prematura. Questa procedura viene definita anche cerchiaggio vaginale.

Questa procedura viene eseguita durante il primo trimestre della gravidanza. Prevede la somministrazione di anestesia generale o anestesia regionale. Vengono introdotti nella zona della vagina degli strumenti che consentiranno al medico di applicare i punti di sutura necessari. Solitamente la rimozione dei punti di sutura avviene prima che la donna partorisca.

Intervento di conizzazione

Come si esegue questo intervento? Le metodologie applicate possono essere di varia natura vediamo quali sono:

  • Il medico potrebbe decidere di eseguire un intervento chirurgico tradizionale dove con il classico bisturi. In tal senso si renderà necessaro il ricovero della paziente e l’anestesia generale.
  • Il medico potrebbe decidre di utilizzare una tecnica che prevede la rimozione del tessuto attraverso un elettrodo.
  • Il medico potrebbe decidere di utilizzare una tecnica con laser c02.

Successivamente all’intervento di procederà a effettuare un esame istologico che consentirà di comprendere meglio la gravità delle lesioni. Le tecniche appena illustrate consentono di preservare quella che risulta essere la struttura dell’utero e vengono quindi definite conservative.

Questo intervento è sicuro e non particolarmente complesso. Viene eseguito praticando alla paziente un’anestesia locale che può generare qualche dolore. Infatti l’anestetico viene iniettato nella zona del collo dell’utero. Pur trattandosi di una procedura che possiamo definire sicura, non si possono escludere a priori eventuali complicazioni quali:

  • La paziente potrebbe avere un’emorragia durante l’intervento
  • La paziente potrebbe avere un’emorragia successiva all’intervento
  • Potrebbe prodursi una lesione nella zona della vescica
  • Potrebbe prodursi una lesione nella zona del retto
  • Potrebbe prodursi una perforazione che interessa l’utero

Se la paziente dovesse avere dei dolori successivi all’intervento, si potrà procedere con la somministrazione di antidolorifici. Nonostante l’intervento sia del tutto sicuro e abbia percentuali di successo che vanno oltre il novanta per cento, sarà bene monitorare la paziente per evitare che si possano ripresentare delle recidive.

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