Sindrome del martire

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Quando parliamo di Sindrome del martire a cosa ci stiamo riferendo? Ci sono persone che per loro caratteristiche hanno l’abitudine di assumere un ruolo da vittima. Portano una sorta di croce e adottano questo come fosse uno stile di vita adeguato. A differenza di altre tipologie di persone, ci sono soggetti che in quanto tali considerano le esperienze degli altri molto più importanti delle loro. Adottando questo atteggiamento e questa tipologia di comportamento tendono ad assumere un ruolo da vittime, non si sentono quindi capite e tendono a soffrire maggiormente rispetto agli altri. Se dovessimo valutare questo approccio secondo un punto di vista legato alla psicologia è bene sapere che si tratta di persone che fanno in tal senso una scelta del tutto volontaria. In base a questa dinamica comportamentale, tendono ad avere due comportamenti specifici, vediamo quali:

  • Per prima cosa c’è in loro una ricerca di quella che risulta essere la sofferenza.
  • Un’altra dinamica alla quale sono soggetti è quella di sentirsi perseguitati.

Per quale motivazione adottano un atteggiamento del genere? La giustificazione è spesso legata al fatto che cercano l’amore, oppure ad un senso del dovere o del sacrificio. La dinamica si sviluppa in modo tale che per una sorta di paradosso la persona che ricerca questa sofferenza, tende poi a sentirsi meglio. Dal punto di vista di una persona che ha queste caratteristiche, il fatto di decidere di prendere sulla propria persona questa tipologia di sofferenza risulta essere una sorta di atto di bontà. Infatti agendo in questa maniera, aiuterà un’altra persona ad evitare che prenda sulla propria questa sofferenza, oppure spingerà la persona in oggetto ad avere un atteggiamento maggiormente coraggioso.

Forma di autodistruzione

Non si tratta certo di un approccio positivo, al contrario possiamo sicuramente parlare di uno schema da questo punto di vista del tutto autodistruttivo, al punto tale che la persona che lo attua tende del tutto a tralasciare le proprie esigenze, oltre che a cercare sempre situazioni che come tali causano un senso di angoscia.

Dinamiche comportamentali

Quali sono le classiche dinamiche comportamentali alle quali è soggetto una persona del genere? Vediamole insieme:

  1. Per prima cosa il percepito che hanno della loro persona è quella di essere bravi, in alcuni casi pensano di essere degli eroi o dei santi. Il percepito invece che hanno degli altri è quello di essere persone egoiste, insensibili.
  2. Generalmente marcano in maniera del tutto irrazionale la loro sofferenza, questo per fare in modo tale che gli altri abbiano l’impressione nei loro riguardi di avere a che fare con persone che tendono a sacrificarsi. Alla stessa maniera i discorsi che fanno, hanno la finalità di attirare l’attenzione oltre che la riconoscenza delle persone che li ascoltano.
  3. Il livello di autostima che hanno nei loro riguardi è decisamente basso, per questa motivazione capita con frequenza che si possano lamentare del fatto che non sono degni o non meritano amore.
  4. Si tratta di persone che non riescono a vivere in maniera razionale, cercando anche di dire no quando è il momento, al contrario si fanno sempre carico di nuovi impegni e compiti. All’interno di questa categoria ci sono poi le persone che hanno degli intenti di natura manipolativa, infatti utilizzano questo ruolo da vittima che si sono creati per cercare di ottenere dagli altri delle cose che vogliono.
  5. Non si tratta certamente di persone che si mettono in azione con l’intento di cercare di risolvere questi loro problemi. Nel caso in cui questi si risolvano magari da soli, troveranno sicuramente altre problematiche nuove delle quali lamentarsi.
  6. Generalmente hanno l’abitudine di voler dimostrare agli altri la propria bontà, al contempo cercando e creando delle dinamiche in termini di situazioni che possano mettere in cattiva luce gli altri.
  7. Si tratta di persone che tendono a rimanere deluse dal comportamento che hanno gli altri se si comportano in maniera altruista. Infatti il fine del loro agire è il fatto di essere ammirati per il tipo di comportamento che tendono ad assumere.

  Come comportarsi

Se ci si trova a doversi confrontare con una persona del genere, non è per nulla semplice, infatti si tratta di persone che hanno la lamentela facile e sono tossiche e dannose per gli altri. Tendono anche a far sentire in difetto e in debito la persona alla quale hanno offerto per numerose volte il loro aiuto.

Se ci si trova a interagire con persone che soffrono di questa sindrome è bene mettere in atto alcune strategie per ridurre i possibili disagi che potremmo avere. Per prima cosa è bene non accettare dei favori che l’altrui persona possa percepire come fosse un vantaggio. Se al contrario riceviamo dei favori, oppure ne riceviamo molti, questa rimarrà sicuramente delusa da noi, questo nella dinamiche relazionali future porterà sicuramente a dei conflitti.

Un altro fattore molto importante è quello legato al non stimolare dei sentimenti che si basino sulla compassione o sul vittimismo. Il fatto di esprimere dei commenti che riescano a mettere in luce una dinamica positiva potrebbe essere un valido aiuto. Cercare un confronto con la persona che soffre di questa sindrome potrebbe essere una dinamica giusta. Infatti è importante spiegarle che i suoi comportamenti e il suo modo di agire vi causano delle problematiche. Non vi fanno bene e non aiutano a vivere in maniera serena la vita.

Sindrome di cui soffriamo noi

Diventa ancora più complesso individuare una persona del genere nel momento in cui ci si accorge che a soffrire di questa dinamica non è un’altra persona ma siamo noi stessi. Per questa motivazione dovremmo analizzare con molta attenzione la nostra condotta se questa ci porta a:

  • Percepiamo un fastidio legato alla reazioni altrui nei riguardi dei gesti che abbiamo compito nei loro confronti.
  • Se ci offriamo di portare avanti una cosa e non riusciamo poi per problematiche varie a portarla a termine, tendiamo a inventare una scusa.
  • Siamo subito disponibili a voler dare una mano senza in tal senso fare una valutazione sulle opzioni che abbiamo a disposizione.
  • Acquisire una certa consapevolezza e rendersi conto di avere una problematica del genere è molto importante.

Il fatto di cercare di compiacere in tutti i modi le esigenze degli altri non è certo un modo ottimale per vivere, il rischio è quello di avere un sovraccarico mentale che non ci conduce da nessuna parte. Se soffriamo della sindrome del martire è molto importante anche domandarsi come ci poniamo nei riguardi degli altri e ricostruire un rapporto del tutto differente. Ognuno ha una percezione diversa della vita, motivo per il quale dobbiamo imparare a cambiare del tutto prospettiva e cercare di rispettare gli spazi degli altri.

Persone conflittuali : comportamenti e malessere