Psicosi schizoaffettiva

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Quando parliamo di psicosi schizoaffettiva a cosa si stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di una condizione di natura patologica nella quale un paziente manifesta quelli che sono i classici sintomi della schizofrenia. Unitamente a questi possiamo avere disturbi che sono legati a:

  • Si tratta di pazienti che manifestano i classici sintomi di una forma depressiva;
  • Si tratta di pazienti che manifestano i classici sintomi del disturbo bipolare.

Se volessimo andare più a fondo, con un livello di dettaglio maggiore, si tratta di persone che possono avere delle manifestazioni di natura depressiva, di natura maniacale, oppure potrebbero anche essere manifestazioni nelle quali si coniugano entrambe le problematiche, si parla quindi di episodi misti.

Qual’è invece la sintomalogia che il soggetto potrebbe avere in relazione alla problematica di schizofrenia? In tal senso potremmo avere:

  • Il soggetto potrebbe avere episodi definiti di delirio;
  • Il soggetto potrebbe avere forme maniacali di persecuzione;
  • Il soggetto potrebbe avere delle allucinazioni.

Ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quali possano essere le cause specifiche che portano una persona ad avere episodi del genere. Si tratta di una forma permanente o parliamo di una forma transitoria? In linea generale possiamo dire che si tratta di un disturbo che ha un decorso del tutto transitorio. Tuttavia non si può escludere che il paziente vada incontro nel corso del tempo a una forma che evolve in schizofrenia completa o in alternativa potrebbe sviluppare una forma di disturbo che riguarda:

  • In quale modo ci si può approcciare a una problematica del genere? Per curare una problematica del genere si può pensare a un approccio di natura farmacologica collegato ovviamente alla psicoterapia. Quando si può parlare di sintomi che in quanto tali possono essere definiti come problematica schizoaffettiva? Per poter pensare a un disturbo del genere il soggetto deve manifestare questo tipo di sintomi per almeno un mese di fila. Possiamo parlare di una forma univoca in tal senso o dobbiamo parlare di varie forme di disturbo del genere? In realtà da questo punto di vista è bene parlare di forme differenti, tra queste potremmo avere:
  1. Potrebbe trattarsi di una forma bipolare, in tal senso il soggetto potrebbe avere una manifestazione di natura maniacale nella quale il soggetto presenta:
  • Si parla di persone che hanno un tono umorale piuttosto vivace;
  • Si parla di soggetti che hanno un certo livello di iperattività;
  • Si parla di soggetti che manifestano un determinato grado di loquacità;
  • Potrebbe trattarsi di un soggetto che tende ad essere molto loquace;
  • Oltre alla loquacità si parla di persone che potrebbero successivamente avere una forma depressiva piuttosto accentuata.

Parliamo dell’episodio di natura depressiva

Nella forma depressiva, la problematica presentata dal soggetto tende a manifestarsi con i sintomi tipici della depressione maggiore.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che possono innescare nel soggetto una reazione del genere? Da questo punto di vista potrebbe essere la combinazione di fattori tra di loro differenti, vediamo quali sono:

  • Potrebbe esserci una componente di natura biologica;
  • Potrebbe esserci una componente di natura genetica.

C’è un’età specifica nella quale si può presentare una problematica del genere? Potrebbe manifestarsi quando una persona è adulta, questo non esclude che la sua comparsa possa esserci anche durante la fase adolescenziale.

Possibili complicazioni

Quali possono essere le complicazioni che caratterizzano una problematica del genere? Potrebbero esserci fasi nelle quali l’alterazione riguarda il livello umorale del soggetto. La persona quindi potrebbe avere una forma depressiva al quale si alternano invece episodi che hanno una struttura maniacale.

Con il passare del tempo questo disturbo può evolvere in una forma specifica nella quale il soggetto tende a perdere del tutto contatto con la realtà. Oltre a questo il soggetto potrebbe sviluppare pensieri fuori dall’ordinario che potrebbero indurlo a:

  • La persona potrebbe andare nel corso del tempo incontro a una forma di autoisolamento voluta;
  • La persona potrebbe tendere a una forma di asocialità.

Riacutizzazione della sintomatologia

Ci sono dei periodi specifici nei quali il disturbo potrebbe accentuarsi? Si, in tal caso il paziente potrebbe manifestare sintomi quali:

  • Il soggetto potrebbe andare incontro a deliri che di fatto corrispondono a errate convinzioni che nulla hanno a che fare con la realtà oggettiva del soggetto;
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a delle allucinazioni;
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a catatonia;
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a una forma di paranoia.

Nella forma depressiva i sintomi del soggetto potrebbero essere:

  • Il soggetto potrebbe percepire un senso generale di stanchezza e perdita di interesse verso il mondo esterno;
  • Il soggetto potrebbe avere una forma di tristezza;
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a una forma di irritazione;
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a una forma di isolamento dalla società.

Se parliamo della forma bipolare il paziente potrebbe andare incontro a sintomi quali:

  • Potrebbe avere uno stato di irritazione;
  • Potrebbe avere problemi legati alla soglia di attenzione;
  • Potrebbe avere atteggiamenti di impulsività;

Approccio diagnostico

L’approccio diagnostico non è semplice in virtù del fatto che il medico specialista che ha in cura il paziente, dovrà operare una distinzione adeguata tra il disturbo schizoaffettivo, la schizofrenia, dal disturbo definito dell’umore. In tal senso sarà necessario comprendere a fondo quali sono i sintomi del paziente e capire se siamo nell’ambito di disturbi relativi alla sfera affettiva, relativi alla schizofrenia con manifestazioni quali deliri e allucinazioni.

Approcci terapeutici

Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica che in tal senso potrebbero essere utilizzati? Una volta che si è riusciti a stabilire con un certo grado di precisione che si tratta di una psicosi schizoaffettiva, si potrà procedere con due approcci differenti:

  • Si potrà intervenire sottoponendo il paziente a una psicoterapia che si baserà essenzialmente sul fornire al paziente i dettagli del proprio disturbo con i relativi sintomi e fornire in tal senso un supporto che gli consenta di gestirli al meglio e ridurre i rischi che il paziente possa magari isolarsi da un punto di vista sociale;
  • Per quanto concerne la terapia farmacologica, essenzialmente dovrebbero aiutare il paziente a ridurre i sintomi, a rendere maggiormente equilibrato il proprio livello umorale, oltre a curare in maniera efficace la forma depressiva della quale risente.

Quando parliamo di approccio psicoterapeutico di fatto intendiamo un processo che aiuta il paziente a:

  • Consentire un ripristino adeguato delle funzioni essenziali legate alla persona;
  • Cercare di attenuare le problematiche di natura sociale;

Approccio farmacologico

Per quanto riguarda l’approccio di natura farmacologica è bene dire che i farmaci potrebbero essere:

  • Farmaci di natura antipsicotica;
  • Farmaci che puntano a rendere stabile l’umore;
  • Farmaci di natura antidepressiva.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.