Esofago di Barret

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Quando utilizziamo il termine esofago di Barret e cosa ci stiamo riferendo esattamente? Si tratta di una patologia che rappresenta una fase precancerosa e si manifesta nel rivestimento esofageo. Cosa accade esattamente? Gli acidi e gli enzimi che sono solitamente presenti nel segmento gastrisco si posizionano nella zona dell’esofago. Cosa accade nel corso del tempo? Gli acidi avendo una specifica caratteristica di natura corrosiva, con il tempo producono nella zona esofagea una lesione. Questa condizione che tende a cronicizzarsi causa un’alterazione nella struttura delle cellule che costituiscono il tratto esofageo. Ci sono delle condizioni correlate a questa specifica patologia? Si, tutti i soggetti che soffrono di un reflusso a livello gastroesofageo, nel corso del tempo possono sviluppare anche questa patologia.

Si parla chiaramente di soggetti che non hanno nel corso del tempo curato come avrebbero dovuto fare il reflusso gastroesofago. Questa noncuranza causa la formazione della seconda patologia. Volendo in tal senso fornire delle percentuali, possiamo tranquillamente dire che almeno un buon novanta per cento di tutte le persone che soffrono di questa problematica esofagea, hanno anche problemi che riguardano un reflusso a livello gastroesofageo.

Sviluppare una patologia esofagea come questat comporta dei rischi specifici per il paziente? Si, nel corso del tempo si potrebbe andare incontro a sviluppare un cancro all’esofago. In termini numerici possiamo anche dire che i soggetti affetti dalla patologia all’esofago, hanno un rischio molto più elevato di sviluppare un cancro esofageo. Si parla di un incremento nel rischio che è pari a 50 volte quello di una persona che non ha questa specifica patologia.

Sintomatologia specifica

Quali sono i sintomi specifici ai quali va incontro una persona che ha una patologia del genere nella zona dell’esofago? Per prima cosa è bene dire che la problematica potrebbe essere del tutto asintomatica, quindi il paziente potrebbe non risentire in alcun modo di questa condizione.

Questo tuttavia non elimina la sintomatologia della quale un paziente può soffrire se ha il reflusso gastroesofageo. In questo specifico caso il paziente potrebbe avere:

  •  Il paziente potrebbe lamentare dei bruciori che coinvolgono la zona dello stomaco e hanno carattere cronico
  • Il paziente potrebbe avere una sintomatologia tale che lo porta ad avere delle difficoltà che iniziano a manifestarsi quando deve deglutire
  • Il paziente potrebbe avere problemi di nausea
  • Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa che interessa la zona del torace

I sintomi appena descritti possono portare verso l’effettuazione di ulteriori test volti ad approfondire la problematica lamentata dal paziente. Tuttavia i sintomi appena descritti non sono i soli elementi che potrebbero portare una persona a sviluppare la patologia nella zona dell’esofago.

Ci sono altre condizioni che come tali vengono individuati come fattori oggettivi di rischio nello sviluppo della patologia e sono:

  • Nello sviluppare una malattia del genere, un fattore considerato di rischio è collegato a un soggetto in forte sovrappeso tendente all’obeso
  • Nello sviluppo di una malattia del genere, un fattore considerato di rischio è collegato all’appartenenza a un determinato ceppo della popolazione. Soggetti quindi appertenenti alla etnia caucasica, hanno oggettivamente maggiori rischi di poter sviluppare questa patologia
  • Nello sviluppo di una malattia del genere, un fattore considerato di rischio è quella che viene definita con il termine di anamnesi familiare

Anamnesi familiare

Quando parliamo di anamnesi familiare a cosa ci stiamo riferendo? Potremmo anche utilizzare un altro termine parlando di storia clinica di un paziente. In tal senso è bene per prima cosa dire che si tratta di una metodologia di indagine molto importante per riuscire a determinare se una problematica, una patologia della quale non si sa ancora nulla o realmente molto poco.

In ogni caso parlare di anamnesi vuol dire riferirsi a una metodologia di indagine che prevede nel raccogliere ed analizzare una serie di sintomi che il paziente lamenta o in alternativa dai familiari del paziente. Tramite questa metodologia che spetta di fatto al medico, si potranno arricchire le informazioni iniziali a disposizione, questo sempre nell’ottica di arrivare a una diagnosi precisa e attendibile.

Ritornando invece ai rischi che contribuiscono a produrre una condizione patologica che coinvolge la zona esofagea, c’è un altro fattore da tenere in considerazione, vediamo quale:

  • Nello sviluppo di una malattia del genere, un fattore considerato di rischio è collegato al sesso del soggetto. Il rischio è maggiore si il paziente è di sesso maschile

 Processo diagnostico

Come si arriva ad una diagnosi relativa a una patologia del genere? Per prima cosa ci si dovrà rivolgere a un gastroenterologo e non sarà sufficiente effettuare una visita e ascoltare con attenzione i sintomi che il paziente lamenta. Per poter avere la certezza si renderà necessario sottoporre il soggetto a una gastroscopia.

Gastroscopia

Si tratta di un esame molto importante e consente di avere una panoramica dettagliata di organi quali l’esofago, lo stomaco e la prima porzione del tratto intestinale. In realtà il termine gastroscopia è piuttosto generico, sarebbe più corretto parlare di esofagogastroduodenoscopia. Consente una diagnosi piuttosto sicura e certa di innumerevoli patologie che possono coinvolgere il tratto gastrointestinale.

Come si effettua la gastroscopia? Viene inserito per via orale un tubicino flessibile che ha una telecamera. Durante l’esame lo specialistà potrà eradicare alcune porzioni di mucosa per poter effettuare in un secondo momento un’analisi in un laboratorio al microscopio. La procedura si chiama biopsia.

Effettuare una gastroscopia consente al medico di poter diagnosticare con certezza una problematica di natura gastrointestinale, in modo particolare è indicata per soggetti che:

  1. Se il paziente dovesse avere problematiche quali nausea, vomito, e problematiche digestive. L’età anagrafica potrebbe essere intorno ai 55 anni e il soggetto potrebbe avere manifestato anche una perdita di peso nel corso del tempo
  2. Si tratta di una procedura indicata se il soggetto presenta difficoltà di deglutizione o percepisce sensazioni come blocco del cibo ingerito nel tratto esofageo
  3. Si tratta di una procedura che va eseguita se il paziente ha avuto perdite di natura emorragica con vomito o magari presenta feci scure
  4. Serve a stabilire con certezza se il soggetto ha un possibile processo infettivo da Helicobacter Pylori
  5. Si tratta di un esame importante se si sospetta che il soggetto potrebbe essere anemico
  6. Se si pensa che il paziente sia affetto da celiachia la gastroscopia è l’esame ideale.
  7. Si tratta di una procedura molto importante per il controllo in seguito a intervento chirurgico per esempio per un tumore all’esofago

Si tratta di un esame invasivo che dura mediamente dai cinque minuti ai dieci. Per rendere il tutto più sopportabile e tollerabile, al paziente potrà essere somministrata una sedazione attraverso uno spray anestetico spruzzato in gola. Se si tratta di un soggetto particolarmente ansioso, si procederà a una sedazione che verrà somministrata al paziente per via endovenosa.

Evoluzione della patologia

L’esofago di Barret è una patologia che può evolvere nel corso del tempo, con il rischio concreto che il soggetto possa sviluppare un cancro nella zona esofagea. Allo stesso modo quando parliamo di questa patologia vanno identificati tre stadi differenti, andiamo a vedere quali sono:

  • Nel primo stadio viene rilevata la patologia tuttavia non sono presenti lesioni di natura precancerosa che possono interessare le cellule che fanno parte del rivestimento dell’esofago
  • Nel secondo stadio la patologia mostra un’evoluzione delle cellule nelle quali sono presenti lesioni di natura precancerosa che potrebbero nel corso del tempo portare a un una forma di cancro nella zona dell’esofago
  • Nel terzo stadio le cellule evidenzano chiare lesioni di natura precancerosa. A tutti gli effetti si tratta di una fase iniziale nella quale si sta sviluppando un cancro nella zona esofagea

Diagnosticare il cancro

Il cancro all’esofago risulta evidente quando si rileva la presenza di cellule con struttura alterata che tendono ad avere una crescita e una proliferazione del tutto incontrollata. In questa fase le cellule tendono a insediarsi nelle zone più profonde dell’esofago. Si tratta di una forma neoplastica tumorale che può avere un grado di espansione che va al di là dell’esofago stesso.

Quali sono le procedure di natura terapeutica che si possono mettere in campo per curare questa patologia? Da questo punto di vista è possibile utilizzare una tecnica chiamata ablazione a radiofrequenza. I suoi effetti positivi consentono di curare in maniera efficace una forma come questa patologia all’esofago. Questo consente di ridurre in maniera significativa il rischio che nel corso del tempo si possa sviluppare una patologia come il cancro all’esofago.

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