Empiema pleurico

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Quando parliamo di empiema pleurico a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta sostanzialmente di una raccolta di pus che avviene all’interno del cavo pleurico. Si tratta di uno spazio compreso tra la zona dei foglietti pleurici che fungono da rivestimento tra la parete del torace e i polmoni.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che producono questo tipo di problematica? In linea generale è la conseguenza di patologie che interessano la zona dei polmoni, potrebbe essere collegato a processi di natura infiammatoria, potrebbe essere legata a patologie di natura neoplastica, o reattive.

Per quanto riguarda i sintomi è bene dire che non hanno una manifestazione in tal senso costante e in maniera frequente possono essere sintomi che riguardano a tutti gli effetti la patologia vera e propria che ha causato l’empiema. In ogni caso volendo parlare di sintomi collegati a questa problematica potremmo dire che il soggetto va incontro a:

  • Uno dei sintomi che il soggetto potrebbe avere riguardano la tosse;
  • Uno dei sintomi che il soggetto potrebbe avere riguardano la febbre;
  • Il soggetto potrebbe percepire una sindrome dolorosa che riguarda la zona del torace;
  • Il soggetto potrebbe percepire una sensazione come la mancanza di respiro;
  • Il soggetto potrebbe avere l’astenia ( si tratta di una condizione nella quale un soggetto percepisce una problematica di debolezza localizzata a livello di muscoli generalizzata. Da cosa è causata? Si tratta di un problema di ridotta forza a livello muscolare o perdita, come conseguenza il soggetto potrebbe avere uno stato di affaticamento o potrebbe andare incontro a una reazione in termini di stimoli del tutto insufficiente.

 Approccio diagnostico

Qual’è il corretto approccio di natura diagnostica? Per prima cosa il paziente dovrà essere sottoposto a una visita medica molto minuziosa e scrupolosa, ovviamente dovrà essere fatta da uno specialista. In tal senso al paziente potrà essere prescritta una radiografia del torace, oltre a una toracentesi.

Che cos’è la toracentesi? Si tratta di prelevare un campione di liquido della zona pleurica che verrà successivamente sottoposto a un’analisi di natura microbiologica. Se la diagnosi dovesse effettivamente determinare questa problematica, sarà bene effettuare una tac al torace che consente di avere informazioni aggiuntive per scopi di natura terapeutica.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci di natura terapeutica ai quali si dovrà sottoporre il paziente? Per rispondere a questa domanda per prima cosa è bene dire che si dovrà monitorare con attenzione il processo evolutivo della patologia. Se si tratta infatti di una raccolta di pus che come quantità è limitata, potrà essere rimossa tramite una toracentesi. In alternativa il paziente potrà essere sottoposto a un drenaggio pleurico associato a antibiotici.

In tal senso ci stiamo riferendo a una condizione piuttosto positiva per il paziente che prevede una guarigione caratterizzata da stabilità. Purtroppo le casistiche possono essere differenti, in maniera particolare se la pleura subisce un ispessimento non reversibile, con una cronicizzazione del processo infettivo, si produce un danno alla zona del polmone. La parete del torace tende a ritrarsi perdendo in tal senso la propria mobilità e il paziente vede compromessa la propria capacità di natura respiratoria.

In questo caso si dovrà intervenire con un approccio chirurgico che prevederà il dover rimuovere la pleura che si è ispessita ( in tal senso la terminologia medica viene detta decorticazione). L’intervento deve tenere conto di quale sia l’attuale stadio della problematica, quindi a seconda si potrà intervenire con:

  • Una procedura chirurgica definita videotoracoscopia;
  • In altri casi verrà invece utilizzata la tecnica classica.

Se la patologia invece risulta essere in uno stadio maggiormente avanzato, si dovrà allora intervenire con l’apertura della parete toracica per effettuare delle medicazioni.

 Toracentesi

A cosa serve la toracentesi? Se nella pleura dovesse dovesse esserci un accumulo di liquido, si potrà intervenire con un prelievo di liquido, successivamente viene inviato in un laboratorio per determinare quale sia la causa dell’accumulo stesso. Come si procede per eseguire su un paziente una toracentesi? Si introduce un ago sottile e la procedura verrà fatta in anestesia locale e tramite ecografia nella zona del torace.

Successivamente all’esame il medico potrebbe decidere di lasciare nel paziente un piccolo tubicino che consentirà nei giorni successivi all’esame di drenare il liquido.

Controindicazioni

Ci possono essere controindicazioni in tal senso? Si tratta di un esame che è del tutto sconsigliato a pazienti che hanno magari delle patologie relative alla capacità di coagulazione del sangue. Si tratta di un esame che è controindicato per persone che hanno scompensi di natura cardiaca o magari una dilatazione relativa alla parte destra del cuore.

Giorni precedenti all’esame

Ci sono particolari accorgimenti che si dovranno prendere nei giorni precedenti all’esame? Il medico potrebbe decidere di far interrompere al paziente eventuali terapie anticoagulanti o antiaggreganti. Il paziente deve comunicare la presenza di allergie? Si, è caldamente consigliato segnalare al medico se si è allergici e nel caso di donne se si è in gravidanza.

Si tratta di un esame con un certo grado di invasività, motivo per cui è bene se viene fatto in ambulatorio, farsi accompagnare.

Procedura dolorosa?

Si tratta di un esame doloroso? In realtà prima di inserire l’ago al paziente verrà praticata un’anestesia locale, quindi l’unico fastidio che il paziente potrebbe avere è legato alla sensazione che percepirà nel momento in cui viene inserito l’ago. Se dalla zona addominale dovessero essere rimosse quantità di liquido notevoli, dopo aver rimosso l’eccesso di liquido il paziente potrebbe lamentare sintomi quali il giramento di testa e un calo di pressione a livello arterioso.

Possibili rischi

Si tratta di esame nel quale il soggetto potrebbe andare incontro a dei rischi? La risposta più corretta che possiamo darvi è che in linea generale si tratta di procedure dall’elevato grado di sicurezza. In casi del tutto accidentali potrebbero verificarsi delle complicazioni quali un ago che potrebbe in maniera del tutto accidentale pungere il polmone.

La rimozione di liquido potrebbe portare al richiamo di altro liquido nella zona dei polmoni definito anche edema polmonare. Potrebbero essere colpiti in maniera del tutto accidentale organi come l’intestino? La risposta corretta è che le probabilità in tal senso sono piuttosto basse, questo non esclude che possa avvenire per organi quali:

  • Potrebbe interessare la vescica;
  • Potrebbe interessare l’intestino;
  • Potrebbe interessare un vaso sanguigno.

Considerazioni finali

L’empiema pleurico richiede come approccio iniziale che il medico indaghi in maniera attenta la causa specifica di questa problematica, solo in un secondo periodo si potrà intervenire con una terapia appropriata.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.