sindrome dell’intestino gocciolante

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Avete mai sentito parlare della sindrome dell’intestino gocciolante? Di cosa si tratta e come si manifesta? Si tratta di una patologia facilmente diagnosticabile oppure servono degli approfondimenti di natura specifica? Una volta diagnosticata, quali sono gli interventi di natura terapeutica che è possibile mettere in atto per combatterla in maniera efficace? Si guarisce o si tratta di una malattia di natura cronica con la quale si deve convivere?

Sono alcune delle domande che giustamente potremmo porci sentendo nominare questa particolare patologia di natura intestinale, senza bene sapere a cosa ci stiamo riferendo.

Partiamo con il dire che in questa malattia, c’è un progressivo deterioramento di quella che viene chiamata barriera intestinale, serve a proteggerci e a mantenere un equilibrio efficace tra sostante nutritive che dobbiamo assorbire per avere un corretto funzionamento dell’intestino e potenziali agenti di natura patogena che possono penetrare nel nostro organismo.

Come può avvenire il deterioramento di questa barriera protettiva? I fattori in gioco sono tanti, andiamo a vederli tutti nel dettaglio:

  1. Una sintomatologia che può manifestarsi se siamo soggetti a stress di natura fisica prolungati
  2. Un’alimentazione non curata, poco attenta, può comportare problemi in tal senso
  3. Se utilizzamo specifiche tipologie di farmaci magari per curare altri sintomi
  4. Fattori di natura ambientale

Cosa accade nel nostro intestino?

Cosa accade esattamente nel nostro intestino? Nel momento in cui la barriera protettiva è labile, non è più in grado di svolgere al meglio la propria funzione, quali sono i meccanismi che si innescano? Una volta che nell’intestino la barriera protettiva non funziona nel modo adeguato, si possono innescare dei processi di natura infiammatoria, uniti a una reattività molto accentuata relativa al sistema immunitario, al punto tale da sviluppare allergie di natura alimentare, malattie autoimmuni, problemi tiroidei.

Difficoltà diagnostica

La sindrome dell’intestino gocciolante è una patologia non facile da diagnosticare, quello che possiamo dire è legato al frutto di una ricerca condotta da un italiano nell’università di Baltimora dove si è scoperto che una proteina la zonulina è strettamente collegata ai livelli di protezione intestinale presenti.

In pratica se ci sono livelli elevati di questa proteina, c’è anche un progressivo deterioramento della mucosa intestinale. Questa particolare condizione è collegata a tutta una serie di patologie che si possono sviluppare quali:

  1. Malattie collegate a un cattivo assorbimento dei livelli di glutine presenti
  2. Il soggetto può manifestare intolleranze di natura alimentare
  3. Si possono avere problemi di irritabilità del colon

Quindi nel momento in cui si manifestano determinati sintomi, come si può intervenire per aiutare il soggetto a ripristinare la normale funzionalità intestinale? Serve per prima cosa valutare attentamente come il soggetto abitualmente mangia, per apportare poi quelle correzioni che servono a ripristinare la normale funzionalità intestinale.

Esistono dei sintomi specifici che sono collegati al decorso di questa condizione di non funzionamento corretto dell’intestino? Si, il soggetto manifesta una serie di disagi quali:

  1. Lamenta cefalee
  2. Se si parla di donne si possono avere dei dolori acuti legati al ciclo mestruale
  3. ll corpo può essere percorso da tremori
  4. Si possono avere degli sbalzi umorali, stati di irritabilià
  5. Il soggetto può lamentare la presenza di dolori di natura muscolare o articolare
  6. Si può avvertire un senso di stanchezza generalizzata
  7. Si possono avere dei disturbi di natura intestinale come diarrea o stitichezza

Quali sono le cause

Le cause legate alla manifestazione di questa patologia possono essere tante, legate anche all’assunzione di specifici farmaci di natura antinfiammatoria, non steroidei, anche un paziente che per una forma tumorale magari sta seguendo cicli di chemioterapia e radioterapia, può avere questo tipo di problemi.

Possiamo avere una persona che ha carenze di natura nutrizionale legate al mancato assorbimento di sostante come le vitamine del gruppo A C,E oltre agli Omega 3. Se effettivamente siamo in presenza di carenze del genere, bisogna intervenire il prima possibile per ristabilire i corretti equilibri mancanti.

Alimentazione da seguire in presenza di questa patologia

Vediamo adesso in maniera dettagliata, quale regime alimentare debba seguire un soggetto che presenta questi sintomi, ridordando a tutti che le correzioni alimentari da fare, vanno concordate e applicate dietro consiglio e analisi del singolo caso di uno specialista. La prima regola da seguire è:

  1. Quando si consuma il pasto non si devono assumere liquidi
  2. E’ bene impostare la propria alimentazione prediligendo cibi con elevato contenuto proteico
  3. Assumere fibre
  4. Assumere alimenti di natura probiotica solo dopo aver introdotto in precedenza fibre

 Quali cibi vanno eliminati dalla nostra dieta?

Quali cibi vanno assolutamente eliminati dalla nostra dieta? Se viene diagnosticata questa patologia, dobbiamo eliminare nell’ordine:

  1. Alimenti che al loro interno contengono glutine
  2. Alimenti che hanno un elevata presenza di zuccheri
  3. Prodotti di natura casearia
  4. E’ sconsigliata l’assunzione di alimenti quali le patate, melanzare, pomodori
  5. Non dovete consumare alimenti come i legumi, il basilico, la soia
  6. Dovete assolutamente eliminare l’assunzione di fruttosio che causa alterazioni al livello di permeabilità dell’intestino

Quali sono invece i cibi consigliati?

Sicuramente se soffriamo di sindrome dell’intestino gocciolante, dobbiamo modificare una serie di alimenti cercando di introdurre tutti quelli che possono aiutare il nostro intestino a funzionare nella maniera più adeguata. Si parla quindi di cibi come:

  1. Proteine basate su polli allevati all’aperto, pesce e carni da bestiame che bruca fieno
  2. Dovete assolutamente introdurre nella vostra dieta alimenti amici come il riso, i piselli
  3. E’ importante puntare su cibi che abbiano al loro interno la presenza di olio extra vergine di oliva o mangiate pesce come salmone e tonno
  4. Dovete sicuramente introdurre dei carboidrati che abbiano però un livello elevato di fibre
  5. Inserite anche carboidrati come le patate dolci
  6. Sicuramente dovete anche puntare a inserire nella vostra dieta alimenti come yogurt di cocco, o il latte di capra

Iperattivazione del sistema immunitario

Nell’ambito delle patologie di natura intestinale, questa che abbiamo approfondito, può causare dei danni anche ad altri organi oltre a compromettere il buon funzionamento della flora batterica intestinale? Si, quando il sistema immunitario intestinale, si trova in una condizione di iperattività, c’è un problema in termini di cellule che si sono attivate. Tramite il flusso sanguigno si possono spostare, e possono raggiungere altri organi, dove c’è il rischio che danneggino altri tessuti scatenando infiammazioni o reazioni autoimmuni.