Batteri e orologio da polso

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Qual’è il nesso tra l’orologio da polso e i batteri? Molte persone non ne sono consapevoli ma in realtà il cinturino dell’orologio da polso che possediamo, in maniera particolare se è fatto di tela, risulta essere pieno di batteri. Proprio per questa motivazione è un fattore molto importante disinfettarlo, in maniera particolare dopo un’abbondante sudata.

Batteri e luoghi umidi

La proliferazione batterica avviene in maniera particolare in ambienti ricchi d’umidità, quali sono queste zone che hanno queste caratteristiche? Vediamole insieme:

  1. Una delle zone umide è sicuramente quella del water.
  2. Un’altra zona umida ideale per la proliferazione batterica sono le spugne che vengono utilizzate nella zona della cucina.
  3. Un’altra zona umida dove potrebbe avvenire una buona proliferazione dei batteri è la barba.

In tal senso è stato fatto un nuovo studio, pubblicato sul sito scip.org, segnala che i cinturini degli orologi, quelli da polso che siamo soliti utilizzare non sono propriamente puliti. In maniera particolare se il soggetto tende a fare esercizio fisico con la naturale conseguenza che tendiamo a sudare. Nelllo studio appena citato, i ricercatori hanno lavorato su due fronti specifici, da una parte hanno analizzato i differenti materiali di cui sono composti i cinturini degli orologi, oltre a questo sono state messe a confronto le varie metodologie che si utilizzano per disinfettare queste superfici.

Nell’effettuare lo studio è emerso in termini percentuali che almeno il 95 per cento, quindi la maggioranza dei materiali analizzati, erano pieni di batteri. Da questo punto di vista si può certamente affermare che il materiale peggiore era sicuramente la tela, seguita poi da altri materiali quali:

  • Un altro materiale che era pieno di batteri da questo punto di vista era la plastica.
  • Un altro materiale che era pieno di batteri da questo punto di vista era la gomma.
  • Un altro materiale che era pieno di batteri da questo punto di vista era la pelle.

Si tratta in linea di massima di superfici che hanno in comune la caratteristica di essere porose, motivazione per la quale tendono a stimolare la proliferazione di natura batterica. Al contrario, analizzando materiali come l’oro e l’argento, si è potuto rilevare che la presenza di possibili agenti patogeni era quasi nulla.

Quali sono stati invece i batteri che risultavano essere presenti? Volendo in tal senso fornire una percentuale è bene dire che nell’85% per cento dei casi i batteri che sono stati rilevati erano del genere Staphylococcus, mentre nel rimanente 30 per cento dei casi appartenevano al genere definito Pseudomonas.

Si tratta in entrambi i casi di batteri che possiamo definire comuni, mentre al contrario in una percentuale pari al 60 per cento è emerso un batterio che si chiama esterichia coli che è di origine intestinale.

Esterichia coli

Quando parliamo di un batterio come l’Esterichia coli a cosa ci stiamo esattamente riferendo? La risposta corretta è che è a tutti gli effetti parte integrante di quello che viene definito microbiota intestinale. In linea generale si tratta di un ceppo che risulta essere del tutto innocuo, in ogni caso è anche bene sapere che alcuni ceppi di questo batterio invece sono collegate a patologie intestinali con una gravità che risulta essere variabile.

Quali possono essere i sintomi legati a queste patologie? Vediamoli insieme:

  • Uno dei sintomi potrebbe essere legato ad una sindrome dolorosa a livello addominale.
  • Un altro sintomo potrebbe essere il vomito.
  • Un altro sintomo potrebbe essere la diarrea con relativo sangue.

Potrebbe anche essere collegato a patologie di natura extra-intestinali quali:

  1. Potrebbe essere una patologia legata al tratto urinario.
  2. Potrebbe essere una patologia come la Peritonite.
  3. Potrebbe essere una patologia definita Setticemia.
  4. Potrebbe essere una patologia definita Polmonite.
  5. Potrebbe essere una patologia definita Meningite.

Un processo infettivo legato al batterio chiamato Esterichia Coli da cosa potrebbe provenire? La risposta corretta è che in linea generale potrebbe arrivare da fonti quali:

  • Da acqua che risulta essere contaminata.
  • Da cibo che ha sempre subito un processo di contaminazione.
  • Parlando di alimenti potrebbe essere collegata a frutta e verdura che con una certa frequenza si è soliti consumare crudi.
  • Tuttavia la loro provenienza potrebbe anche essere collegata a latte non pastorizzato.
  • Potrebbe essere collegato a carne che risulta essere non cotta.

Sintomatologia

Quali sono invece i sintomi che sono collegati a queste forme? Vediamoli insieme:

  • I sintomi del processo infettivo riguardano la diarrea che risulta essere con sangue.
  • Un altro sintomo che potrebbe interessare la persona sono i crampi di natura addominale.
  • Tra i sintomi annoveriamo il vomito.
  • Un altro sintomo potrebbe essere la nausea.

Approcci preventivi

Quali possono essere quindi gli approcci di natura preventiva che si possono mettere in campo? Ad oggi, non ci sono farmaci di alcuna sorta che sono in grado di proteggere l’organismo di una persona da un processo infettivo legato ad un batterio che l’Esterichia Coli, si possono invece adottare dei comportamenti, vediamo quali sono quelli utili:

  • Sicuramente un comporamento da proporre nel corso del tempo, utile da questo punto di vista è cercare di evitare di introdurre alimenti che possiamo definire a “rischio” quali la carne non cotta nella maniera adeguata oltre al latte che non è stato pastorizzato.
  • Un altro comportamento da questo punto di vista molto importante è quello legato al lavare i cibi crudi.
  • Un altro comportamento virtuoso e attento da questo punto di vista è legato a lavare in maniera attenta e accurata gli utensili che siamo soliti utilizzare in cucina con acqua calda, sapone, questo dovrà essere fatto sia prima che successivamente al contatto che si ha avuto con prodotti e la carne cruda.
  • Altra regola molto importante è quella di utilizzare contenitori che siano separati per ogni tipologia di alimenti.
  • Un’altra regola da non sottovalutare è quella di lavarsi le mani in maniera molto attenta, questo dovrà essere fatto prima di cucinare, dopo essersi recati in bagno, dopo aver avuto un contatto con animali o aver maneggiato dei pannolini.

Considerazioni finali

I risultati legati a questo studio mettono in evidenza come sia importante disinfettare in maniera frequente l’orologio che abbiamo al polso, in maniera particolare se siamo soliti fare esercizio di natura fisica e sudare in maniera abbondante. Da questo punto di vista è bene sottolineare come siano molto efficaci i disinfettanti come gli spray oltre all’alcol etilico.

Batteriuria nelle urine