Cellule tumorali circolanti : riprogrammazione

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Si possono riprogrammare le cellule tumorali circolanti? Prima di rispondere a questa domanda è bene segnalare come il cancro sia in grado di nascondersi molto bene, infatti le cellule tumorali hanno una grande capacità di mimetizzazione, sfruttano in tal senso dei meccanismi a livello molecolare che gli consentono di non essere riconosciute dal sistema immunitario del paziente. Un nuovo studio recentemente uscito, suggerisce come questo meccanismo possa essere scalfito, cercando di fare in maniera tale che si possano rivelare e si possa scardinare questo meccanismo di mimetizzazione.

Un team di caratura internazionale guidato da scienziati appartenenti ad un’università svedese, hanno scoperto una metodologia che costringe le cellule tumorali a uscire dal processo di mimetizzazione e rivelarsi nell’organismo del paziente, il fine ultimo è chiaramente quello di fare in maniera tale che si possano distruggere.

La ricerca in questione è stata pubblicata su un sito molto autorevole che si chiama Science Immunology.

Approfondiamo la metodologia

Qual’è il meccanismo di mimetizzazione delle cellule tumorali? Vediamolo nel dettaglio:

  • La capacità delle cellule tumorali è quella di ridurre l’attività di molecole che hanno come funzione quella di presentare l’antigene, una molecola che viene identificata e rilevata dal sistema immunitario di un paziente) presenti sulla superficie della cellula. Questo meccanismo di mimetizzazione. Questo meccanismo consente alle cellule tumorali di non essere individuate dal sistema immunitario.

Fino a questo momento la metodologia di approccio prevista, era essenzialmente basata sul rendere il sistema immunitario molto più efficiente e pronto nel riconoscere le cellule definite malate.

Laboratorio e riprogrammazione

Cosa è stato fatto esattamente? In un laboratorio gli scienziati coinvolti, hanno riprogrammato le cellule tumorali al punto tale da riuscire a mutarle in cellule che derivano dal tumore che sono evidenti nell’antigene. Arrivando ad una spiegazione più semplice, le cellule tumorali sono state costrette ad essere somiglianti a quelle che hanno l’antigene. In tal senso ci stiamo riferendo ad un segmento specifico di cellule relative al sistema immunitario che comprendono in tal senso:

  1. Si tratta di cellule dentritiche.
  2. Si tratta di macrofagi.
  3. Si tratta di linfociti B.

Metodologia di riprogrammazione

Qual’è stata esattamente la metodologia di riprogrammazione? La risposta corretta è legata al fatto che gli scienziati, in tal senso hanno sfruttato dei fattori definiti di trascrizione, si tratta in tal senso di proteine che hanno la capacità di determinare quando i geni devono andare in attivazione o al contrario non devono essere attivati.

Si tratta di uno studio sicuramente importante che potrebbe aiutare a sviluppare delle immunoterapie che consentano di riprogrammare le cellule tumorali in maniera tale che presentino l’antigene.

Sistema immunitario

Quando parliamo di sistema immunitario qual’è la sua funzione specifica ? La risposta corretta è che si attiva con una funzione di natura protettiva per evitare che il nostro organismo possa essere invaso da sostanze del tutto estranee e pericolose. Vediamo nel dettaglio quali sono:

  1. Si parla di microrganismi che in maniera comune vengono anche denominati come germi, batteri, virus, miceti.
  2. Si parla di parassiti alla stregua dei vermi.
  3. Si parla in tal senso di cellule definite tumorali.
  4. Si parla in alcune casistiche di organi trapiantati e anche tessuti.

Per svolgere nel modo corretto la sua funzione, il sistema immunitario deve per prima cosa essere in grado di riconoscere:

  • Si parla di endogeno quando parliamo di qualcosa che di fatto appartiene all’organismo di un paziente.
  • Si parla invece di esogeno o estraneo, quando ci stiamo riferendo a quello che non appartiene.

Parlando invece di antigeni è bene sapere che si tratta di sostanze che vengono riconosciute dal sistema immunitario, motivo per il quale sono in grado di dare uno stimolo ad una risposta di natura immunitaria. Nel caso in cui invece gli antigeni, dovessero essere percepiti dal sistema immunitario come un pericolo, nel caso in cui ad esempio possano causare delle patologie, sono in grado in tal senso di fungere da stimolo in maniera tale che ci possa essere una risposta di natura immunitaria da parte dell’organismo.

Quando possiamo parlare in tal senso di una risposta di natura immunitaria che possiamo definire normale? Generalmente quando le azioni messe in atto sono:

  • La capacità di riconoscere un antigene esterno che abbia la capacità di essere dannoso.
  • Il sistema immunitario funziona in maniera corretta quando si attivano e si mobilitano i mezzi definiti di difesa.
  • Il sistema immunitario funziona quando si produce un attacco contro un antigene (reputato chiaramente pericoloso per la capacità di far insorgere nell’organismo del paziente delle patologie).
  • Il sistema immunitario funziona in maniera corretta quando esercita funzioni di controllo e conclusione nella fase di attacco.

Se invece il sistema immunitario non dovesse funzionare nel modo giusto, quindi tende di fatto a confondere quello che è endogeno da quello che è esogeno, potrebbe in tal senso attaccare i tessuti relativi all’organismo, al punto tale da causare una patologia autoimmune, quali ad esempio:

  • Si parla in tal senso di artrite reumatoide.
  • Si parla in tal senso di tiroidite di Hashimoto.
  • Si parla in tal senso di lupus eritematoso sistemico.

Sistema immunitario : sue componenti

Quali sono quindi le componenti del sistema immunitario? Vediamole insieme:

  • Una delle componenti del sistema immunitario sono gli anticorpi, si tratta di proteine prodotte da globuli bianchi che si chiamano linfociti B.
  • Gli antigeni invece sono sostante riconoscibili dal sistema immunitario.
  • I basofili sono invece globuli bianchi che hanno il compito che tendono a liberare istamina.
  • La cellula risulta essere l’unità più piccola.
  • Quando invece parliamo di chemiotassi, ci stiamo riferendo a un processo tramite il quale una sostanza chimica ha la capacità di attrarre le cellule in una collocazione specifica.
  • Parliamo in tal senso del sistema di complemento dove un gruppo di proteine sono costituite per difendere l’organismo del paziente.
  • Parliamo di citochine che sono varie proteine, prodotte dal sistema immunitario che hanno il compito di portare messaggi.
  • Parliamo di eusinofili, si tratta di globuli bianchi che tendono ad eliminare batteri e altre tipologie di cellule del tutto estranee.
  • Parliamo di linfociti definiti T helper, si tratta di globuli bianchi che supportano i linfociti B per produrre anticorpi.

Considerazioni finali

Nel momento in cui i ricercatori hanno iniettato le cellule oggetto di riprogrammazione in topi che avevano tumori, la crescita tumorale è rallentata, le cellule hanno reagito in maniera più reattiva alle immunoterapie.

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