Atonia intestinale

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Quando parliamo di atonia intestinale a cosa ci stiamo riferendo? In condizioni normali il tratto definito enterico ( quello maggiormente legato all’intestino) ha delle contrazioni, quando si sperimenta un’assenza completa di queste, al punto tale che la peristalsi intestinale si arresta del tutto e c’è di fatto un’ostruzione che impedisce il corretto scorrimento del materiale all’interno di una zona definita lume.

Si tratta di casistiche con un moderato livello di gravità o con un livello elevato di gravita? La risposta corretta è entrambe, nei casi lievi si tratta di una problematica destinata a rientrare nell’arco di un periodo temporale pari a due giorni, nei casi più gravi potrebbe rappresentare la fase finale di quella che viene definita occlusione intestinale, una condizione che non è nella maggior parte dei casi reversibile.

Quali sono le cause che possono portare un paziente a sviluppare una problematica del genere? Vediamole insieme:

  1. Potrebbe essere una complicazione di un processo di natura infiammatoria a livello intraperitoneale;
  2. Potrebbe essere una complicazione di un processo di natura infiammatoria a livello retroperitoneale;
  3. Si parla in tal senso di un’appendicite;
  4. Si parla in tal senso di una peritonite;
  5. Si parla in tal senso di un’ulcera duodenale;
  6. Potrebbe trattarsi di una forma di diverticolite legata ai diverticoli ;
  7. Potrebbe trattarsi di una pancreatite;
  8. Potrebbe trattarsi di colecistite.

Tuttavia questa condizione potrebbe anche essere il risultato di lesioni che interessano la zona del midollo spinale. In alcuni casi potrebbe anche essere legato alla rottura di un aneurisma dell’aorta addominale. Potrebbe trattarsi di una forma di ischemia intestinale. Ci sono altre casistiche specifiche nelle quali si potrebbe manifestare? La risposta è si, vediamo quali sono:

  1. Potrebbe essere collegata a una patologia di natura toracica quale la frattura delle costole inferiori;
  2. Potrebbe essere collegata a una polmonite del lobo inferiore;
  3. Potrebbe essere collegata a un infarto acuto del miocardio.

Non si può escludere a priori che questa problematica si possa manifestare in seguito a un intervento chirurgico al quale il paziente è stato sottoposto nella zona addominale. Potrebbe anche essere un effetto collaterale collegato ad alcuni farmaci tra questi abbiamo:

  • Si parla di farmaci oppiacei;
  • Si parla di farmaci anticolinergici;
  • Si parla di farmaci calcio-antagonisti.

Quali sono altre sintomatologie che possono essere riconducibili a questa problematica? Vediamole insieme:

  • Potrebbe essere collegata a una forma di gonfiore addominale;
  • Potrebbe essere collegata a una forma di distensione addominale;
  • Potrebbe essere collegata a una difficoltà oggettiva a defecare;
  • Potrebbe essere collegata all’espulsione di materiale fecale in quantità ridotte e in forma liquida;
  • Il paziente potrebbe avere la nausea;
  • Il paziente potrebbe avere il vomito;
  • Il paziente potrebbe avere la tachicardia.

 Parliamo di cause

Ora approfondiamo un attimo le cause che potrebbero essere collegate a questa problematica, vediamole insieme:

  • Potrebbe essere collegata a una patologia chiamata infarto intestinale;
  • Potrebbe essere collegata a una patologia chiamata occlusione intestinale;
  • Potrebbe essere collegata a una peritonite;
  • Potrebbe essere collegata a un’ulcera duodenale.

Altre specifiche cause sono:

  • Potrebbe essere collegata a un’appendicite;
  • Potrebbe essere collegata a calcoli di natura renale;
  • Potrebbe essere collegata a una colecistite;
  • Potrebbe essere collegata a una colite ischemica;
  • Potrebbe essere collegata a una colite ulcerosa;
  • Potrebbe essere collegata al morbo di Chron;
  • Potrebbe essere collegata a una pancreatite;
  • Potrebbe essere collegata a una polmonite;
  • Potrebbe essere collegata a una stenosi spinale.

Parliamo di stenosi spinale

Quando parliamo di stenosi spinale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una problematica che è causata dal restringimento di quello che viene definito canale vertebrale. Quando parliamo di condizioni che possiamo definire normali, il canale vertebrale subisce delle variazioni che sono legate al processo di invecchiamento.

Si parla quindi di forami vertebrali che in quanto tali sono in grado di accogliere quelle che vengono definite fibre nervose. Se però capita che questi forami hanno magari un restringimento legato a una crescita ossea relativa al tessuto vicino eccessiva, si potrebbe creare una pressione tale per cui nell’area dei nervi che il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa.

Parliamo di sintomi

Per prima cosa un soggetto che dovesse andare incontro a un restringimento del canale vertebrale, potrebbe avere in tal senso una sindrome dolorosa. Per certi versi potremmo anche affermare che la sintomatologia espressa potrebbe essere molto simile a quella dell’ernia del disco con una differenza sostanziale. Nel caso dell’ernia si parla di un accadimento dal carattere acuto. Quando si parla di stenosi ci si riferisce a tutti gli effetti a un evento che è invece estremamente progressivo, di natura cronica, lento e con una certa gradualità.

Le persone che soffrono di stenosi lamentano essenzialmente delle fitte dolorose che sono molto simili a quelle che potremmo definire delle scariche elettriche. Altri sintomi che un soggetto che soffre di stenosi spinale e cervicale potrebbe avere sono:

  • Potrebbe avere un intorpidimento nella zona delle braccia ;
  • Potrebbe avere un senso di debolezza nella zona delle braccia;
  • Potrebbe avere un senso di bruciore nella zona della braccia;
  • Potrebbe avere un formicolio che riguarda la zona delle braccia.

I pazienti che hanno questa problematica potrebbero anche avvertire un dolore che riguarda la zona dei glutei, un formicolio che si estende a livello delle cosce. In linea generica il fastidio potrebbe attenuarsi facendo una flessione dell’arto. Potrebbe anche capitare che alcuni pazienti percepiscano un dolore che è localizzato nella zona della schiena e una certa debolezza nella zona delle gambe.

Parliamo di fattori di rischio

Quali possono essere in tal senso alcuni fattori di rischio che vanno considerati? Per prima cosa il progressivo invecchiamento potrebbe far emergere delle condizioni di natura degenerativa che riguardano la colonna vertebrale. Tuttavia la gravità dei sintomi è direttamente collegata a quelle che sono le dimensioni effettive del canale vertebrale.

Processo diagnostico

Qual’è il corretto iter per diagnosticare una stenosi di natura spinale? Per prima cosa verrà fatta quella che viene definita anamnesi, i sintomi lamentati dal paziente dovranno essere riferiti in maniera molto attenta al medico. Eventuali anomalie che dovessero riguardare resistenza e percezione, saranno valutate attraverso un esame di natura neurologica.

Tuttavia non si può escludere che il medico per avere un’ulteriore conferma della diagnosi non possa sottoporre il paziente a:

  • Una radiografia;
  • Una risonanza magnetica;
  • Una tomografia computerizzata.

L’atonia intestinale è di fatto un sintomo collegato a una serie di patologie. In tal senso per intervenire in maniera efficace sul paziente, si dovrà necessariamente per prima cosa analizzare e comprendere quale sia la patologia primaria che ha provocato questa condizione. Successivamente si potrà procedere con una terapia adeguata.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.