Disturbo ossessivo compulsivo

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Se non avete mai sentito parlare del disturbo ossessivo compulsivo, si caratterizza per una serie di pensieri presenti nel soggetto, immagini di natura mentale o semplicemente impulsi che tendono a ripresentarsi nel corso del tempo. La loro cadenza ciclica in base alla quale si ripresentano, scatena nel paziente dei sentimenti specifici, vediamo quali:

  • Il soggetto può iniziare a provare ansia
  • Il soggetto può iniziare a provare sensazioni come ad esempio il disgusto personale

Per poter riuscire a ridurre lo stato di ansia e poca tranquillità che queste immagini, pensieri ricorrenti producono, deve mettere in campo una serie di azioni di natura ripetitiva o a livello mentale. Se dovessimo fare delle statistiche potremmo dire che con una percentuale che sfiora almeno l’80 per cento dei pazienti ossessivi ha sia ossessioni che compulsioni.

Percentuali di diffusione

Questo specifico disturbo colpisce circa il tre per cento della popolazione mondiale e non fa alcun tipo di distinzione tra uomini e donne. C’è unpetà specifica nella quale tende a manifestarsi? Si, può presentarsi già quando un bambino è piccolo quindi durante l’infanzia, nell’età adolescenziale, oppure nella fase adulta proprio agli inizi. 

In molti casi questa sindrome tende a manifestarsi in giovani che hanno un’età all’incirca sui 25 anni. Una cosa molto importante che va detta è che se questo disturbo non viene curato in maniera tempestiva applicando una terapia cognitivo-comportamentale adeguata, nel corso del tempo tende a cronicizzarsi.

Fase ossessiva

Se dovessimo parlare della fase ossessiva che vive il soggetto cosa potremmo dire? Si tratta a tutti gli effetti di ossessioni, si parla quindi di pensieri, immagini, impulsi che si tendono a ripetere che nella mente del soggetto sono incontrollabili. In pratica non riesce a razionalizzargli dando un freno a queste immagini mentali. Il soggetto che li sperimenta non considera certo queste idee come positive, ne percepisce invece i tratti fastidiosi e che tendono a creare un disturbo nel soggetto. Oltre a questo la persona che le sperimenta si rende conto che sono prive di alcun fondamento razionale e hanno caratteristiche basate sull’eccesso.

Queste ossessioni, una volta sperimentate dal soggetto tendono ad attivare una serie di percezioni che hanno la caratteristica di essere sgradevoli e molto intense. Vediamo nel dettaglio quali sono:

  • Il soggetto che vive queste emozioni può provare un forte stato di ansia
  • Il soggetto che vive queste emozioni può provare un senso di disgusto accentuato
  • Il soggetto che vive queste emozioni può provare un senso di colpa accentuato

Il soggetto avverte la necessità e l’urgenza di gestire queste emozioni negative per riuscire a far calare lo stato di ansia nel quale si trova. 

Pensieri cerimoniali

Le compulsioni legate a questo disturbo ossessivo hanno anche una valenza di natura cerimoniale. Si tratta di comportamenti di natura ripetitiva vediamo quali sono:

  • Si produce il comportamento ripetitivo del controllare
  • Si produce il comportamento ripetitivo del lavare
  • Si produce il comportamento ripetitivo dell’ordinare

Fino a questo momento abbiamo parlato dei comportamenti di natura ripetitiva, ci sono anche delle azioni di natura mentale che come tali il soggetto attua per cercare di ridurre il disagio di natura emotiva provocato da pensieri e e impulsi. Le azioni sono:

  • Il soggetto ripete l’azione del pregare
  • Il soggetto ripete l’azione del ripetere formule
  • Il soggetto ripete l’azione del contare

In cosa si traducono le compulsioni? In norme comportamentali piuttosto rigide, pronunciate, e talvolta bizzarre.

 Disturbi specifici

Le persone che soffrono di disturbi di questo genere possono avere fastidi di natura specifica quali:

  • Si tratta di soggetti che sviluppano un forte timore legato allo sporco
  • Hanno la paura piuttosto pronunciata di poter procurare dei danni a loro stessi o alle persone intorno a loro. Si parla di danni di natura economica, danni a livello emotivo o alla salute. 
  • Hanno un forte timore di non riuscire a controllare gli impulsi dei quali sono preda con il rischio che magari diventino aggressivi, perversi
  • Possono avere dubbi che riguardano il proprio orientamento sessuale o magari nutrono dubbi nei riguardi dei sentimenti che effettivamente provano verso il partner
  • Avvertono la necessità di dover posizionare gli oggetti nel modo giusto

Sintomatologia eterogenea

La sintomatologia che può avere una persona che soffre di questo specifico disturbo è piuttosto eterogenea, tuttavia ci sono alcune tipologie di questi che determinano in maniera più chiara il disturbo e sono:

 

 

 

 

  • Si tratta di soggetti che provano un forte timore legato alla possibilità di essere contaminati. Proprio per questo motivo l’oggetto della possibile contaminazione che temono, potrebbe essere dello sporco presente in contesti specifici o si parla invece di sporco in maniera generica come:
  1. Per il soggetto affetto dal disturbo le urine sono percepite come un qualcosa di sporco
  2. Per il soggetto affetto dal disturbo le feci sono percepite come un qualcosa di sporco
  3. Per il soggetto affetto dal disturbo il sangue è percepito come un qualcosa di sporco

Questo è lo scenario più probabile per un caso di contaminazione di natura fisica, se parliamo poi di una contaminazione di origine mentale, il solo pensiero di avvenimenti che nella mente del soggetto hanno una valenza traumatica, bastano per far scatenare questa percezione di sporco.

Fase del controllo

Le persone possono soffrire di una mania che è quella del controllo. Nello specifico le persone tendono a ricontrollare più e più volte gesti quotidiani che fanno per evitare che questo possa tradursi in una situazione di pericolo che può coinvolgere loro stessi o le persone care vicine a loro.

Ci sono dei sintomi specifici relativi a questa castistica particolare? Si, andiamo a vedere quali:

  • Il soggetto controlla e ricontrolla più volte se ha chiuso le finistre di casa
  • Il soggetto controlla e ricontrolla più volte se ha chiuso il rubinetto del gas
  • Il soggetto controlla e ricontrolla se ha chiuso l’armadietto dei medicinali

Tuttavia un soggetto che soffre di questi disturbi può avere anche forme ossessive definite pure. In questo caso non si tratta di atti concreti ma il soggetto immagina di mettere in atto dei comportamenti sconvenienti ad esempio da un punto di vista sociale, vediamone alcuni esempi:

  • Il soggetto immagina ad esempio di avere rapporti omosessuali
  • Il soggetto immagina di tradire il partner
  • Il soggetto immagina di bestemmiare
  • Il soggetto immagina di offendere persone a lui care

Tuttavia in tal senso la reazione del soggetto non è passiva, cercano di reagire mettendo in atto comportamenti specifici come ad esempio fare un processo di analisi sul passato per essere sicuri di non avere fatto determinate cose.

Il soggetto può anche essere preda di pensieri di natura superstiziosa portati all’eccesso. Per questo motivo non deve fare alcune determinate cose, non deve pronunciare determinate parole. Se queste regole non vengono rispettate e vengono violate questo potrebbe essere determinante per far accadere eventi con una forte valenza negativa.

Queste forme ossessive si possono anche manifestare con la mania dell’ordine. Chi soffre di questi problemi non tollera assolutamente che gli oggetti non sia disposti secondo un determinato ordine, altrimenti il soggetto sperimenta una sensazione spiacevole basata sulla mancanza di armonia.

Come ultima forma ossessiva c’è quella presente in alcuni soggetti che hanno la mania di raccogliere, raccattare qualsiasi tipo di oggetto anche se inutile e conservarlo. 

Approcci curativi

Come si possono curare queste problematiche? Ad oggi la terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento terapeutico più efficace per la cura di questi disturbi. Per prima cosa si interviene esponendo progressivamente il paziente a stimoli di natura ansiogena che creano il problema. Col tempo l’ansia associata allo stimolo tende a diminuire fino a quasi scomparire. Dopo avere fatto in maniera tale che l’ansia tenda a diminuire, si procede a lavorare con il paziente sulla sfera del comportamento invitandolo a bloccare la messa in atto di comportamenti di natura rituale. 

Gli approcci di natura farmacologica sono un campo piuttosto discusso. Da un punto di vista storico si utilizza l’antidepressivo Clomipramina. Ultimamente si sono diffusi anche gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Tuttavia le linee guida consigliano un dosaggio elevato. Poi c’è anche da evidenziare il fatto che una buona percentuale di pazienti curati con questi farmaci non ha una risposta efficace al disturbo ossessivo compulsivo , si parla di percentuali intorno al 30 per cento.

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