Iperplasia prostatica

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Se non avete mai sentito parlare dell’iperplasia prostatica, vi diciamo subito che si tratta di una patologia che coinvolge la prostata. Quali sono le sintomatologie che manifesta il soggetto che inizia ad avere questo tipo di problematica? L’approccio curativo è radicale, quindi consente di eliminare la patologia senza lasciare conseguenze nella vita della persona che ne soffre oppure no? A quale età specifica, si può manifestare una patologia del genere? Se ci accorgiamo di avere dei sintomi specifici che riguardano la prostata, qual’è l’approccio più corretto che dobbiamo avere? Bisogna rivolgersi al proprio medico di base per un primo consulto è è bene sentire subito uno specialista per affrontare nel migliore dei modi la problematica?

La prima cosa che dovete sapere, è che si tratta di una patologia che coinvolge la ghiandola prostatica. Cosa accade esattamente? La prostata in condizioni normali, ha determinate dimesioni. Tuttavia se si è prodotta una condizione patologia, ci può essere un ingrossamento della ghiandola, che può chiaramente portare a delle conseguenze. Quali sono le cause che stimolano la crescita in termini di volute della prostata? 

Il motivo dell’aumento di volume è direttamente collegato a un aumento di una serie specifice di cellule: le epiteliali e le stromali. Nel primo caso, stiamo parlando di cellule che di fatto formano il tessuto epiteliale. La loro forma è particolare, sono regolari, potremmo dire quasi geometriche e hanno questa capacità di aderire le une alle altre. Quali sono le funzioni che svolgono? Sono cellule che hanno funzioni di rivestimento, trasportano sostanze, assorbono sostanze.

Le cellule invece chiamate stromali, sono una particolare segmento di cellule, la loro caratteristica principale è quella di essere progenitrici. Il loro compito specifico, una volta che si trovano in determinati tessuti, è quello di riuscire a riparare e rigenerare il tessuto stesso nel quale sono presenti.

Quali sono le conseguenze che si producono in un soggetto, nel momento in cui si trova una ghiandola prostatica che è aumentata di volume? Le dimensioni aumentate e non nella norma, possono creare una pressione sul canale uretrale, al punto tale da causare un problema serio quando ci deve essere il passaggio dell’urina per essere espulsa all’esterno del nostro corpo.

Iperplasia prostativa benigna

Viene anche definita, iperplasia prostatica benigna e di fatto è un problema legato ad un aumento di volume della ghiandola prostatica. Possiamo identificare una causa specifica legata al prodursi di questa condizione patologica all’interno dell’organismo di un uomo? Si, in maniera molto frequente, la patologia si manifesta con il progressivo invecchiamento del paziente. Cosa accade esattamente, quando il volume della prostata si ingrossa? 

La zona interessata all’aumento di volume, esercita una pressione e una compressione sull’uretra prostatica, rendendo di fatto più difficoltoso il transito dell’urina e la sua naturale espulsione. Si tratta di una patologia che si sviluppa solo in alcuni casi o ha una certa diffusione? In realtà è una patologia ben conosciuta con un certo grado di sviluppo, in termini statiscici, tende a manifestarsi in determinate fasce d’età, secondo percentuali ben precise; vediamo quali:

  1. La patologia può interessare un segmento di uomini che ha un’età di circa 40 anni. In questo caso il tasso di diffusione è intorno al 5/10%
  2.  La patologia nei casi di uomini che hanno un’età compresa tra i 70 e gli 80 anni, ha percentuali di diffusione che possono arrivare fino al 70%
  3. La sintomatologia di cui abbiamo parlato, non riguarda perà tutto il campione di uomini presi in esame. In realtà, la patologia e i suoi sintomi, si manifesta in un campione di soggetti che rappresenta circa la metà di quelli segnalati in queste percentuali

Si tratta di una patologia che ha conseguenze serie, perchè può magari evolvere in una forma maligna con tutte le conseguenze del caso? In realtà no, l’aumento del volume della prostata non è una condizione che deve creare allarmi o eccessive preoccupazioni, perchè in linea di massima si parla di una patologia che ha nella maggior parte dei casi, uno sviluppo di natura benigna e non irreversibile.

Studi scientifici correlati alla patologia, non hanno trovato dei possibili punti di contatto tra questa patologia e quelle di natura tumorale. Questo non esclude a priori che nello stesso soggetto, si possano formare in contemporanea una patologia che interessa la prostata e una formazione di natura tumorale.

Possibili cause nello sviluppo della patologia

Quali sono le cause che possono portare alla formazione di questa patologia? Le cause che ne consentono lo sviluppo, sono essenzialmente due; vediamole nel dettaglio:

  1. Uno dei fattori che influenza lo sviluppo di questa patologia, è legato all’invecchiamento del soggetto
  2. Un altro fattore che influenza lo sviluppo della patologia, è legato ai mutamenti di natura ormonale

Sintomatologia specifica

Una volta che la prostata aumenta di dimesioni, il suo volume ingrossato, porta a due possibili conseguenze in termini di disturbi, vediamo quali:

 

 

 

  1. Il soggetto può avere delle difficoltà in fase di minzione, infatti l’aumento di volume, può causare un’ostruzione parziale
  2. Il soggetto può sviluppare un’irritazione

L’ingrossamento della prostata, e la conseguente pressione che viene esercitata sul canale dell’uretra, causano problemi in fase di espulsione dell’urina. Per questo motivo il soggetto quando si reca al bagno, ha difficoltà a svuotare le vescica, e a causa della compressione, fa fatica a urinare.

Invece i sintomi legati all’irritazione, sono specifici e riguardano un maggior stimolo a urinare, causato dalla compressione, oltre a questo, si può avere bruciore durante la minzione.

Fase preventiva

Ci sono dei comportamenti, delle attenzioni ch si possono mettere in atto per cercare di prevenire l’insorgenza di questa patologia? Chiaramente, la cosa migliore che si possa fare è cercare di arrivare a una diagnosi il più possibile tempestiva e rapida. Tenendo presente che l’età a rischio è dopo i 40 anni, è consigliabile che il soggetto si sottoponga a visite con cadenza ciclica da uno specialista proprio per prevenire la patologia. 

Lato nostro, quello che possiamo fare è sicuramente avere un regime alimentare attento e equilibrato, che si basi sul consumo di frutta e verdura fresca di stagione. Cercare di ridurre il più possibile il consumo di alimenti grassi, idratarsi in maniera adeguata, bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Fare un’attività fisica è sempre positivo.

Come si effettua la diagnosi

Quali sono gli approcci corretti, per poter diagnosticare con successo questa patologia e procedere poi a curarne i sintomi? Sicuramente è bene rivolgersi a un medico specilista, in questo caso un urologo che farà un esame obiettivo del paziente, utilizzando anche l’esplorazione tramite il retto. Potrebbe anche prescrivere ulteriori esami di approfondimento che verifichi il flusso dell’urina, o l’esame che stabilisce il livello di antigene prostatico presente.

 

 

Cure

Le cure per l’iperplasia prostatica, possono riguardare differenti approcci, vediamo quali nello specifico:

  1. Si può utilizzare una terapia di natura farmacologia, che tende ad alleviare i fastidi legati alla difficoltà in fase di minzione. Tuttavia non sono privi di effetti collaterali come un possibile calo del desiderio a livello sessuale
  2. Se l’aumento di volume della ghiandola prostatica è troppo accentuato al punto tale da ostruire completamente il passaggio dell’urina, è necessario intervenire in maniera chirurgica, si procederà a un’asportazione parziale di una parte della prostata, per consentire il corretto flusso dell’urina. Intervento che ad oggi si esegue con le nuove tecniche di endoscopia.
  3. Una tecnica che viene utilizzata dagli anni 90, prevede uno strumento formato da fibra ottica e laser, viene inserito nell’uretra fino ad arrivare alla prostata. Il laser riduce l’adenoma  che è parte ingrossata della prostata in piccoli frammenti. Si utilizza il medesimo strumento per spingeli all’esterno.