Malattie infiammatorie intestinali

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Quali sono le malattie infiammatorie intestinali? Essenzialmente si tratta di patologie che in quanto tali presuppongono un processo infiammatorio a carico dell’intestino. Quali sono i sintomi che il paziente può avere? Vediamoli insieme:

  • Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa localizzata nella zona addominale che si presenta spesso;
  • Il paziente potrebbe avere la diarrea.

Quali sono le patologie principali in tal senso? Vediamole insieme:

  • Una delle patologie che potrebbero interessare l’intestino è il morbo di Crohn;
  • Un’altra patologia che potrebbe interessare l’intestino è la colite ulcerosa.

Si tratta di patologie che sono simili? Per certi versi parliamo di malattie che possono essere molto simili, questo è uno dei motivi per i quali fare una diagnosi corretta in tal senso non è semplice. Ci sono dei tratti distintivi riguardo a queste patologie che le differenziano? Si, se si parla di morbo di Crohn, generalmente stiamo parlando di una patologia che riguarda tutto il segmento digerente del paziente. Nel caso invece della colite ulterosa, la parte interessata risulta essere nella maggior parte dei casi il colon. Si conoscono le cause relative a queste due patologie? In realtà no, ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quali possano essere le cause. In tal senso si ipotizza che potrebbe essere una conseguenza di una non corretta attivazione dei batteri intestinali che generano una reazione di tipo immune anomala.

Si tratta di una patologia che si manifesta in un momento specifico nella vita di un paziente? La risposta corretta è che in linea generale si tratta di soggetti che hanno un’età media intorno ai 30 anni. Questo non esclude che si possa anche manifestare in un periodo differente, si parla in tal senso di pazienti che hanno un range temporale compreso tra i 50 anni e i 70 anni. Si tratta di un gruppo di malattie maggiormente diffuse in zone specifiche? Si, generalmente tende a colpire le persone che vivono nell’Europa settentrionale. Si tratta di una malattia che ha un tasso di diffusione maggiore tra persone di sesso maschile o persone di sesso femminile? La risposta corretta è che il suo manifestarsi è in realtà indifferente tra i due sessi, senza una netta predominanza di nessuno dei due.

C’è una familiarità in un gruppo di patologie del tratto gastrointestinale? La risposta corretta è che la familiarità è un tratto maggiormente distintivo tra persone che hanno il morbo di Crohn se la paragoniamo all’iter della colite ulcerosa.

Parliamo di sintomi

Qual’è la sintomatologia che i soggetti affetti da queste malattie presentano? Per prima cosa è bene dire che molto dipende dalla porzione di intestino coinvolta nella problematica. Altro fattore da tenere in considerazione è se si tratta di morbo di Crohn o di colite ulcerosa. Se si tratta di morbo di Crohn la sintomatologia lamentata dai pazienti è una sindrome dolorosa a livello addominale e una forma di diarrea costante.

Mentre invece i pazienti che soffrono di colite ulcerosa presentano episodi di diarrea e dolori addominali non costanti, alternati a periodi di acquiescenza. Un tratto distintivo di entrambe le malattie è il fatto che in presenza di diarrea perdurante nel tempo, possono andare incontro a conseguenze quali:

  • Un paziente che soffre di una diarrea costante nel tempo potrebbe perdere peso;
  • Un altro fattore che non deve essere sottovalutato è il fatto che queste malattie possono innescare dei processi di natura infiammatoria che coinvolgono segmenti corporei quali:
  1. Potrebbe prodursi un processo di natura infiammatoria che coinvolge le articolazioni;
  2. Potrebbe prodursi un processo di natura infiammatoria che coinvolge gli occhi;
  3. Potrebbe prodursi un processo di natura infiammtoria che coinvolge la bocca;
  4. Potrebbe prodursi un processo di natura infiammatoria che coinvolge il fegato;
  5. Potrebbe prodursi un processo di natura infiammatoria che coinvolge la cistifellea;

Ci sono dei rischi oggettivi che si possano sviluppare delle forme tumorali? La risposta più corretta che possiamo dare in tal senso è che potrebbero incrementare i rischi che in futuro possano svilupparsi delle patologie tumorali.

Processo diagnostico

L’iter diagnostico prevede una serie di esami ai quali il paziente dovrà essere sottoposto quali:

  • Esame relativo alle feci;
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a un’endoscopia con biopsia.

Tuttavia il processo diagnostico prevede anche che il medico debba escludere una serie di altre opzioni che causano il processo di natura infiammatoria tra cui:

  • Un processo infettivo causato da batteri;
  • Un processo infettico causato da parassiti.

Le feci quindi verranno esaminate per escludere che possa essere la conseguenza di malattie a trasmissione sessuale quali:

  • Si esclude che possa essere la gonorrea;
  • Si esclude che possa essere legata all’herpes;
  • Si esclude che possa essere legata alla Clamidia.

Quando il paziente viene sottoposto all’endoscopia, verranno sicuramente prelevati dei campioni della mucosa (biopsia) che verranno poi esaminate con attenzione al microscopio. I sintomi che il paziente lamenta, dovranno essere attentamente analizzati dal medico al fine di escludere che possa trattarsi di:

  • Si esclude che possa trattarsi di una patologia quale la sindrome dell’intestino irritabile;
  • Si esclude che possa trattarsi di una patologia come la colite ischemica ( in generale tende a manifestarsi in pazienti che hanno più di 50 anni di età);

Sempre nell’ottica di escludere la presenza di ulteriori patologie, il paziente potrebbe essere sottoposto a esami quali:

  • Una tomografia computerizzata;
  • Una risonanza magnetica per immagini del tratto addominale ;

Approcci terapeutici

Quali possono essere invece gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo? Per prima cosa si può intervenire con una cura a base di farmaci che riducono il processo infiammatorio che interessa l’intestino sia in caso di colite ulcerosa, sia in caso di morbo di Crohn. In tal senso potrebbero essere utilizzati:

  • Farmaci corticosteroidi;
  • Farmaci definiti immunomodulatori;
  • Solo in casi particolarmente gravi si interviene con l’approccio chirurgico.

Al contrario di quello che si può pensare, diete molto severe e rigorose basate sull’evitare il consumo di carboidrati, secondo studi di natura clinica non hanno avuto alcun tipo di efficacia. Sicuramente cercare delle soluzioni che ci possano aiutare a gestire al meglio lo stress, nel caso di persone che hanno queste problematiche è una soluzione da valutare.

Per ridurre i rischi di sviluppare malattie infiammatorie intestinali è bene che il paziente si sottoponga nel corso del tempo a esami definti di screening e a vaccinazioni. In tal senso potrebbe essere molto utile sottoporsi al vaccino antinfluenzale. Un altro vaccino molto utile al quale sottoporsi è quello contro il pneumococco. Si dovrebbe anche valutare di sottoporsi a un vaccino come quello contro l’herpes zoster.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.