Tracheite da reflusso

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Quando parliamo di tracheite da reflusso a cosa si stiamo riferendo? Si tratta di un processo infiammatorio che interessa la zona della trachea, potrebbe essere anche un processo infettivo che riguarda sempre la trachea causato da batteri. Quali sono i sintomi che potrebbe avere il soggetto? Vediamoli insieme:

  • Tra i sintomi potrebbe esserci la febbre alta;
  • Un altro sintomo potrebbe essere una difficoltà di natura respiratoria;
  • Un altro sintomo in tal senso potrebbe essere il respiro sibilante.

Parliamo di cause

Quando parliamo della forma batterica a quale causa ci riferiamo? Si tratta dello Staphylococcus aureus, tende a colpire nella maggioranza dei casi i bambini ed è in molti casi una diretta conseguenza di un processo infettivo di natura virale che tende a interessare le vie aeree superiori.

Quali sono le patologie che possono essere associate a questa problematica? La risposta è:

  • Tra le patologie che potrebbero essere collegate alla tracheite abbiamo l’ernia iatale;
  • Tra le patologie che potrebbero essere collegate alla tracheite abbiamo il reflusso gastroesofageo.

Ernia iatale

Quando parliamo di ernia iatale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una condizione di natura patologica nella quale si produce un passaggio di una parte dello stomaco dalla zona dell’addome, alla zona del torace, questo avviene tramite un foro che si crea nella zona del diaframma.

Qual’è il nome corretto di questo foro? La risposta corretta è che si tratta di uno iato diaframmatico esofageo che in condizioni del tutto normali, consente di far passare l’esofago attraverso il diaframma. Se il paziente soffre di ernia iatale, una porzione più o meno marcata dello stomaco tende ad effettuare una risalita attraverso un’apertura. Questo meccanismo tende a innescare la sintomatologia classica della patologia.

Quanto è diffusa l’ernia iatale? La risposta corretta è che è molto diffusa, in termini percentuali è bene dire che tende a colpire una percentuale che si attesta attorno al quindici per cento. Da un punto di vista medico vengono distinti tre differenti tipologie di ernia iatale, vediamo quali sono:

  • In tal senso si parla di ernia da scivolamento;
  • Si parla di ernia da rotazione;
  • Si parla di una forma di ernia mista.

Approfondiamo le tipologie di ernia

Se parliamo dell’ernia da scivolamento è bene dire che si tratta della forma maggiormente diffusa, in maniera particolare tende a colpire le persone che sono in sovrappeso o obese, infatti è bene dire che da questo punto di vista è una forma presente all’incirca nel novanta per cento dei casi.

Nella forma da scivolamento, una porzione di stomaco tende a risalire nella zona toracica, si tratta di una regione che potremmo definire di confine che viene anche chiamata giunzione gastro-esofagea o anche cardias. Nel momento in cui il cardias tende a risalire verso la parte alta, di fatto perde quella che risultava essere la sua funzione.

Proprio per queste problematiche il cardias non è più nelle condizioni di impedire che non avvenga una risalita del contenuto acido dello stomaco nella porzione esofagea.

Nel momento in cui dobbiamo approfondire quella che viene definita un’ernia da rotazione è bene dire che si tratta di un caso più raro ma da questo punto di vista maggiormente pericoloso. In questa seconda casistica lo stomaco e l’esofago non subiscono delle variazioni in termini di posizioni.

La cosa importante da sapere è che il fondo dello stomaco che è a tutti gli effetti la parte superiore relativa all’organo, tende a rotolare verso la parte alta, passando nella zona toracica. Da questo punto di vista è importante sapere che il cardias tende a rimanere al di sotto del diaframma e in tal senso tende a funzionare in maniera del tutto regolare. Quindi il paziente non soffre da questo punto di vista di reflusso gastroesofageo. Tuttavia potrebbero esserci delle complicazioni in tal senso molto più complesse.

Quali sono i rischi maggiori ai quali potrebbe andare incontro il paziente? Quello che possiamo definire più grande è legato al fatto che l’ernia possa strozzarsi tra l’esofago e lo iato, compromettendo in tal senso in maniera seria l’apporto di sangue che arriva alla zona dello stomaco.

Nel caso in cui le dimensioni dell’ernia dovessero essere molto grandi, il rischio oggettivo è che possano addirittura comprimere organi come il cuore e i polmoni. Nel caso in cui si parli di un’ernia mista, possiamo parlare di una forma che presenta le caratteristiche di entrambe le forme che abbiamo in precedenza descritto.

Definiamo meglio le cause

Quando si parla di ernia iatale ci si riferisce sostanzialmente ad una patologia che come tale è sicuramente legata al tempo che passa. Possiamo parlare di un deterioramento di natura organica che è legato al processo d’invecchiamento, collegato al ripetersi continuo di quelli che sono i movimenti tipici in tal senso della deglutizione.

Motivo per il quale l’ernia iatale risulta essere una problematica maggiormente comune in persone anziane, infatti in termini percentuali è bene dire che tende a soffrirne circa il venticinque per cento della popolazione con un’età superiore ai 50 anni. Questo non esclude che la debolezza di quello che viene definito iato esofageo possa anche dipendere da un problema di natura congenita.

Un fattore che in tal senso va ricordato è il fatto che l’aumento della pressione nella zona addominale, tende a favorire l’insorgenza dell’ernia a livello iatale. Motivo per il quale ci sono persone che sono maggiormente a rischio, per esempio le donne in gravidanza, pazienti che sono in uno stato di marcato sovrappeso, i pazienti che sono affetti da una forma di tosse cronica, persone che hanno subito in tal senso un trauma a livello addominale molto marcato.

Nella zona compresa tra stomaco ed esofago c’è una valvola che in condizioni del tutto normali tende ad aprirsi e chiudersi per fare in maniera tale che ci sia il passaggio del bolo alimentare. Il diaframma in tal senso favorisce questo meccanismo, se il paziente dovesse iniziare a soffrire di reflusso gastro-esofageo, potrebbero prodursi delle lesioni che causano sintomi quali:

  • Bruciore;
  • Alito cattivo;
  • Amaro in bocca;
  • Nausea;
  • Raucedine;
  • Difficoltà di deglutizione (definita anche disfagia).

Se il paziente dovesse soffrire di tracheite da reflusso, per prima cosa sarà importante individuare quale sia la causa, potrebbe avere un’origine batterica, in questo caso il processo infettivo verrà curato con antibiotici. Se dovesse essere anche corredata da gravi difficoltà a livello respiratorio, potrebbe rendersi necessario intubare il paziente, in casi estremi dovrà essere somministrato l’ossigeno.

Respiro sibilante