Atrofia multi sistemica

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Che cos’è l’atrofia multi sistemica? Si tratta di una patologia piuttosto seria che purtroppo progressivamente conduce il paziente al decesso. Qual’è il decorso di questa specifica patologia? In maniera progressiva, l’apparato muscolare del paziente diventa maggiormente rigido a causa di problematiche che investono l’area del movimento. Quali sono gli effetti che crea sul paziente? Il soggetto perde progressivamente la capacità di coordinazione. Ulteriori sintomi sono:

  1. Problematiche che investono alcuni processi fisiologici a livello corporeo
  2. Problematiche che riguardano l’area della pressione
  3. Problematiche che riguardano la capacità che una persona ha di avere il controllo sulla vescica

Quali sono le motivazioni che portano un soggetto a sviluppare problematiche del genere? Possiamo dire che le aree del cervello, deputate al controllo dei movimenti e di altri processi interni all’organismo di una persona, con il tempo subiscono un processo degenerativo.

La sintomatologia per certi versi è simile a quella di persone che soffrono di morbo di Parkinson, con sintomi quali:

  1. Il soggetto una volta che si alza in piedi, potrebbe soffrire di pressione a livello arterioso molto bassa definita anche con il termine medico ipotensione ortostatica
  2. Il soggetto potrebbe sviluppare delle problematiche che si presentano durante la minzione
  3. Il soggetto potrebbe sviluppare problematiche di stipsi

Approcci medici

Quali sono gli approcci di natura medica che il medico utilizza per stabilire di quale patologia si tratta? Per prima cosa provvederà a somministrare al paziente la levodopa che viene utilizzata per i malati di Parkinson. Quindi potrà analizzare in tal senso quelle che sono le risposte che avrà il soggetto alla somministrazione del farmaco. In termini di esami di approfodimento, il paziente verrà sottoposto a una risonanza magnetica per immagini. Ulteriori esami riguarderanno il segmento della funzionalità del sistema nervoso autonomo, deputato al controllo di organi interni molto importanti quali:

  • Si parla del controllo della funzionalità di un organo come il cuore
  • Si parla del controllo della funzionalità di un organo come lo stomaco
  • Si parla del controllo della funzionalità di un organo come l’intestino

Da un punto di vista strettamente terapeutico, le cure farmacologiche alle quali il soggetto verrà sottoposto possono aiutare a ridurre l’entità dei sintomi che il paziente presenta. C’è un periodo nel quale tende a manifestarsi questa patologia? Si in linea generale si tratta di una problematia che tende a manifestarsi in soggetti che hanno circa 50 anni di età. Si manifesta in egual misura in uomini e donne? In realtà no, tende a manifestarsi molto di più negli uomini. In tal senso possiamo parlare di almeno il doppio di casi che riguardano gli uomini rispetto alle donne.

Parliamo di una malattia di natura univoca o parliamo di più forme di patologie? In realtà potremmo trovarci in presenza di due forme differenti, vediamo quali:

  1. Nella prima forma il soggetto perde la capacità di coordinarsi e inizia ad avere difficoltà nel mantenimento dell’equilibrio
  2. Nella seconda forma la sintomatologia che il soggetto lamenta è similare a quella del Morbo di Parkinson

Parliamo della sintomatologia

Per prima cosa è importante dire che si tratta di una patologia con uno sviluppo progressivo. Per quanto riguarda i sintomi che il paziente può avere sono differenti in base alla zona del cervello che viene prima colpita. In ogni caso la patologia potrebbe innescare tre tipologie differenti di sintomi, vediamo quali:

  1. Il soggetto potrebbe andare incontro a sintomi che riguardano il morbo di Parkinson. Quindi lamenterà una certa rigidezza di natura muscolare, i movimenti che il soggetto può fare tendono a diventare lenti. Non hanno un grande equilibrio quando sono in posizione eretta, di conseguenza è più facile che cadano. Nel corso del tempo potrebbe anche subentrare nel soggeto una completa perdita di quella che è la capacità di coordinare le varie zone del corpo. Quindi le persone si trovano nella situazione in cui non hanno controllo sulle braccia e sulle gambe. La loro difficoltà si manifesta nella capacità di camminare.
  2. Le problematiche alle quali può andare incontro il soggetto possono anche manifestarsi nell’area del sistema nervoso autonomo. Quindi il soggetto potrebbe avere problematiche legate al livello di pressione arteriosa che ha. Questa potrebbe avere un calo drastico quando il soggetto si trova in piedi. Questo potrebbe innescare problematiche quali:
  • Il soggetto potrebbe avere capogiri
  • Il soggetto potrebbe andare incontro a vertigini
  • Il soggetto potrebbe avere degli episodi nei quali sviene
  • Le persone possono sviluppare una necessità di urinare con maggiore frequenza
  • Potrebbero avere problemi collegati alla capacità di svuotare effettivamente la vescica
  • I soggetti potrebbero avere problematiche di stipsi
  • Gli uomini potrebbero avere problematiche nella sfera sessuale con disfunzione erettile

Ulteriori sintomi

Ulteriori sintomi ai quali potrebbe andare incontro il soggetto prevedono:

  1. La sudorazione, la lacrimazione e la salivazione vengono prodotte in quantità minore, motivo per cui un soggetto potrebbe avere fastidi molto accentuati a temperature troppo elevate
  2. Il soggetto potrebbe avere delle difficoltà in fase di deglutizione
  3. Il soggetto potrebbe iniziare a respirare in maniera molto rumorosa
  4. Il soggetto potrebbe andare incontro a problematiche di apnea notturna
  5. Il soggetto potrebbe perdere il controllo sull’area sfinterica deputata all’espulsione di materiale fecale

Processo diagnostico

Qual’ è il corretto processo di natura diagnostica? L’iter prevede una serie di fasi, andiamo a vedere quali:

  1. Il paziente verrà sottoposto a una visita di natura medica
  2. Il paziente verrà sottoposto a una risonanza magnetica basata su immagini
  3. Il paziente verrà sottoposto a una serie di esami che consentiranno di valutare il sistema nervoso autonomo

Approcci terapeutici

Qual’ è l’ter corretto da un punto di vista strettamente terapeutico? Trattandosi di una malattia di natura degerativa per la quale la medicina moderna ad oggi non è stata in grado di proporre una cura specifica, si potrà agire solo sull’attenuazione dei sintomi che il soggetto lamenta. In tal senso quindi per i sintomi simili al morbo di Parkinson, il paziente dovrà fare in maniera tale da svolgere tutte le attività quotidiane possibili. Da questo punto di vista saranno utili esercizi basati sullo stretching e cercare di svolgere attività fisica con una certa regolarità e costanza.

Per i problemi di pressione, se il soggetto soffre di una condizione definita ipotensione ortostatica, si dovranno prendere dei provvedimenti che consentano di ridurre il rischio che ci siano dei bruschi mutamenti nella pressione arteriosa. Si dovrà quindi variare la dieta introducendo una quantità di sale maggiore, si dovrà idratare adeguatamente il corpo. Se ci si deve alzare lo si dovrà fare in maniera lenta e progressiva, cercando di fare in maniera tale che si possa ridurre il rischio di un improvviso sbalzo della pressione arteriosa.

In tal senso potrebbe tornare utile indossare calze di natura contenitiva e una cintura addominale. Per quanto concerne il calo nella produzione di liquidi corporei, si dovrà fare in maniera tale che si possano evitare ambienti troppo caldi se il soggetto soffre di sudorazione del tutto assente.

Se il soggetto inizia a soffrire di una condizione definita ritenzione urinaria, potrà aiutarsi con l’inserimento in maniera del tutto autonoma di un catetere nella zona della vescica. In tal modo si potrà drenare l’urina presente nella vescica. Una volta avvenuto lo svuotamento della vescica, si dovrà togliere il catetere. Questo per ridurre il rischio che si possano produrre dei processi di natura infettiva che riguadano le vie urinarie.

Se il soggetto dovesse soffrire di un’altra condizione chiamata incontinenza urinaria, si potranno assumere farmaci quali:

  1. Oxibutinina
  2. Il mirabegron
  3. La Tamsulosina

Se il soggetto dovesse soffrire di stitichezza, dovrà modificare il proprio regime alimentare inserendo fibre. In caso di stipsi ostinata potrebbe rendersi necessario l’utilizzo di un clistere. Se il soggetto dovesse iniziare a soffrire di disfunzione erettile, potrà assumere farmaci quali:

  • Il Sildenafil
  • Il Tadalafil
  • Il Vardenafil

Quando la malattia tende a progredire e ad aggravarsi, al soggetto potrà essere inserita una sonda per respirare e una per alimentarsi per via chirurgica. Alla diagnosi della patologia il paziente dovrà compilare una dichiarazione che specifica quali tipi di cure vuole in fase terminale della malattia.

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