Ricostruzione seno

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La ricostruzione del seno è diventata oggi una parte molto importante relativo al processo di cura e risoluzione di forme neoplastiche che riguardano il seno. Al punto tale che questa procedura ricostruttiva risulta essere completamente a carico del servizio sanitario nazionale. Nell’evoluzione legata alla cura della patologia, i progressi e la diagnosi precoce che di fatto rendono meno impattante questo problema, consentono di fare in maniera tale che la donna subisca minori conseguenze da un punto di vista estetico relativamente all’intervento al seno. Molto dipende dalle casistiche, se la donna è sottoposta a un intervento di mastectomia totale si dovrà ricorrere a delle soluzioni di natura alternativa. Cosa prevede esattamente l’intervento di ricostruzione?

In realtà è difficile rispondere a una domanda del genere, infatti è importante dire che non ci sono in tal senso delle regole che se vengono seguite come tali, possono dare un risultato univoco. Da questo punto di vista è bene dire che ogni caso trattato è a sè stante e di conseguenza. In ogni caso per prendere delle decisioni opportune in tal senso è bene prima basarsi su alcuni elementi molto importanti che vanno considerati quali:

  • Da questo punto di vista sarà molto importante valutare quale sia la dimensione effettiva del nodulo
  • Un altro fattore che non dovrà essere sottovalutato è dove si trova esattamente il nodulo
  • Un altro fattore che non deve essere sottovalutato è quanto sia grande, quindi le dimensioni effettive del seno
  • Un fattore che si deve considerare come tale è la forma specifica del seno
  • Ci sono poi una serie di fattori che vanno tenuti in considerazione e sono legati alle caratteristiche fisiche della donna, si dovrà quindi tenere in considerazione:
  1. Per prima cosa bisognerà valutare con attenzione qual’è l’età anagrafica della donna
  2. Un secondo dettaglio che andrà preso in considerazione riguarda quali sono i suoi desideri
  3. Un altro fattore che non dovrà in tal senso essere sottovalutato è quali sono le sue aspettative specifiche

Ci sono dei rischi oggettivi ai quali la donna va incontro se si sottopone a un’operazione del genere? Se nella zona dove è stata operata la donna vengono in un momento successivo innestate delle protesi, il rischio che queste possano andare incontro a una ipotetica rottura sono molto limitati. Proprio per evitare problematiche del genere sarà opportuno che con cadenza almeno annuale le pazienti vengano sottoposte a esami di controllo specifici quali:

  1. La paziente dovrà essere sottoposta a un’ecografia di controllo
  2. In alternativa la paziente potrebbe essere sottoposta a una risonanza magnetica

 Esami se è presente una protesi

Come si deve approcciare il medico nell’eseguire sulla paziente esami come la mammografia se dovessero essere presenti protesi? In tal senso il medico dovrà eseguire una manovra definita di Eklund. In cosa consiste esattamente questa manovra? Il tecnico radiologo dovrà imprimere alle protesi una spinta tale da fare in maniera tale che venga spinta nella zona della parete del torace. In questo modo il tessuto mammario verrà portato in avanti e si potrà esaminare il tutto in maniera più attenta a puntuale.

C’è il rischio oggettivo che la protesi possa causare nella paziente un tumore nel corso del tempo? In linea generale si è notato che le protesi innestate non causano forme neoplastiche nell’organismo della donna. In rari casi potrebbe manifestarsi un linfoma legato al tessuto linfatico chiamato linfoma anaplastico a grandi cellule collegato a protesi mammarie.

In ogni caso è opportuno che le donne che in seguito a un cancro al seno si sono sottoposte ad un intervento di chirurgica plastica ricostruttiva, si sottopongano a controlli in maniera frequente e regolare. Quali potrebbero essere i sintomi presenti sull’organismo di una donna che potrebbero far emergere il sospetto che ci si trovi di fronte ad un linfoma anaplastico a grandi cellule? Si parla essenzialmente di due possibili sintomi, andiamo a vedere quali sono:

  • Nella zona interessata dall’impianto protesico, potrebbe formarsi nel corso del tempo un accumulo di linfa
  • Un altro sintomo possibile che non va in alcun modo sottovalutato è la presenza di un aumento di volume del seno

Si è potuto stabilire con chiarezza quale sia la causa che scatena un linfoma anaplatico a grandi cellule? Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quale possa essere la causa dell’insorgenza di questa patologia tumorale. Si ipotizza in tal senso che la causa potrebbe essere legata a un’infiammazione di natura cronica causata proprio dalla presenza di questo innesto nella donna.

 Preservare il capezzolo nella donna

Fino a non molto tempo fa, l’intervento di mastectomia prevedeva la rimozione in toto di areola e capezzolo. Tuttavia ad una successiva analisi del tessuto rimosso, i chirurchi si sono accorti che raramente le cellule tumorali erano presenti nella zona rimossa. Si parla di una percentuale pari all’uno per cento.

Una statistica dà evidenza di un valore così basso, di fatto non giustificava una procedura così invasiva e pesante soprattutto da un punto di vista psicologico per la donna. In virtù di queste considerazioni, negli ultimi anni si è andata affermando una nuova procedura che consente a tutti gli effetti di mantenere intatta la zona del capezzolo.

Pur avendo fatto un basso in avanti in tal senso è bene dire che purtroppo la sensibilità del capezzolo viene del tutto perduta. Resta invece intatta la peculiarità erettile del capezzolo stesso. Questa tecnica specifica non è utilizzabile in tutti gli interventi di mastectomia ai quali una donna può essere sottoposta.

Un altro fattore molto importante è legato al fatto che questa tipologia specifica di intervento deve necessariamente essere eseguita da un chirurgo che abbia molta esperienza sia nell’ambito ongologico che in quello estetico.

Parliamo del lipofilling

Per quanto concerne il campo specifico della mastoplastica in questi anni si è andato affermando un trand del tutto nuovo legato a una tecnica di natura estetica chiamata lipofilling. In cosa consiste esattamente? Nel momento in cui una donna viene sottoposta a una mastectomia, si formano delle zone irregolari che sono la conseguenza di interventi chirugici che possono avere uno scopo del tutto conservativo o successivamente a una mastectomia per un tumore al seno.

Come si interviene in tal senso? Cosa prevede questa tecnica specifica? A tutti gli effetti l’intervento prevede l’aspirazione di grasso localizzato nella zona delle cosce e nella zona dell’addome. Successivamente questo grasso prelevato da queste parti del corpo verrà inserito nel senso della donna avvalendosi di microaghi.

Dopo quanto tempo la donna potrebbe avere dei risultati estetici soddisfacenti in tal senso? In termini di quantità i trattamenti ai quali la donna si deve esporre saranno almeno tre. In termini di natura temporale, si parla di un periodo compreso nei tre mesi. Quali sono i benfici effettivi ai quali potrà andare incontro la donna?

Dopo essersi sottoposta a circa tre di questi trattamenti, anche in presenza di una pelle che la radioterapia può avere in precedenza reso secca e con una scarsa vascolarizzazione, potrebbe tornare ad avere un aspetto mordibo e dotato di una certa elasticità.

Cellule staminali ed effetto rigenerante

Quali sono i motivi che rendono un trattamento del genere così efficace nel recupero di un buon tono a livello di pelle? Tutto avviene grazie alla presenza di cellule staminali all’interno dell’adipe inserita nella zona della mammella. Oltre ad avere questa specifica proprietà è anche bene dire che la quantità di adipe inserita all’interno della mammella non ostacola in alcun modo la corretta effettuazione di successive mammografie alle quali la donna si dovrà sottoporre.

Questo perchè si tratta di tessuto che di fatto fa parte dell’organismo stesso della donna, prelevato in zone differenti. Questa tecnica assicura che non si possano produrre possibili casi di rigetto e non si producano eventuali processi di natura infiammatoria.

Risultato dopo l’innesto di adipe

Una volta innestata dell’adipe nel seno di una donna per ristabilire una corretta simmetria tra seni, nella maggior parte dei casi il risultato ottenuto è soddisfacente. Tuttavia questo non toglie che pur avendo ottenuto degli ottimi risultati, si possa ritornare a una condizione originaria, questo di fatto non è possibile.

In tal senso è bene dire che una tecnica come quella della chirurgia ricostruttiva di una zona come quella del seno, non potrà mai dare in termini estetici dei risultati come quelli di una donna invece che si sottopone ad un intervento di natura estetica avendo due seni sani. Per quanto la tecnica ricostruttiva sia perfezionata al punto tale da far ottenere risultati più che soddisfacenti a una donna, non potrà mai essere paragonata a un intervento di natura estetica al quale si sottopone una donna perfettamente sana.

Questo perchè un seno al cui interno è stata impiantata una protesi per ragioni di natura ricostruttiva, tenderà ad avere nel corso del tempo un aspetto più giovanile rispetto a un seno che non ha avuto da questo punto di vista alcun tipo di intervento. In tal senso per cercare di ristabilire una corretta simmetria, si interverrà utilizzando una tecnica chiamata mastopessi.

Mastopessi

Quando si parla di mastopessi si cita una tecnica specifica che prevede la sollevazione del seno nella zona laterale, cercando un allineamento tra le due segmenti. L’obiettivo è quello di ricreare il più possibile una simmetria là dove questa è andata venendo meno.

Protesi al silicone

La protesi al silicone per quanto possano essere migliorare, hanno in ogni caso caratteristiche differenti rispetto a un seno naturale. Per esempio la consistenza e il modo in cui si muovono sono sicuramente differenti. L’intervento lascia in ogni caso delle cicatrici che solitamente sono abbastanza nascoste perchè prodotte in zone dove non si vedono. Un discorso diverso va fatto invece per la chirurgia ricostruttiva che può lasciare da questo punto di vista cicatrici maggiormente evidenti. Questa variabile è determinata dalla posizione specifica del tumore.

Chirurgia plastica ricostruttiva e estetica : principali differenze

Molte persone in maniera del tutto erronea, considerano la chirurgia plastica ricostruttiva e quella estetica la stessa cosa. L’equivoco è il risultato dell’utilizzo di approcci e materiale che sono spesso molto simili. Tuttavia gli intenti di queste due disciplice sono ben differenti. Nella maggioranza dei casi le persone che sono specializzate in chirurgia e cercando di ridare alla donna un aspetto che sia improntato all’essere il più naturali possibili possono essere chirurghi che in seguito sono stati in grado di apprendere apposite tecniche ricostruttive.

Negli ultimi anni si sta affermando una nuova figura professionale che potremmo definire una sorta di chirurgo oncoplastico. Il suo approccio nel caso di ricostruzione del seno si basa sull’eradicazione del tumore cercando di mantenere elevata la qualità di vita della paziente.

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