Xantelasma cause

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Quali possono essere le cause legate allo Xantelasma? La risposta corretta è che potrebbe essere collegato a una serie di patologie quali:

  • Potrebbe essere collegato a una patologia quale la Cirrosi biliare primitiva;
  • Potrebbe essere collegato alla Cirrosi epatica;
  • Potrebbe essere collegato alle Dislipidemie;
  • Potrebbe essere collegato all’Ipotiroidismo;
  • Potrebbe essere collegato alla Pancreatite.

Approfondiamo la problematica

Quando si parla di una problematica del genere, ci si riferisce essenzialmente ad un accumulo di grassi, in maniera particolare si parla di colesterolo che si trova ubicato sulla zona delle palpebre. Quando si manifesta? Nelle persone che hanno superato i 40 anni di età, tende a colpire in maniera particolare i giovani e si manifesta con una placca di consistenza molle e di colore giallastro che potrebbe avere una forma e una dimensione in tal senso variabile che tende a sporgere nella zona palpebrale. Da questo punto di vista è bene sapere che non causa alcuna sindrome dolorosa e tende a non interferire in alcun modo con la vista.

Se dobbiamo parlare dei possibili collegamenti tra lo xantelasma e il livello di colesterolo presente in un paziente, ad oggi il dibattito è ancora aperto. Potrebbero esserci casi in cui sono collegati a livelli del tutto alterati di lipidi che sono presenti nel flusso sanguigno, tuttavia non è necessariamente detto che la causa sia questa.

Pancreatite

Quando parliamo di Pancreatite in forma acuta, ci stiamo riferendo ad un processo infiammatorio piuttosto comune che interessa il pancreas. In termini di tempistiche potrebbe avere una durata che varia da qualche giorno ad alcune settimane. Il paziente manifesta delle fitte dolorose che si presentano in maniera del tutto improvvisa e inaspettata e sono localizzate nella parte superiore dell’addome.

Parlare del Pancreas, vuol dire riferirci a una ghiandola che da questo punto di vista è molto importante, presenta una forma allungata, si trova nell’addome, situata esattamente tra l’organo chiamato stomaco e la colonna vetebrale. Si tratta a tutti gli effetti di una ghiandola che come tale ha due funzioni, vediamo quali sono:

  • La prima viene definita endocrina;
  • La seconda viene definita esocrina.

La sua prima funzione è quella di secernere ormoni nel flusso sanguigno che tende a sintetizzare, tuttavia la sua funzione è anche legata alla produzione di enzimi che sono molto importanti per il relativo processo digestivo. Come vengono prodotti e secreti gli ormoni? La risposta corretta è che si avvalgono di strutture endocrine che si trovano internamente all’organo; vengono definite in tal senso isole pancreatiche.

Gli ormoni che vengono prodotti dal pancreas, si parla in tal senso di insulina e glucagone, sono molto importanti pe regolare i livelli glicemici presenti nel sangue.

Sintomi

Quali sono i sintomi relativi a questa problematica? Nella forma acuta ci si riferisce a una forma nella quale il pancreas tende ad avere un processo di natura infiammatoria che risulta essere del tutto improvviso. La pancreatite in tal senso potrebbe manifestarsi con un’intensità differente con una durata che potrebbe essere legata ad alcuni giorni o magari diverse settimane.

In linea generale quando si parla di pancreatite ci si riferisce a una forma nella quale c’è uno sviluppo conseguente a una calcolosi della colecisti. In forma più rara potrebbe essere legata ad un episodio di abuso a livello di alcolici. Possiamo parlare di una sintomatologia maggiormente diffusa? La risposta è si, in tal senso è bene dire che un sintomo piuttosto comune risulta essere una sindrome dolorosa che interessa la porzione superiore dell’addome, tuttavia in tal senso è bene specificare che potrebbe interessare anche la zona del dorso.

Se il processo infiammatorio tende a presentarsi in forma maggiormente aggressiva, il paziente potrebbe avere ulteriori sintomi quali:

  • Potrebbe sviluppare la nausea;
  • Potrebbe sviluppare il vomito;
  • Potrebbe diventare piretico ( avere quindi la febbre).

Se si tratta invece di casi con un livello di gravità maggiore, il paziente potrebbe andare incontro a una setticemia, ad un’insufficienza di natura respiratoria e nella zona dei reni.

Diagnosi

Qual’è il corretto iter a livello diagnostico? Trattandosi di una sindrome dolorosa localizzata, questo è il primo sintomo che lo specialistà valuterà con attenzione nel momento in cui valuterà di fare dei controlli. In seguito alla valutazione di natura clinica, potranno anche essere richiesti degli esami finalizzati a confermare la diagnosi. In tal senso un esame al quale verrà sottoposto il paziente è quello del sangue, questo consente di analizzare i livelli relativi ad enzimi quali l’amilasi e la lipasi. Ulteriori esami utili da questo punto di vista se il paziente dovesse manifestare dei disturbi più marcati, saranno in tal senso l’ecografia, volta a ricercare l’eventuale presenza di calcoli di natura biliare, oltre ad eseguire una Tac della zona addominale avvalendosi di un mezzo di contrasto.

Approcci terapeutici

Quali sono in tal senso gli approcci di natura terapeutica per curare una pancreatite acuta? Per prima cosa è bene dire che la cura in tal senso tende a variare in base a quella che risulta essere la gravità del disturbo. Se la patologia dovesse manifestarsi nel paziente in forma lieve, in linea generale si metterà il verrà sottoposto a una flebo. Questo consentirà di integrare i liquidi che sono andati perduti, oltre a dover praticare due/tre giorni di digiugno.

Se la pancreatite dovesse in tal senso avere una manifestazione maggiormente aggressiva, potrebbe risultare necessario ricoverare il paziente in una terapia intensiva e in casi maggiormente rari, si dovrà intervenire con un approccio di natura chirurgica. Quanto è importante avere un’alimentazione adeguata? Se si tratta di processi infiammatori a livello addominale, prediligere una dieta mediterranea è molto importante.

Questa potrebbe aiutare il paziente a ristabilire il corretto equilibrio legato al pancreas. In maniera particolare i pazienti che dovrebbero incrementare nella loro dieta l’apporto di:

  • Legumi;
  • Verdura;
  • Frutta;
  • Cereali integrali;
  • Carni bianche;
  • Alimenti che contengano un buon livello di antiossidanti.

Al contrario è sbagliato consumare grassi di origine animale e zuccheri.

Considerazioni finali

Nel momento in cui si sono individuate le cause dello Xantelasma, si potrà intervenire con una rimozione di natura chirurgica. In ogni caso non è l’unica opzione a disposizione del paziente, si potrebbe utilizzare il laser con C02 o con argon, quella che viene chiamata cauterizzazione chimica attraverso l’essicazione elettrica.

In alcuni casi lo Xantelasma potrebbe riformarsi, per questo motivo al fine di ridurre il rischio è consigliabile seguire un’alimentazione a basso contenuto di grassi.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.