Obesità psicogena cause

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Quali sono le cause legate all’obesità psicogena? Per approfondire questa tematica è bene fare prima un passo indietro e citare l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un’istituzione che come tale tende a classificare una condizione come quella dell’obesità, tra le patologie di natura endocrina, nutrizionale, metabolica. Tuttavia è anche bene sapere che quando si parla di una condizione di marcato sovrappeso come questa, si deve anche tenere conto della storia del singolo paziente, al punto tale che questa problematica può diventare una sorta di sindrome di natura psicosomatica.

Proprio in senso, viene data infatti la definizione di psicosomatica, al punto tale che in base alla Classificazione Internazionale delle Malattie, l’obesità viene individuata e categorizzata utilizzando la terminologia psicogena. Non si tratta di una definizione che come tale è collegata a condizioni di natura medica o ondecronica o genetica, tuttavia nel corso del tempo può sicuramente portare a delle conseguenze a livello psico-bio-sociale.

Motivazione per la quale potrebbe prodursi una ricaduta in termini economici, si parla di una seria minaccia per la salute, oltre che per i processi di natura economica e lo sviluppo internazionale.

Analizziamo il fattore della dipendenza

Una condizione del genere porta anche a delle problematiche come quella del perdere peso che vengono affrontati con dei trattamenti focalizzati e mirati al seguire una dieta oltre che ad un trattamento di tipo chirurgico. Tuttavia questi approcci, in termini puramente statistici risultano essere destinati al fallimento in almeno un buon cinquanta per cento dei casi. Si tratta di soluzioni che non hanno gli effetti sperati, infatti quando una persona soffre di una problematica legata al peso, sicuramente manifesta un altro problema di natura differente.

Perchè si produce una condizione del genere? La risposta più corretta è legata alla persona che soffre di una condizione come l’obesità, infatti questi pazienti hanno magari provato nella loro vita varie tipologie di diete, si tratta di soggetti che hanno una grande esperienza nel calcolare le calorie oltre a conoscere le piramidi di natura alimentare. Quindi la problematica vera non è quella legata al fatto di intraprendere una dieta, il vero nodo è quello di portarla avanti nel corso del tempo.

Si tratta di condizioni e di dinamiche in base alle quali una persona può sicuramente perdere peso, arrivando anche a dei risultati molto buoni, tuttavia si può produrre una condizione analoga a quella di quelle persone che hanno fumato per anni, magari riescono a smettere e poi tendono a ricominciare a fumare dopo degli anni. Allo stesso modo le persone che hanno seguito una dieta alimentare rigorosa in un primo periodo che gli ha consentito di perdere peso, si trovano poi nella condizione di recuperarlo, in un circolo vizioso che possiamo sicuramente definire come dipendenza.

Il punto nodale di una problematica del genere è proprio la dipendenza, parlando di epidemiologia di una condizione come quella dell’obesità, possiamo assimilare questa condizione per certi versi ad un vero e proprio comportamento dipendente.

Nesso tra mente e corpo

Gli studi nel corso del tempo sono evoluti e alla luce delle ultime conoscenze acquisite si può parlare di un legame che riguarda una condizione come l’obesità e la mente alla luce di una carenza legata alla dopamina. Si parla di un neurotrasmettitore del piacere collegato in maniera diretta all’indice di massa corporea (abbreviato anche in Bmi). Se il livello di Bmi presente in una persona risulta essere molto alto, il numero dei ricettori legati alla dopamina sarà molto basso.

La quantità esigua di questi recettori sarà talmente bassa da risultare tipica in forme di dipendenza quali l’alcolismo e la tossicodipendenza. Da questa analisi emerge chiaramente che il fatto che una persona tenda ad introdurre una quantità di cibo eccessiva, si parla in tal senso di sovralimentazione, non è solo una risposta ad uno stimolo come quello della fame, si produce anche in seguito alla necessità di stimolare in maniera più marcata a intensa quelli che vengono definiti circuiti del piacere.

Questi risulterebbero molto sensibili agli alimenti definiti spazzatura. Questi a loro volta rappresentano a tutti gli effetti dei veri e propri sostanze stupefacenti legate al nostro cervello. Possiamo parlare di veri e propri precursori di quella dinamica legata al malessere, il mangiare e nuovamente il malessere. In pratica il soggetto deve ingerire una quantità di cibo notevole che va continuamente ad incrementarsi per riuscire a stimolare i circuiti definiti del piacere.  La presenza di una quantità ridotta di recettori legati alla Dopamina, spiega anche perchè ci sia un livello decisamente più basso in termini di auto-efficacia in persone che hanno la caratteristica di essere obese. Questo potrebbe essere uno dei motivi per i quali presentano delle difficoltà nel mantenimento del regime di dieta. Questo porta questa tipologia di persone ad avere una sorta di adattamento del tutto temporaneo ad una problematica così complessa. Questa è poi destinata ad aumentare in termini di dimensioni.

Dinamica legata al cibo

Il fatto di avere una massa di adipe così elevata, rappresenta a tutti gli effetti una sorta di barriera protettiva dal mondo presente all’esterno oltre che dai sentimenti legati al vuoto e al disvalore. Questi nella mente della persona obesa, si possono superare mangiando una quantità eccessiva di alimenti. Si tratta di persone che nel momento in cui si trovano a gestire delle emozioni, sono preda di un forte stato di ansia perchè non riescono a gestire in maniera efficace questo carico emotivo. Si tratta quindi di persone che non riescono a vivere le emozioni tramite l’approccio giusto, motivo per il quale tendono a sovralimentarsi. Non riescono a risconoscere in maniera corretta quelli che sono i bisogni del proprio corpo, motivo per il quale affrontano in maniera del tutto caotica e confusa questo stato di malessere che percepiscono e avvertono dentro di loro.

Le cause dell’obesità psicogena possono essere ricondotte ai primi anni di vita della persona, nei quale l’alimentazione non è solo un presupposto per il riuscire a sopravvivere nel modo più adeguato. Se la risposta che una madre tende a fornire ad una persona che percepisce malessere quando è piccolo è solo ed esclusivamente il cibo, questo tenderà a crescere senza avere una base sicura. Non avendo la capacità di discernere i propri disagi, avrà come unica risposta quella del cibo.

Trattandosi una problematica complessa, bisognerà sicuramente avere un approccio di natura multidisciplinare coinvolgendo una serie di specialisti.

Cervello e obesità : quale legame