Disfagia ansiosa

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Quando parliamo di disfagia ansiosa ci stiamo riferendo a una problematica che investe la fase di deglutizione del cibo, causata in questo caso da fattori di natura ansiosa o da stress. In questi casi specifici si parla anche di bolo isterico, un problema nel quale il soggetto percepisce:

  • Si manifesta con un senso di nodo alla gola che non è legato a patologie;
  • Tuttavia pur trattandosi di una percezione che non ha nulla di organico, resta il fatto che potrebbe causare delle problematiche in fase di deglutizione.

 Parliamo di deglutizione

Cos’è esattamente la deglutizione? In realtà in linea generale il percepito comune delle persone è quello di un meccanismo del tutto natuale e che non presenta alcun tipo di difficoltà. In realtà la maggior parte delle persone non è a conoscenza del fatto che si tratta di uno dei meccanismi che per loro natura sono molto complessi. Quanti muscoli sono coinvolti in questo processo? Vediamolo insieme:

  • Si parla in tal senso di un totale di 31 muscoli che coinvolgono l’organismo;
  • Oltre alla muscolatura sono coinvolti organi come il cervello;
  • Oltre alla muscolatura è coivolto il sistema nervoso.

Se le zone citate non dovessero funzionare nel modo giusto, allora potrebbero presentarsi dei disturbi relativi alla deglutizione. Se si producono delle situazioni del genere, il paziente si potrebbe trovare nella situazione in cui inizia ad avere delle difficoltà quando deve deglutire i cibi.

In tal senso di parla di cibi di natura:

  • Potrebbe trattarsi di cibi di natura solida;
  • Potrebbe trattarsi di cibi di natura liquida;
  • Potrebbe trattarsi di cibi di natura semiliquida.

Quando si parla di disfagia questa potrebbe essere:

  • Si parla di disfagia che potremmo definire esofagea;
  • Si parla di disfagia che potremmo definire orofaringea.

La distinzione è legata essenzialmente a dove si blocca quello che viene definito bolo alimentare. Si tratta a tutti gli effetti del cibo masticato che dovrebbe arrivare nella zona dell’esofago. Potrebbe trattarsi di una forma neurologica, in questo caso la causa è legata a fattori di natura esterna, vediamo quali sono:

  • Potrebbe trattarsi di un problema legato a un trauma;
  • Potrebbe trattarsi di un problema legato a un ictus;
  • Potrebbe trattarsi di una problematica legata a patologie con carattere neurodegenerativo.

 Quale fascia di popolazione colpisce

Qual’è la fascia di popolazione che tende a colpire? Se ci dobbiamo riferire a un paese come l’Italia le persone colpite generalmente sono quelle che hanno un’età superiore ai 50 anni. Tuttavia è anche bene dire che la maggior parte delle persone che soffre di questa condizione non ne conosce l’esatta natura.

L’atteggiamento adottato da queste persone è erroneamente superficiale, infatti non si:

  • Non approfondiscono la problematica quando ne soffrono;
  • Tendono a ridurne l’importanza;
  • Non si rivolgono al medico per effettuare degli approfondimenti.

 Possibili conseguenze

Soffrire di una problematica del genere invece non deve indurre una persona a sottovalutare il problema. Infatti potrebbero prodursi delle conseguenze, in tal senso potremmo avere:

  1. La persona potrebbe avere problematiche legate a una non adeguata nutrizione;
  2. La persona potrebbe avere una problematica di disidratazione;
  3. La persone potrebbe avere patologie legate alla respirazione;

Se si tratta di casi di una certa gravità, le conseguenze potrebbero essere molto serie con il rischio di incorrere nel soffocamento e il relativo decesso.

Disturbo e risvolti psicologici

Questo disturbo può anche causare delle problematiche di natura psicologica come:

  1. La persona che ne soffre potrebbe andare incontro a problemi di depressione;
  2. La persona che ne soffre potrebbe andare incontro a un problema di isolamento di natura sociale;
  3. La persona che ne soffre potrebbe avere problemi che riguardano le relazioni sociali.

Si tratta in tal senso di intervenire in maniera tempestiva rivolgendosi a medici specialisti quali:

  1. Un medico specializzato in foniatria;
  2. Un medico specializzato in deglutologia;
  3. Un logopedista.

Parliamo di sintomi

Quali sono i sintomi che accompagnano questo disturbo? Vediamoli insieme:

  • Quando il soggetto deglutisce la salivazione potrebbe essere abbondante;
  • Mentre il paziente mangia potrebbe avere dei rigurgiti;
  • Potrebbe andare incontro a colpi di tosse che tendono a ripetersi nel corso del tempo;

Parliamo di cause

Quali sono le cause che possono portare un paziente a soffrire di un disturbo del genere? Al di là del fatto che può interessare principalmente una popolazione adulta con un’età superiore ai 50 anni, non esclude che la problematica possa svilupparsi per:

  • Potrebbe essere un problema che riguarda persone che hanno la sclerosi multipla;
  • Potrebbe essere un problema che riguarda le persone che hanno il morno di Parkinson;
  • Potrebbe essere un problema che riguarda persone che hanno la sclerosi laterale amiotrofica;
  • Potrebbe essere un problema associato alla demenza senile.

Tuttavia un disturbo legato alla deglutizione potrebbe anche essere legato ad altre cause, tra queste abbiamo:

  1. Problematiche di reflusso gastroesofageo;
  2. Problematiche come la stenosi esofagea ( un esofago con una conformazione più stretta del necessario);
  3. Problematiche come l’acalasia.

Perchè questa problematica interessa in modo particolare persone che hanno oltre 50 anni di età? Perchè dopo i 50 anni, nell’organismo di una persona si produce un progressivo indebolimento dei muscoli legati all’organismo di una persona.

Processo diagnostico

Per quanto concerne il processo diagnostico è bene dire che gestire una problematica del genere richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga una serie di specialisti tra questi abbiamo:

  • Un medico specializzato in foniatria ( alterazioni legate al linguaggio);
  • Un otorinolaringoiatra che abbia una specializzazione in deglutizione;
  • Un logopedista che si occupi delle problematiche legate all’articolazione delle parole.

Quali sono gli esami ai quali potrebbe essere sottoposto il paziente? In tal senso potremmo avere:

  1. La videofluorografia che è un esame di natura radiologica;
  2. Una fibroscopia che permette di verificare la condizione della faringe;
  3. Una manometria esofagea ad elevata risoluzione per verificare le contrazioni esofagee.

 Approcci terapeutici

Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica? In tal senso si potrebbe intervenire tramite un regime alimentare idoneo e con esercizi mirati a potenziare la muscolatura legata alla fase della deglutizione. Saranno quindi coinvolti tutti gli organi che intervengono nel processo di deglutizione a livello muscolare.

Alcune norme di base se si soffre di questa problematica come non parlare mentre si mangia, evitare distrazioni come la televisione o il telefonino quando si mangia, masticare in maniera lenta possono essere molto utili.

Regime alimentare

Per quanto concerne il regime alimentare è bene puntare su una dieta che potrebbe essere:

  1. Una dieta basata sulla preparazione di cibi frullati;
  2. Una dieta basata su alimenti sminuzzati se il paziente avesse problemi di dentatura;
  3. Una dieta addensante se il bambino ha difficoltà nell’ingerire liquidi.

Alimenti specifici

Nel caso in cui si soffra di una problematica del genere è bene porre attenzione al cibo evitando gnocchi, pane di consistenza gommosa, le spezie perchè potrebbero causare la tosse durante la fase di deglutizione. Come abbiamo visto non la disfagia di origine ansiosa, può provocare sintomi piuttosto fastidiosi, tuttavia in alcuni casi gravi di disfagia in generale, quando il paziente non migliora nè con un regime alimentare adeguato, nè con un gli esercizi, potrebbe rendersi necessario ricorrere a:

  • Un sondino nasogastrico per alimentare il paziente;
  • Posizionare una sonda che collega lo stomaco con la zona esterna ( chiamata anche Peg, gastrostomia percutanea endoscopica).

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.