Perchè il sole ci rende felici

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Perchè il sole ci rende felici? Per prima cosa per rispondere nella maniera giusta a questa domanda, per prima cosa dobbiamo riflettere sul fatto che da un punto di vista prettamente biologico, il fatto di esporci al sole consente al cervello di innescare la produzione di serotonina.  Di cosa stiamo parlando? Del neurotrasmettitore che viene anche in maniera comune definito come “l’ormone della felicità”. La serotonina infatti da questo punto di vista ha un ruolo molto importante, ha una funzione di natura regolativa che riguarda funzioni differenti del nostro corpo, quali ad esempio il nostro umore e la qualità del sonno che abbiamo durante le ore notturne.

Motivo per il quale se viene prodotta dal nostro organismo una quantità maggiore relativa a questo ormone, questo è direttamente coinvolto in una qualità maggiore del nostro livello umorale, a sua volta questa condizione di natura biologica, ci rende decisamente più felici e con la presenza di un’energia maggiore nel nostro corpo.

Al contrario se viviamo ad esempio in una zona dove domina al posto del sole, una condizione meteorologica caratterizzata maggiormente dalla presenza di buio, il nostro organismo tende al contrario a produrre la melatonina che è un ormone che produce la sensazione di avere stanchezza, oltre a farci rilassare, questo ci consente decisamente di avere un sonno migliore e di dormire meglio.

Parliamo di disturbo affettivo stagionale

Quando parliamo di disturbo affettivo stagionale ci stiamo riferendo ad una condizione già nota, infatti da tempo si conosce come le variazioni di natura ambientale collegate direttamente al ciclo delle stagioni siano in grado di influenzare il modo in cui ci comportiamo, oltre all’umore che abbiamo.

Quando parliamo di disturbo affettivo stagionale, ci stiamo essenzialmente riferendo ad una patologia da questo punto di vista cronica, nella quale il paziente presenta una serie di sintomi, vediamo quali:

  • Il paziente potrebbe andare incontro ad una condizione definita insonnia;
  • Il paziente potrebbe andare incontro ad una condizione definita iperfagia ( si tratta in pratica di un aumento nell’appetito che una persona ha che porta come conseguenza ad un aumento di peso);
  • Il paziente potrebbe percepire una stanchezza di natura fisica;
  • Il paziente potrebbe percepire una stanchezza di natura mentale;
  • Il paziente potrebbe avere la percezione di avere una mancanza di energie diffusa e generalizzata;
  • Il paziente potrebbe presentare una difficoltà legata alla capacità di concentrarsi;
  • Il paziente potrebbe percepire un senso di confusione generalizzato;
  • Il paziente potrebbe essere maggiormente irritabile.

Il tono umorale dei pazienti che sperimentano questa condizione è si depresso ma non manca di reattività, infatti sono in grado di rallegrarsi per eventi di natura positiva. Il tono umorare poi tende ad avere una flessione nelle ore serali. Parliamo riferendoci a questa condizione ad una problematica univoca? In realtà no, potrebbe essere divisa in:

  • Si parla della forma invernale nella quale i sintomi che il paziente lamenta si presentano all’inizio della stagione autunnale e tende ad avere un picco massimo all’inizio della stagione invernale;
  • Se invece stiamo parlando della forma estiva, gli episodi di natura depressiva tendono a manifestarsi all’inizio della primavera, raggiungendo l’apice durante il periodo estivo e tendono a risoversi quando arriva la stagione autunnale.

Studio condotto

In uno studio condotto recentemente su questo disturbo che è diventato a pieno titolo una categoria di natura diagnostica come tale da trattare, si è visto che i livelli di serotonina tendono a modificare in base alle stagioni e in base alla luce. Sono stati reclutati quindi dei volontari, nella maniera specifica 11 persone. In questi pazienti si è visto che i livelli di serotonina erano più bassi nei mesi invernali.

Quante persone soffrono del disturbo affettivo stagionale? Si tratta di una problematica abbastanza diffusa, da un punto di vista percentuale tende a soffrirne il venti per cento relativa alla popolazione dell’America, oltre ad una percentuale pari a dodici milioni nel nord Europa.

Interventi

Quali sono quindi gli interventi che si possono fare in tal senso? Vediamoli insieme:

  • Per prima cosa agire sul proprio modo di consumare gli alimenti, riducendo in tal senso il consumo di caffeina;
  • Fare dell’esercizio fisico.
  • Trascorrere più tempo all’aria aperta.

Terapie

Quali sono invece le terapie che attualmente si utilizzano per trattare un disturbo del genere? La risposta corretta è che si utilizza una terapia di natura farmacologica che si basa su antidepressivi che il paziente dovrà assumere. Un’altra terapia che viene considerata molto efficace è la fototerapia.

Fototerapia

Quando parliamo di fototerapia, ci stiamo riferendo ad una tecnica nella quale si utilizza la luce per curare una serie di disturbi di natura dermatologica, tra questi abbiamo:

  • Si utilizza per curare la psoriasi;
  • Si utilizza per curare l’acne;
  • Si utilizza per curare l’eczema;
  • Si utilizza per problematiche legate al sonno;

Per quali casistiche è indicata una terapia del genere? Vediamolo insieme:

  1. Per prima cosa è bene dire che si tratta di una terapia ormai ben radicata nella cura di una problematica come il disturbo affettivo stagionale;
  2. La terapia basata sulla luce si è dimostrata decisamente utile per curare problematiche legate alla pelle;
  3. Si tratta di un trattamento che possiamo definire sicuro e con minimi effetti collaterali;
  4. Aiuta e supporta tutti quei pazienti che sono in cura con un trattamento a base di farmaci antidepressivi;
  5. Dietro consiglio medico e sua prescrizione, consente al paziente di poter assumere un dosaggio di farmaci antidepressivi decisamente più basso.

Ad oggi la fototerapia è in fase di studio per determinare se possa dare degli effettivi vantaggi in casi di :

  • Se il paziente dovesse soffrire di jet lag;
  • Se il paziente dovesse soffrire di disturbi del sonno;
  • Se il paziente dovesse avere disturbi che riguardano l’umore e l’ansia;
  • Nel caso in cui il paziente dovesse soffrire di una forma depressiva come quella unipolare;
  • Nel caso in cui il paziente dovesse soffrire di una forma depressiva definita maggiore.

Considerazioni finali

Le persone che vivono o lavorano in paesi dove per molto tempo, c’è una totale assenza di illuminazione diurna, possono soffrire di problematiche legate alla carenza di luce solare. Dopo aver indagato sul perchè il sole ci rende felici, possiamo dire che il disturbo affettivo stagionale è una patologia comune che dà sintomi quali la tristezza, la mancanza di energie e problematiche legate al ciclo sonno-veglia.

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