Sintomi shock anafilattico

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Quali sono i sintomi dello shock anafilattico? Nella maggioranza dei casi, si parla di almeno un buon novanta per cento, si tratta di sintomi legati alla cute e alle mucose, seguiti da questo punto di vista da sintomi che potrebbero coinvolgere il sistema respiratorio e quello cardiovascolare. In forma meno comune potrebbero fare la loro comparsa sintomi di natura gastroenterica quali la nausea, il vomito, la dirrea e i crampi di natura addominale.

Prima di avere questi sintomi il paziente cosa potrebbe percepire? Generalmente sono anticipati da:

  • Potrebbe trattarsi di formicolio;
  • Il paziente potrebbe percepire un senso di calore nella zona della testa;
  • Il paziente potrebbe percepire un senso di calore che riguarda le mani;
  • Il paziente potrebbe percepire un senso di calore che riguarda i piedi.

Approfondiamo la problematica

Quali potrebbero essere le cause che innescano in un soggetto una reazione del genere? La risposta corretta è che potrebbero essere legate a punture di vespe, causate dalla puntura di api, potrebbero essere collegate alle arachidi. Queste sono in linea generale alcune delle cause maggiormente diffuse, una delle reazioni allergiche da questo punto di vista più grave. Se non viene affrontata in maniera tempestiva , potrebbe anche condurre il paziente alla morte.

Da questo punto di vista è bene dire che il livello di mortalità è relativamente basso, parlando invece di quelli che possono essere i ricoveri per una problematica del genere, che in tal senso è causata da alimenti e farmaci, negli ultimi anni è decisamente in aumento.

Parliamo di allergia

Quando si parla di allergia ci si riferisce da questo punto di vista a una condizione che risulta essere molto comune, da recenti stime si sa che almeno il quindici per cento della popolazione in generale, tende a soffrire di una reazione allergica del genere durante la propria vita.

Cosa accade esattamente? La risposta corretta è che il sistema immunitario del paziente, tende a riconoscere come una sostanza del tutto estranea, in condizioni normali del tutto innocua definita allergene, al pari di un agente aggressivo da quale è necessario difendersi. In questo modo si produce una reazione molto violenta in termini di ipersensibilità.

Quali sono i sintomi dell’allergia? La risposta corretta è che variano in base al modo in cui le persone vengono esposte, in linea generale è bene dire che tende a manifestarsi con:

  • Si parla di rinite;
  • Si parla di asma;
  • Si parla di dermatite da contatto;
  • Si parla di orticaria;
  • Si parla di disturbi di natura gastroenterica;
  • Il paziente potrebbe avere la nausea;
  • Il paziente potrebbe avere il vomito;
  • Il paziente potrebbe avere la diarrea;
  • Il paziente potrebbe avere un malessere generalizzato;
  • Il paziente potrebbe soffrire di ipotensione;
  • Il paziente potrebbe andare incontro alla perdita di coscienza;
  • Nei casi maggiormente gravi potrebbe andare incontro alla reazione definita shock anafilattico.

Quando parliamo di shock anafilattico a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che si tratta di una delle forme maggioremente gravi di e pericolose di allergie. Se dovessimo definire questa reazione, potremmo dire che come nella maggioranza delle allergie risulta essere presente un’interazione tra Ige e l’allergene, una sostanza che in pazienti che hanno in tal senso una predisposizione, potrebbe innescare la produzione di anticorpi definiti in tal senso Ige. Questi dopo un primo contatto, tendono a sedimentarsi sulla superficie di alcune cellule, definite mastociti e basofili, questi contengono una marcata quantità di una sostanza definita istamina, oltre ad altre tipologie di sostanze che potrebbero in tal senso produrre un processo di natura infiammatoria.

Se l’allergene dovesse nuovamente entrare in contatto con il paziente che presenta in tal senso una predisposizione, tenderà a incontrare le Ige che si sono sedimentate sulle superficie di basofili e mastociti, innescando in tal senso il rilascio di quantità piuttosto rilevanti di istamina mediatori del processo infiammatorio.

Manifestazioni

Quali sono le manifestazioni relative allo shock anafilattico? La risposta corretta è che paragondandoli ad una normale allergia abbiamo:

  • Una fase acuta in termini di reazione, da questo punto di vista è bene dire che in termini temporali potrebbe essere di qualche minuto, fino ad arrivare a qualche ora, relativamente alla sostanza alla quale si tende ad essere allergici;
  • Potrebbe coinvolgere vari apparati, in tal senso si parla di:
  1. Potrebbe coinvolgere la cute;
  2. Potrebbe coinvolgere le mucose ( il paziente in tal senso potrebbe andare incontro a un’orticaria in forma generalizzata, al prurito, a vampate, a gonfiore che interessa la zona della lingua, della labbra, dell’ugola). Oltre a quanto descritto potrebbe anche manifestarsi una compromissione che interessa la capacità di respirazione, si parla in tal senso di dispnea, respiro definito sibilante-broncospasmo, stridore e ipossia);
  3. Il paziente potrebbe avere una pressione ridotta;
  4. Quali sono invece i sintomi collegati? La risposta è ipotensione, perdita di coscienza, la sincope.

Parliamo di cause

Quali sono le sostanze in tal senso che potrebbero causare i sintomi dello shock anafilattico? La risposta corretta è:

  • Potrebbe essere legata al veleno delle vespe;
  • Potrebbe essere legata al veleno dell’ape;
  • Potrebbe essere legata ad alimenti quali la frutta secca, la soia, i crostacei, i molluschi, il pesce, le uova, il latte;
  • Potrebbe essere legata a lattice e frutta come ad esempio la banana, l’avocado, il kiwi, la castagna;
  • Potrebbe essere legata a farmaci quali gli antibiotici come le penicilline e le cefalosporine, potrebbe essere legata a antinfiammatori di natura non steroidea;
  • Potrebbe essere collegata a sostanze che vengono utilizzate per l’anestesia generale;
  • Potrebbe essere collegata ad anticorpi monoclonali.

In alcuni casi la reazione potrebbe innescarsi per la presenza di un cofattore quale:

  • Potrebbe essere legata all’esercizio fisico;
  • Potrebbero essere legata allo stress;
  • Potrebbe essere legata a processi di natura infettiva;
  • Potrebbe essere legata a farmaci definiti antifiammatori di natura non steroidea.

Shock anafilattico come procedere

Nel caso in cui un paziente dovesse avere uno shock anafilattico come si dovrebbe procedere? Per prima cosa e si dovrà agire in maniera tempestiva, si dovrà richiedere un intervento di natura medica, telefonando al 112 o andando in Pronto Soccorso. Se in tal senso non fosse possibile, nell’attesa che arrivino i soccorsi, si dovrà intervenire con:

  • Per prima cosa cercare di rimuovere quello che è stato il fattore che ha scatenato il tutto;
  • Fare in maniera tale che la persona sdraiata abbia le gambe sollevate, in maniera tale da avere un ritorno venoso che sia il più adeguato possibile;
  • Si potrebbe procedere, qualora fosse disponibile, con la somministrazione precoce di adrenalina (definita anche epinefrina), avvalendosi di un auto-iniettore. Si tratta di un dispositivo che viene prescritto in maniera molto frequente a persone che hanno allergie da questo punto di vista potenzialmente gravi.

Allergia alle uova