Antidepressivi

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Quando parliamo di antidepressivi a cosa ci stiamo riferendo in maniera specifica? Potremmo rispondere dicendo che stiamo parlando di una classe di farmaci specifici che sono utilizzati nella psichiatria moderna per curare forme depressive o impedire che nel corso del tempo si possano nuovamente manifestare nel soggetto che ne soffre. Partendo dal presupposto che una diagnosi di depressione richiede di analizzare attentamente il quadro emotivo, psicologico e relazionale del paziente. Infatti è bene dire che la depressione non va confusa con uno stato momentaneo di tristezza, paura o ansia. Ci possono infatti essere dei periodi particolari nella vita di un individuo caratterizzati da una forte carica di stress. Pensiamo ad un accadimento di vita come può essere quello in cui si perde una persona amata. Questi accadimenti sono destinati naturalmente a causare nel soggetto un periodo di forte stress, malinconia e anche tristezza. Tuttavia si tratta di stati passeggeri che con il tempo diventeranno meno acuti o ai quali il soggetto nel corso del tempo riuscirà a reagire. 

Sintomi depressivi come riconoscerli

Tuttavia quando questi stati d’animo associati magari a un evento traumatico tendono a perdurare nel corso del tempo, quindi il soggetto avverte una serie di sensazioni fastidiose e che causano sofferenza psicologica quali la tristezza, la sfiducia, per un periodo di tempo piuttosto lungo o tendono ad acuirsi e il soggetto percepisce un’intensità crescente in questi stati d’animo, allora si può sicuramente parlare di depressione di natura clinica.

In questo caso specifico i sentimenti che il soggetto percepisce non sono legati a un momentaneo stato di grande fragilità del soggetto o a una tristezza che comunque ha carattere transitorio, si tratta di una vera e propria malattia e come tale deve essere affrontata. 

Se volessimo avere un quadro più chiaro dei fenomeni di natura depressiva ai quali può andare incontro una persona potremmo anche dire che in termini percentuali, almeno il dieci per cento di tutta la popolazione mondiale, ha sofferto o soffre di fenomeni di natura depressiva durante la loro vita.

Utilizzo di questa classe di farmaci specifica

Quindi in quali occasioni specifiche si utilizza una classe di farmaci del genere? Per prima cosa quando un soggetto è affetto da una forma depressiva. In linea di massima i farmaci vengono utilizzati in combinazione con terapie di natura psicologica. Qual’è la funzione specifica di questi farmaci a livello neurologico? Quello che fanno è incrementare il livello di una classe si sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori tra i quali ci sono la serotonina e la noradrenalina. Queste sostanze specifiche consentono quindi di aumentare e migliorare i livelli umorali delle persone. Spesso vengono anche utilizzati per ridurre l’intensità di un dolore che il soggetto percepisce a livello fisico e purtroppo è di natura cronica.

Loro utilizzo

Quindi potremmo anche dire che il loro utilizzo è consigliato quando un soggetto soffre di una sindrome di natura depressiva conclamata, diagnosticata da uno specialista. Chiaramente questa classe di farmaci è utile ma deve sempre essere associata a una terapia di natura cognitivo-comportamentale. Ad oggi la terapia cognitivo-comportamentale è una delle più utili per combattere queste forme depressive anche perchè aiuta a ristrutturare il pensiero del paziente che ne è affetto, aiutando il paziente ad apportare delle correttive che consentano dei miglioramenti relativi al proprio modo di pensare, relativi al proprio umore e relativi al proprio comportamento.

Tuttavia è anche bene dire che questa classe di farmaci richiede una determinata tempistica per poter avere degli effetti benefici sul soggetto che li assume. Si parla di circa due settimane, ovviamente trascorso questo periodo, se il paziente non dovesse trarre alcun tipo di beneficio è bene che si rivolga al proprio medico specialista che potrà valutare e decidere di aumentare il dosaggio del farmaco o magari prescriverne uno alternativo.

Farmaci e adolescenti

Se si tratta di forme depressive che interessano persone giovani, magari in età adolescenziale, prima di sottoporre questi pazienti a una cura basata su questa classe di farmaci, dovrebbero seguire un percorso di psicoterapia che duri almeno per tre mesi. La classe di farmaci dei quali stiamo parlando non cura solo la depressione ma uno spettro di problematiche di natura mentale piuttosto ampio. Vediamo insieme quali sono:

  • Si tratta di farmaci utilizzati per curare disturbi di natura ossessivi-compulsivi
  • Si tratta di una classe di farmaci che possono essere utilizzati per curare disturbi quali ad esempio gli attacchi di panico
  • Si tratta di una classe di farmaci utili per curare fobie di vario genere
  • Si tratta di una classe di farmaci utili per curare forme come ad esempio la fobia sociale

Interazione con altri farmaci

Un fattore molto importante che non va sottovalutato è che questa classe di farmaci specifici può avere delle interazioni con altri farmaci che il paziente sta assumendo, quindi è sempre consigliabile rivolgersi a un medico per conoscere a fondo quali potrebbero essere le potenziali controindicazioni e per avere dei consigli in merito.

Si tratta di una classe di farmaci che vengono caldamente sconsigliati in determinati stati, per esempio per donne in gravidanza, soprattutto se si tratta di fasi iniziali, sarà bene evitare di assumerli perchè potrebbero dare degli effetti collaterali molto importanti, vediamo insieme quali:

  • La donna potrebbe andare incontro a un’interruzione della gravidanza
  • Potrebbero dare problemi di natura cardiaca al bambino
  • Potrebbero causare un aumento in termini di pressione nella zona dei polmoni

Questa classe di farmaci non è consigliata neanche nei periodi nei quali la donna sta allattando il bimbo. In linea generale si tratta di farmaci che non vengono prescritti a soggetti che non hanno ancora compiuto almeno 18 anni di età, infatti è idea comune che possano influenzare lo sviluppo celebrale dei bambini e di ragazzi giovani.

Si prescrivono solo ed esclusivamente se la psicoterapia cognitivo-comportamentale non ha sortito alcun effetto nel corso del tempo o se la terapia cognitiva viene associata a una cura di natura farmacologica ma sempre sotto la supervisione di uno psichiatra. 

Sostanze proibite in combinazione con questi farmaci

Ci sono poi una serie di sostanze proibite che non vanno assolutamente utilizzate in combinazione con questa classe specifica di farmaci. Vediamo insieme quali sono:

  • Un soggetto che sta assumendo psicofarmaci deve evitare assolutamente di bere alcool. Potrebbe infatti peggiorare lo stato depressivo del soggetto e quindi la sintomatologia in generale
  • L’utilizzo di sostanze stupefacenti è assolutamente proibito. Infatti potrebbero interagire con i farmaci alimentando la sintomalogia della quale il soggetto soffre
  • Si tratta di una classe di farmaci che non andrebbe assolutamente utilizzata se il soggetto soffre di disturbo bipolare, se ha problemi di natura cardiaca con relative patologie, se ha problemi legati al fegato, se soffre di schizzofrenia, se soffre di epilessia.

Dosaggio del farmaco

In linea generale, il medico specialista che prescrive gli psicofarmaci tende a dare una dose minina questo per cercare di ridurre i possibili effetti collaterali quali il paziente potrà andare incontro. Se il dosaggio iniziale del farmaco non dovesse funzionare il medico in seguito potrà sempre decidere di prescriverne una dosa più elevata.

Gli antidepressivi sono una classe di farmaci che per avere alcuni effetti benefici, devono essere assunti dal paziente per un periodo di almeno due settimane. Le tempistiche di somministrazione degli psicofarmaci variano a seconda dell’entità del problema del paziente, potrebbero variare da un minimo di se mesi, a un periodo di due anni nelle forme depressive più accentuate, fino a un tempo indeterminato se il rapporto benefici-effetti collaterali sul paziente è positivo.

Se si dimentica di assumere il dosaggio giornaliero, il paziente potrà sempre prenderlo nel momento in cui se lo ricorda a patto che la medicina da assumere non sia troppo vicina in termini di tempi al secondo dosaggio da assumere. Non si deve interromere in maniera brusca l’assunzione di uno psicofarmaco, questo potrebbe dare seri effetti collaterali quali:

  • Il soggetto potrebbe avere mal di stomaco
  • Potrebbe avere una sintomatologia simile a quella influenzale
  • Potrebbe avere una forma di ansia
  • Potrebbe avere delle vertigini

Possibili effetti collaterali

Come tutti i farmaci, il soggetto potrebbe andare incontro a una serie di effetti collaterali che variano a seconda dei farmaci assunti. Per farmaci come gli inibitori della ricaptazione della serotonina potremmo avere:

  • Il soggetto potrebbe avere stati di ansia
  • Problemi allo stomaco
  • Problemi di stipsi o diarrea
  • Inappetenza
  • Mal di testa
  • Difficoltà a dormire
  • Problematiche di natura sessuale con conseguente calo del desiderio

Gli effetti collaterali invece di una classe di farmaci definiti Tca sono:

  • Il soggetto potrebbe avere dei problemi legati alla vista
  • Potrebbe avere stipsi
  • Potrebbe avere una sonnolenza diffusa
  • Potrebbe avere una sudorazione abbondante durante la fase notturna

Livelli di serotonina troppo alti

Se una persona che sta assumendo una classe di farmaci definita Ssri dovesse avere livelli di serotonina troppo elevati nel cervello, potrebbe andare incontro a una forma chiamata serotonergica che come effetti collaterali può dare:

 

 

 

  • Stati di agitazione
  • Stati di confusione mentale
  • Stati di sudorazione
  • Contrazioni
  • Nei casi più seri potrebbe dare uno stato febbrile
  • Uno stato convulsivo

Persone anziane

Le persone di una certa età che sono in cura con psicofarmaci potrebbero avere nel corso del tempo un calo nella quantità di sodio e quindi potrebbero andare incontro a un fenomeno chiamato iposodiemia con relativi effetti collaterali che vediamo:

  • Un senso di malessere
  • Uno stato confusionale
  • Un senso di agitazione
  • Un senso di agitazione

 In rari casi l’utilizzo di antidepressivi soprattutto quando si è alle prime fasi della cura possono scatenare pensieri suicidi nel paziente o forme di autolesionismo. 

Considerazioni finali

Gli approfondimenti che abbiamo condotto fino a questo momento, servono a dare una panoramica approfondita e dettagliata sull’utilità di questa classe di farmaci e sugli effetti collaterali. Tuttavia è bene consultare un medico esperto in questo campo.

 

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.