Schizofrenia

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Se dovessimo dare una definzione corretta di schizofrenia a cosa si dovremmo esattamente riferire? Potremmo dire che si tratta di una patologia mentale nella quale un soggetto ha vari stati che adesso andiamo a definire. Per prima cosa ha un progressivo allontantamento dalla realtà di tutti i giorni, una forma di psicosi che lo rende completamente avulso dal contesto reale. Un secondo sintomo associabile a questa patologia mentale è la percezione di cose che non hanno nulla di concreto, parliamo a tutti gli effetti di allucinazioni. Il soggetto schizofrenico tende a perdere contatto con la realtà e manifesta dei comportamenti che a tutti gli effetti hanno la caratteristica di basarsi su una totale disorganizzazione. La stessa cosa accade alla sfera del linguaggio che è preda di un processo di disorganizzazione.

Un’altra caratteristica specifica di un soggetto affetto da questa patologia è un progressivo impoverimento relativo all’area affettiva, in pratica col tempo l’affettività tende sempre di più a ridursi fino a scomparire del tutto. Il paziente perde anche la capacità di problem solving che è quella caratteristica che consente di fare dei ragionamenti corretti e lucidi sui problemi per riuscire a trovare delle soluzioni. 

Cause della patologia

Ci sono ad oggi cause specifiche che riguardano la schizofrenia? In realtà la scienza moderna non è ancora riuscita a trovare cause oggettive, si ipotizza che ci siano dei fattori che rispetto ad altri predispongono un soggetto verso questa problematica. Si parla quindi di una variabile di natura genetica e di una ambientale.

Qual’è l’età in cui questa patologia tende a manifestarsi? In linea generale si tratta di una patologia che tende a fare la sua comparsa quando un individuo si trova nel periodo adolescenziale. In alternativa di tratta di una condizione che può anche manifestarsi quando un individuo si trova nell’età adulta.

Tuttavia è anche bene dire che perchè si possa diagnosticare una patologia del genere, il soggetto deve manifestare dei sintomi che devono avere una durata temporale pari a non meno di sei mesi continuativi.

Percentuali di diffusione della patologia

Se volessimo avere un quadro specifico della patologia in termini di percentuali a livello mondiale, cosa potremmo dire? Basandoci su statistiche potremmo dire che in tutto il mondo, nella popolazione questa patologia ha un livello di diffusione che arriva circa all’uno per cento.

Ci sono in tal senso dei fattori che possono influenzare l’insorgenza di questa problematica? Si vediamo quali sono:

  • Un soggetto calato in un contesto di natura urbana
  • Un soggetto che vive una condizione di disagio economico, di povertà
  • Un soggetto che durante la sua infanzia ha subito un trauma infantile 

Fattori biologici

Pur trattandosi di una patologia che ad oggi non ha ancora un motivo riconosciuto e accettato dalla scienza come la vera causa scatenante, ci sono in ogni caso dei fattori di natura biologica che andiamo a vedere:

  • Potrebbe esserci un fattore collegato a possibili alterazioni che riguardano la struttura del cervello
  • La neurochimica del cervello potrebbe aver subito dei mutamenti

Ci sono dei fattori specifici nello sviluppo del cervello che possono creare delle condizioni nelle quali il soggetto è maggiormente volnerabile a sviluppare questa malattia? Si vediamo quali sono questi fattori:

  • Una vulnerabilità che è possibile identificare è una predisposizione genetica
  • Un soggetto che durante la sua nascita ha avuto delle complicazioni in fase di parto
  • Un soggetto che può avere avuto delle infezioni relative al sistema nervoso centrale
  • Un soggetto che ha subito un trauma di natura infantile

Fattori ambientali

Ci sono dei fattori di natura ambientale che possono stimolare l’insorgenza della patologia mentale, vediamo quali sono:

  • Potrebbe trattarsi di fattori di natura ambientale legati all’utilizzo di sostanze come la marijuana
  • Potrebbe trattarsi di un fattore di natura sociale come la perdita di un lavoro, una relazione sentimentale che termina

Sintomatologia

Quali sono i sintomi più comuni legati a questa condizione di natura mentale? Generalmente si possono notare nell’esecuzione di attività complesse. Si tratta quindi di sintomi che al loro manifestarsi tendono a compromettere il normale svolgimento di un’attività lavorativa, con la rete di relazioni sociali che il soggetto ha costruito nella sua vita e la cura della propria persona.

Queste problematiche che si manifestano in questi aspetti fanno sì che con il tempo il soggetto abbia delle conseguenze ben specifiche quali:

  • Potrebbe trovarsi senza lavoro 
  • Potrebbe progressivamente isolarsi dal contesto sociale nel quale ha sempre interagito
  • Potrebbe avere un progressivo peggioramento della qualità della vita

Fasi della malattia

Si tratta di una patologia che si manifesta subito o ha delle fasi specifiche? No si tratta di una malattia che progredisce secondo fasi specifiche che vediamo:

  • Nella fase iniziale ( chiamata anche prodromica) inizialmente un soggetto non manifesta sintomi particolari tranne una riduzione nella sfera sociale delle proprie abilità, una certa disorganizzazione di natura cognitiva, una riduzione nella capacità di provare piacere ( anedonia
  • Nella seconda fase ( definita prodromica avanzata) il soggetto inizia a manifestare dei comportamenti specifici che vanno dall’isolamento, ad atteggiamenti basati sul sospetto, il soggetto è irritabile, il soggetto ha percezioni non reali

Sintomi eterogenei e diversificati

I pazienti affetti da questa patologia possono avere sintomi di varia natura vediamo insieme quali sono:

  • Potrebbe trattarsi di sintomi quali i deliri
  • Potrebbe trattarsi di sintomi quali le allucinazioni

Il soggetto però potrebbe anche avere deficit di varia natura quali ad esempio:

  • Il soggetto potrebbe avere una sorta di acquiescenza affettiva che si manifesta anche in un viso privo di espressività
  • Un totale disinteresse verso tutte le attività che prima svolgeva con piacere
  • Non vuole più avere contatti di natura sociale

Poi potrebbero esserci disturbi che si manifestano sotto il profilo organizzativo come ad esempio:

  • Il soggetto non riesce a elabotare un pensiero razionale e lucido e presenta disturbi
  • Il soggetto inizia ad avere dei comportamenti bizzarri e originali

Nell’ambito delle problematiche che questa patologia potrebbe far emergere abbiamo anche deficit di natura cognitiva come:

  • Il soggetto presta scarsa attenzione
  • Il soggetto ha difficoltà in fase di elaborazione
  • Il soggetto fatica a risolvere problemi

Ci sono dei rischi oggettivi che il paziente si possa suicidare? Si in termini puramente percentuali un cinque per cento dei pazienti che soffrono di questa patologia si suicidano. Almeno un venti per cento tentano il suicidio. Per quanto riguarda possibili atteggiamenti violenti che un paziente che ha la schizofrenia potrebbe assumere si può dire che in generale i rischi in tal senso sono pochi. Generalmente se un paziente che presenta questa patologia è violento è perchè utilizzano determinate sostanze.

Processo diagnostico

Una diagnosi precoce di una malattia del genere aumenta di molto le possibilità di poter curare in maniera efficace il paziente. Secondo il manuale dei disturbi per poter parlare di questa patologia si devono essere manifestati dei sintomi ben specifici quali i deliri, la fase di allucinazioni per un periodo continuativo pari a 6 mesi.

La diagnosi dovrà tener conto di altri possibili disturbi correlati alle sintomatologie che il paziente può manifestare a distinguerli dalla patologia. Ci sono disturbi di natura mentale che hanno una sintomatologia simile? Si andiamo a vedere quali sono:

  • Un soggetto potrebbe avere un disturbo delirante
  • Un soggetto potrebbe avere un disturbo psicotico breve
  • Un soggetto potrebbe avere un disturbo schizoaffettivo

Da un punto di vista clinico prima viene effettuata una diagnosi corretta in tal senso e prima di potrà iniziare un trattamento che potrà dare degli esiti positivi.

Prognosi: fattori favorevoli e fattori negativi

Per arrivare a una prognosi in tal senso il medico dovrà tenere conto di una serie di fattori che potrebbero influenzarla in maniera positiva o negativa. Vediamo quali sono i fattori:

  • Un improvviso esordio della malattia è considerato un fattore positivo
  • Un soggetto che ha dei deficiti di natura cognitiva ma moderati è un buon segnale
  • Un soggetto con pochi sintomi è un altro segnale positivo

 Se invece dovessimo valutare i segnali negativi potremmo avere:

  • Sintomi che fanno la loro comparsa in un soggetto giovane
  • Familiarità per la patologia già presente in casa
  • Sintomi negativi molteplici

Approcci terapeutici

Una volta diagnosticata la patologia, quali sono gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo? Per prima cosa si può puntare a un trattamento farmacologico basato su antipsicotici. La seconda generazione di questi farmaci è molto efficace tuttavia possono avere anche una serie di effetti collaterali come l’eccesso di grasso nella zona dell’addome, l’ipertensione.

Un altro approccio che si può utilizzare in una patologia del genere prevede che si aiutino i pazienti a prendersi cura di sè aiutandoli a svolgere attività abituali quotidiane quali fare la spesa, mantenere una casa, avere rapporti interpersonali. Ci possono essere programmi nei quali per far svolgere un lavoro complesso a un paziente si affiancano dei tutor. Alcuni hanno bisogno di uno staff medico che segua il paziente nella sua terapia di natua farmacologica negli alloggi dove vivono.

Un altro approccio che si può utilizzare nella cura della schizofrenia è la psicoterapia che si basa essenzialmente sulla creazione di una collaborazione tra il paziente, i familiari e il medico in maniera tale da il paziente riesca ad acquisire consapevolezza della propria patologia, prenda i farmaci prescritti e riesca a gestire meglio il carico di stress.