Tumore dell’endometrio

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Il tumore dell’endometrio è una neoplasia collegata ad un organo molto importante nell’apparato genitale femminile: l’utero. La funzione più importante di questo organo è quella di riuscire a creare uno spazio abbastanza ampio per contenere un feto qualora la donne fosse in stato di gravidanza. Se dovessimo invece parlare della sua forma potremmo dire che a tutti gli effetti assomiglia a un imbuto capovolto dove le parti sono invertite. Quindi la zona chiamata corpo è a tutti gli effetti nella zona superiore dell’utero, mentre nella zona inferiore abbiamo il collo e la cervice uterina. Queste due parti che abbiamo citato sono collegate direttamente alla vagina. Le parti che abbiamo citato, corpo, collo e cervice uterina sono a loro volta costituite da gruppi di cellule con funzioni differenti le une rispetto alle altre.

Parlando della zona del corpo dell’utero possiamo dire che questa è formata da una sorta di rivestimento interno chiamato endometrio. Mentre c’è anche la presenza di un rivestimento di natura esterna chi si chiama invece miometrio.

Percentuali di diffusione della neolplasia

Quanto è diffuso questo tumore specifico rispetto agli altri? In termini percentuali possiamo dire che questa patologia tumorale corrisponde alla maggior parte dei tumori che possono interessare la zona chiamata corpo dell’utero. Volendo prendere come riferimento le diagnosi di tumori che riguardano le donne, questa patologia tumorale si colloca al quinto posto.

Ci sono dei fattori specifici che ne influenzano l’insorgenza? Si, per esempio si è notato che si tratta di un tipo di tumore che tende a manifestarsi in maniera più frequente nelle donne che hanno superato una certa età. Si parla infatti di donne che hanno circa 50 anni, sono magari entrate nel periodo della menopausa.

Tuttavia c’è un dato significativo che come tale è bene segnalare. Rispetto al passato in fase di diagnosi si è rilevato un aumento dei casi legati a questa specifica patologia tumorale. Quali sono i fattori che influenzano direttamente questo incremento nelle diagnosi relative a questo tumore?

Ci sono una serie di fattori da considerare, vediamo quali sono:

  • Per prima cosa non deve essere sottovalutato un fattore legato al progressivo allungamento della vita media delle persone
  • Un secondo fattore è legato a un mutamento nello stile di vita delle donne che rispetto al passato adottano uno stile alimentare meno sano
  • Infatti una dieta troppo ricca di grassi è un fattore che incide sullo sviluppo di questa patologia tumorale
  • Se la donna in questione è già in cura con ormoni per ad esempio un cancro nella zona del seno, può vedere aumentati i suoi rischi di sviluppare anche questa neoplasia

Bisogna anche specificare che il rischio correlato all’utilizzo di terapie a base ormonale è tale se la terapia stessa viene portata avanti per un periodo di tempo prolungato.

Fattori di rischio

Cerchiamo ora di identificare quali sono i principali fattori di rischio che in quanto tali possono creare le condizioni per sviluppare una patologia tumorale del genere. Primo tra tutti è bene parlare degli estrogeni che sono una delle principali cause per le quali tende a svilupparsi questo tumore.

Questo fattore molto importante mette ancora di più in evidenza come l’utilizzo di terapie basate principalmente sulla somministrazione di estrogeni in donne che avevano disturbi durante il periodo della menopausa abbia contribuito in maniera esponenziale a incrementare questa neoplasia.

Quindi se uno dei principali fattori di rischio è proprio rappresentato dagli estrogeni dovremo anche mettere in evidenza alcune condizioni particolari che sottopongono la donna a un incremento degli estrogeni stessi:

  • Una condizione che può causare questo incremento negli estrogeni è un ciclo mestruale che inizia troppo presto
  • Un’altra condizione di squilibrio è rappresentata da una menopausa tardiva
  • Una terza condizione di squilibrio è legata a una donna che non ha mai avuto gravidanze

Piccola anticoncezionale

Invece l’utilizzo nelle donne della pillola anticoncezionale che fornisce alla donna un apporto equilibrato di ormoni come gli estrogeni e il progesterone consente di ridurre decisamente i rischi di sviluppo di questa neoplasia tumorale.

Altri fattori di rischio

Ci sono altri fattori di rischio che in quanto tali possono incrementare le probabilità di sviluppare un tumore del genere? Si, vediamo quali sono:

  • Un fattore molto importante che abbiamo visto in precedenza è l’età
  • Una condizione di forte sovrappeso
  • L’ipertensione

Le patologie tumorali che si originano dalle cellule dell’endometrio vengono definiti adenocarcinomi endometriali. Se invece la patologia tumorale si origina dalla zona muscolare vengono definiti sarcomi uterini.

Sintomatologia

Quali sono le precise sintomatologie in base alle quali si può sospettare che nell’organismo della donna si è sviluppata una patologia tumorale del genere? Ci sono alcune condizioni molto importanti, vediamo quali sono:

  • Perdita emorragica nella zona della vagina in donne in menopausa
  • Perdita emorragica non durante il ciclo mestruale in donne non in menopausa

In manifestarsi di questa condizione particolare consente di diagnosticare il più delle volte il tumore quando è ancora in fase iniziale. Ci sono altre condizioni che possono indicare questa neoplasia? Si, vediamo quali sono:

  • Secrezioni vaginali maleodoranti
  • Dolori che la donna può percepire nell’area pelvica
  • Un’anomala perdita di peso

Approcci preventivi

Esistono degli approcci di natura preventiva che possono aiutare a prevenire l’insorgenza di questo tumore? In realtà no, ci sono però alcuni accorgimenti che potrebbero aiutare. Per prima cosa seguire un regime alimentare bilanciato e sano, basato sul consumo di frutta e verdura. Evitare terapie a base ormonale soprattutto se si tratta di estrogeni.

Processo diagnostico

Chiaramente per poter aumentare le probabilità di una donna di poter guarire da un tumore del genere la cosa migliore è sempre legata a una diagnosi fatta nei tempi giusti. Dopo una visita ginecologica approfondita, il medico sottoporrà la paziente a una serie di esami di approfondimento vediamo quali sono:

  • Ecografia transvaginale
  • Isteroscopia che consente con una telecamera posta su uno strumento introdotto attraverso un orifizio nella zona della cervice di poter vedere i dettagli dell’endometrio
  • Biopsia per poter prelevare una parte di tessuto e analizzarla al microscopio

Chiramente si dovrà anche determinare a quale stadio sia il tumore. Se in fase iniziale quindi localizzato nel corpo uterino, se in una fase successiva presente anche al di fuori dell’utero, diffuso anche ai linfonodi (terzo stadio), quarto stadio ha raggiunto altri organi ad esempio l’intestino.

Approcci curativi

Il trattamento per eccellenza che viene utilizzato in questi tipi di tumori è quello chirurgico che potrebbe prevedere l’asportazione dell’utero eseguito tramite addome o vagina (isterectomia). Se la malattia è in uno stadio avanzato si dovranno asportare tessuti vicini all’utero e una parte della vagina (isterectomia radicale).

Conseguenze dell’intervento

L’intervento purtroppo ha delle conseguenze vediamo quali:

  • La donna diventerà sterile
  • Se vengono rimosse anche le ovaie potrebbe avere una menopausa anticipata

Approcci integrativi all’intervento chirugico

Unitamente all’intervento chirurgico per il tumore dell’endometrio,  si potranno utilizzare altre forme di terapia come la radioteraia, la chemioterapia per tumori a uno stadio più avanzato. Altre terapie possibili sono la terapia a bersaglio molecolare, l’immunoterapia, terapia ormonale in specifici casi.