Tamponamento cardiaco sintomi

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Quali sono i sintomi del tamponamento cardiaco? Per prima cosa il paziente potrebbe avere un senso di stordimento, potrebbero sopraggiungere delle difficoltà di natura respiratoria. Il paziente potrebbe andare incontro a uno svenimento, potrebbe avere una pressione a livello arterioso bassa, mentre il battito cardiaco potrebbe avere una frequenza accellerata. La cute del paziente come potrebbe essere in questa condizione? La risposta corretta è fredda, sudata, potrebbe essere cianotica. Un altro sintomo legato a questa condizione riguarda le vene del collo che potrebbero essere gonfie e dilatate.

Approfondiamo la problematica

Quando si parla di questa condizione è bene dire che si tratta di una pressione che il sangue o il liquido, tende a esercitare sul muscolo cardiaco che tende ad accumularsi nella sacca composta da due strati attorno alla zona del muscolo cardiaco (chiamata anche pericardio). Questo disturbo ha la capacità di creare un’interferenza con l’effettiva funzionalità di pompaggio che ha il cuore. La pressione esercitata dal sangue o dal liquido quali problematiche potrebbe dare al muscolo cardiaco? In sostanza il cuore riceve una quantità di sangue minore rispetto a quello che gli necessiterebbe per funzionare al meglio, motivo per il quale il paziente potrebbe andare in schock ( in pratica la pressione a livello arterioso diventa molto bassa, troppo bassa), con il rischio oggettivo che questo possa portare il paziente al decesso.

Quali possono essere le cause che producono uno stato del genere sul paziente? Vediamole insieme:

  • Una delle cause più comuni è la rottura dell’aneurisma aortico;
  • Potrebbe essere legato alla presenza di una neoplasia tumorale ai polmoni, si parla in tal senso di uno stadio avanzato;
  • Potrebbe essere collegata a una forma di pericardite acuta ( si tratta di un processo infiammatorio che riguarda la zona del pericardio);
  • Potrebbe essere legato a un infarto cardiaco;
  • Potrebbe essere legato a un intervento di cardiochirurgia.

Tra le cause che possiamo annoverare per questa problematica, troviamo anche il trauma alla zona del torace. Uno dei traumi più comuni che potrebbe produrre una condizione del genere è una ferita da arma da taglio. Un trauma di natura contundente, potrebbe provocare una lacerazione della parete cardiaca, questa a sua volta causa un tamponamento.

Purtroppo molti dei pazienti che presentano una lesione del genere, muoiono prima che si possa intervenire con un opportuno trattamento di natura medica.

 Pericardite acuta

Quando parliamo di pericardite acuta a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di un processo infiammatorio che interessa il pericardio ( si tratta di una sorta di sacco con la caratteristica di essere flessibile ed è a doppio strato, tende ad avvolgere il muscolo cardiaco). Potrebbe manifestarsi in maniera del tutto improvvisa, in molti casi può scatenare una sindrome dolorosa e potrebbe causare il versamento di liquido e di componenti di natura ematica quali:

  • Si parla di fibrina;
  • Si parla di globuli rossi;
  • Si parla di globuli bianchi.

 Parliamo di cause

Quali sono le cause legate alla pericardite acuta? Vediamole insieme:

  • Potrebbe essere legata a un processo infettivo di natura virale, batterica, parassitaria o micotica;
  • Potrebbe essere legata ad un attacco cardiaco;
  • Potrebbe essere legata ad un intervento chirurgico cardiaco;
  • Potrebbe essere legata al Lupus eritematoso sistemico;
  • Potrebbe essere legata ad un artrite reumatoide;
  • Potrebbe essere legata ad un’insufficienza renale;
  • Potrebbe essere legata ad un trauma toracico;
  • Potrebbe essere legata a forme tumorali quali la leucemia, i tumori legati alla mammella, i tumori del polmone, il sarcoma di Kaposi;
  • Potrebbe essere legata ad una febbre reumatica;
  • Potrebbe essere legata alla radioterapia;

Sintomi

Quali possono essere i sintomi della pericardite acuta? La risposta corretta è che in linea generale si tratta di una sindrome dolorosa che interessa il torace e spesso potrebbe irradiarsi fino alla spalla sinistra. La sindrome dolorosa che percepisce il paziente è molto simile a quella di un attacco cardiaco, tuttavia presenta delle caratteristiche differenti, vediamo quali sono:

  • Peggiora se il paziente si trova in posizione distesa;
  • Peggiora durante la deglutizione;
  • Peggiora con la tosse.

Se si tratta invece di una forma di pericardite legata magari alla tubercolosi, potrebbe iniziare senza in tal senso dare sintomi di infezione che siano evidenti. La sintomatologia in ogni caso che il paziente manifestare potrebbe essere:

  • Potrebbe avere febbre;
  • Potrebbe avere un’insufficienza cardiaca;
  • Il paziente potrebbe avere uno stato di debolezza;
  • Il paziente potrebbe percepire uno stato di affaticamento;
  • Il paziente potrebbe avere un respiro affannoso.

Se si tratta di una forma di pericardite che tende a svilupparsi in un arco temporale compreso tra i 10 giorni e i due mesi, successivi ad un attacco cardiaco, generalmente si accompagna con sintomi quali:

  • Il paziente potrebbe avere la febbre;
  • Il paziente potrebbe avere un versamento pericardico;
  • Il paziente potrebbe avere un dolore alla pleura causato da un processo infiammatorio;
  • Il paziente potrebbe avere un versamento pleurico e dolori di natura articolare.

In una percentuale oscillante tra il quindici per cento e il venticinque per cento, i sintomi della pericardite in forma idiopatica, tendono a scomparire per poi ricomparire a fasi alterne, questo avviene per mesi o in alcuni casi per anni.

Diagnosi

Se si tratta di una pericardite acuta, quale sarà il corretto iter diagnostico? Vediamolo insieme:

  • Il medico ausculterà il muscolo cardiaco tramite uno stetoscopio nella zona del torace del paziente;
  • Tra gli esami ai quali verrà sottoposto il paziente abbiamo l’elettrocardiogramma che è in grado di rilevare alterazione legate alla pericardite;
  • La radiografia toracica e l’ecocardiogramma sono esami utili a stabilire se è presente un versamento pericardico;
  • Sottoporre il paziente ad analisi del sangue serve per stabilire alcune possibili cause di pericardite quali la leucemia, eventuali infezioni, una febbre reumatica, oltre a quello che potrebbe essere un aumento nei livelli di urea presenti nel sangue, causati da insufficienza renale.

  Approcci terapeutici

Quali possono essere invece gli approcci terapeutici per una pericardite? Al paziente potrebbero essere somministrati dei farmaci antinfiammatori non steroidei. In alcuni casi potrebbe rendersi necessario un approccio di natura chirurgica. Si potrebbe drenare il liquido presente inserendo un catetere sottile nello spazio del pericardio ( questo intervento viene definito pericardiocentesi). In alternativa può essere inserito nella cute un catetere con punta a palloncino. Verrà gonfiato in seguito per creare un foro nella zona del pericardio.

Come alternativa potrebbe essere eseguita un’incisione piccola che sotto alla zona sternale, rimuovendo in tal senso parte del pericardio. Successivamente verrà inserito un tubo nello spazio del pericardio. Questa procedura si chiama pericardiotomia sottoxifoidea.

Considerazioni finali

Se un paziente dovesse avere i sintomi del tamponamento cardiaco, la diagnosi che dovrà essere il più tempestiva possibile, si baserà sui sintomi, sull’ecocardiogramma e sui risultati ottenuti sottoponendo il paziente ad un esame obiettivo.

Gli approcci prevedono l’utilizzo di un ago per rimuovere il sangue o il liquido intorno al cuore (definita pericardiocentesi). Se il liquido rimosso non dovesse essere sufficiente, il medico praticherà un’incisione lungo la parete toracica (definita toracotomia), oltre alla zona del pericardio (definita pericardiotomia).

Senso di debolezza e svenimento