Comorbidità

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Se utilizziamo il termine comorbidità a cosa ci stiamo riferendo esattamente? Si tratta di un termine medico che indica in un paziente una condizione precisa che si può sviluppare nel corso del tempo. Immaginiamo per un attimo un paziente che è in cura o è monitorato per una determinata patologia, nel corso del tempo il medico curante si accorge che nel paziente è comparsa una sintomatologia differente aggiuntiva ascrivibile magari a un tipo di patologia differente. Quando utilizziamo questo termine ci riferiamo sostanzialmente a una condizione particolare di una persona già in cura e monitorata per una determinata problematica nella quale iniziano a comparire sintomi associabili a una seconda patologia. Quindi riassumendo possiamo dire che si tratta della presenza nello stesso momento di disturbi molteplici nella medesima persona.

Ora cerchiamo di capire meglio utilizzano questo termine a quali casistiche possiamo andare incontro:

  • Potrebbe trattarsi di un paziente nel quale ci si accorge sono presenti in maniera simultanea ad esempio due patologie specifiche e distinte, che non sono tra di loro correlate ma ognuna delle due presenta un suo decorso e delle sintomatologie specifiche
  • Potrebbe invece trattarsi di un problema che si manifesta in un modo specifico. Problematiche specifiche e patologia derivano da una patologia originaria che causa sintomi e disturbi

Quando si produce questa condizione

 Nell’ambito strettamente medico una condizione del genere si produce quando ci sono malattie concomitanti e in presenza simultanea tra di loro, per cercare di essere più chiari poniamo degli esempi specifici:

 

 

  • Una persona affetta da una patologia come ad esempio una forma di diabete, potrebbe avere nello stesso momento anche problematiche di natura cardiovascolare
  • Una persona che soffre di problematiche di natura depressiva, potrebbe nello stesso tempo avere problemi derivanti dall’abuso nell’utilizzo di sostanze stupefacenti o di alcool

Se dobbiamo trasportare questa terminologia nell’ambito psichiatrico, potremmo tranquillamente definirla come una condizione nella quale un paziente ha presente dentro al suo organismo e dove coestistono due patologie ben distinte. Questo ovviamente rende più complesso l’approccio terapeutico condizionato da una sintomatologia che è il frutto di una condizione psichatrica che potremmo definire primaria e secondaria.

Quindi se volessimo dare una spiegazione ancora più dettagliata per un termine del genere, potremmo anche dire che se in un soggetto coestitono due disturbi di natura fisica tra di loro non necessariamente correlati, o magari due disturbi di natura psichiatrica non necessariamente correlati.

Come si possano poi manifestare le patologie abbiamo due strade davanti ben distinte da tal punto di vista:

  • Nel soggetto si possono sviluppare due patologie in simultanea ognuna con una sua sintomatologia specifica oppure ci potrebbe anche essere una correlazione tra una patologia di natura primaria che è correlata a una patologia secondaria

Quali le conseguenze

Ora che abbiamo cercato di chiarire meglio il termine, è bene anche comprendere meglio quali sono le implicazioni di natura terapeutica che una condizione del genere nel paziente ha. La presenza in contemporanea di due patologie ben distinte in un medesimo soggetto, siano esse di natura organica o di natura psichiatrica, condiziona fortemente gli esiti che una qualsiasi cura e approccio medico si andranno ad applicare sul soggetto.

Se dovessimo identificare le areee di peggioramento potremmo dire:

  • L’approccio terapeutico diventa sicuramente più complesso e diventa anche più difficile trovare la giusta combinazione di farmaci
  • Il paziente risentirà di una qualità di vita sicuramente peggiore
  • Se il paziente dovesse avere un ricovero presso una struttura ospedaliera, avrà sicuramente un decorso più lungo e maggiormente complesso
  • La stessa diagnosi risulterà maggiormente difficoltosa perchè dovrà comprendere fino in fondo se si tratta di due patologie tra di esse distinte e con un ciclo di cura separato o se si tratta di due patologie che hanno una correlazione ed è quindi presente una primaria e una secondaria

 Patologia primaria e sue implicazioni

Parliamo ora di un paziente affetto da una patologia primaria serve un approfondimento di natura medica che tenga conto però di una serie di condizioni molto importanti:

  • La patologia primaria potrebbe determinare in maniera non casuale le condizioni mediche nelle quali il paziente attualmente si trova
  • Esistono dei fattori concominanti e comuni che creano la possibilità di poter presentare disturbi di natura specifici
  • Non esiste un nesso causale tra le due patologie che interessano il paziente

Eistono delle cause che possiamo identificare come tali nella comorbidità? Si, andiamo a vedere quali possono essere:

  • Potrebbe trattarsi di patologie di natura molto diversa tra di loro con sintomi specifici collegate dal fatto che interessano organi vicini tra di loro da un punto di vista strettamente anatomico
  • Potrebbe esserci una correlazione tra lo sviluppo di alcune patologie
  • Potrebbe esserci una patologia di natura secondaria che si sviluppa da una primaria

Si tratta di una condizione che colpisce pazienti specifici? Tendenzialmente potremmo dire che è una condizione più diffusa in pazienti che hanno una determinata età nei quali è più probabile a causa dell’invecchiamento fisico sviluppare uno spettro più ampio di sintomi correlati a patologie tra di loro distinte.

Attenzione nell’approccio terapeutico

Ovviamente per un medico essere a conoscenza di una condizione del genere è molto importante. Infatti se si tratta di disturbi distinti che possono avere un differente sviluppo nel paziente con esiti diversi, sarà molto importante nello stabilire quale sia la cura più adatta per il paziente, che dovrà tenere conto da questo punto di vista di una molteplicità di varabili collegate alle patologie presenti in simultanea nei pazienti. 

Approcci preventivi

In realtà parlare di prevenzione in una condizione del genere non è semplice. Non esistono ad oggi dei programmi preventivi che in tal senso tengano conto di patologie simultanee presenti in un paziente e che si occupino di sviluppare programmi di natura preventiva che vadano in questa direzione. Invece sarebbe molto importante comprendere meglio la natura di due patologie distinte nelle quali ci sono sintomatologie in comune.

Comorbidità e processo diagnostico complesso

Da questo punto di vista non è facile comprendere e affrontare una diagnosi. Infatti da questo punto di vista il medico dovrà valutare con molta attenzione quali sono le sintomatologie presenti in un paziente per capire se sono il risultato di una determinata patologia o sono sintomi correlati a una patologia secondaria che influenza quella primaria.

Quindi quali sono le informazioni che un medico dovrà considerare della massima importanza da questo punto di vista? Vediamole insieme:

  • Dovrà conoscere in maniera approfondita le patologie che interessano il paziente
  • Dovrà capire se esistono condizioni comuni, nessi indiretti pur avendo patologie di natura diversa
  • Dovrà sicuramente tenere conto di quelle che sono le condizioni del paziente

Per fare questo potrebbe anche basarsi sul Charlson Comorbidity Index, una sorta di griglia che partendo dal complesso di patologie che interessano il paziente è in grado di dare possibile previsione sull’aspettativa di vita in presenza di patologie multiple concomitanti nello stesso soggetto.

Questa griglia di punteggi che vanno da 1 a 6 e comprendono circa 22 patologie, consente di dare al medico uno strumento di valutazione più ampio nell’ambito di una possibile cura da effettuare su un paziente. Infatti se si è deciso di utilizzare un approccio aggressivo per una patologia di natura tumorale ma il paziente ha anche problematiche cardiache ed è affetto da diabete, i rischi potrebbero superare di gran lunga i vantaggi.

La complessità del quadro clinico di un paziente che presenta questa problematiche è notevole. Per questo motivo si renderà necessario un approccio che tenga conto del singolo paziente e quindi il percorso di cura dovrà essere necessariamente personalizzato. Per questo motivo con maggior frequenza si utilizza un approccio nel quale vengono somministrati farmaci differenti che curano aspetti diversi di patologie tra di loro non direttamente collegate.

Questo approccio rende complesso valutare i possibili effetti collaterali della cura che viene fatta e di come i farmaci potrebbero interagire tra di loro. Questo rende necessaria una valutazione antecedente alla cura, cercando di capire quali siano i possibili effetti collaterali della combinazione di farmaci che si andranno a utilizzare.