Colectomia

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Se non avete mai sentito parlare di una procedura definita colectomia, sappiate a tutti gli effetti si tratta di intervento chirurgico nel quale si prevede l’asportazione di organo chiamato colon. Quali sono le condizioni in cui si rende necessario intervenire in maniera chirurgica per eseguire una rimozione di questo organo? Potremmo trovarci in presenza di una patologia specifica, andiamo a vedere nel dettaglio quali possono essere quelle che creano la necessità di procedere in tal senso:

  • La rimozione del colon è un intervento chirurgico che può essere eseguito in presenza di una patologia come la rettolocite ulcerosa. Di quale patologia stiamo parlando e quali sono le cause? Per prima cosa è bene dire che la rettocolite ultcerosa è una patologia di natura infiammatoria che colpisce la zona del retto. Può anche essere coinvolto in colon in parte e completamente. Qual’è la sintomatologia che lamenta un paziente in tal senso?
  1. Il soggetto può avere problemi di diarrea
  2. Il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa che coinvolge la zona addominale

Sono queste le sintomatologie principali ai quali va incontro un soggetto o ce ne sono di altre tipologie specifiche? In tal senso forniremo una risposta che dà anche alcune percentuali. Possiamo dire che all’incirca nel 35 per cento dei casi nei quali viene diagnosticata questa patologia ci possono essere sintomi quali:

  • Il soggetto potrebbe soffrire di dolori di natura articolare
  • Il soggetto potrebbe avere delle problematiche di natura dermatologica

Si tratta di sintomi che si manifestano con un iter normale sottoponendo il paziente a disturbi di vario genere ma non particolarmente gravi? La risposta è dipende, ci sono alcuni casi in cui la sintomatologia può essere talmente violenta da costringere il paziente a un ricovero in ospedale. In termini puramente statistici si parla all’incirca di un quindici per cento dei casi totali. In queste situazioni il paziente potrebbe avere varie scariche liquide a livello di materiale fecale, presenza di sangue nelle feci, stati febbrili, una forma di disidratazione.

Ad oggi la scienza moderna non è ancora riuscita a determinare quali siano la cause di questa patologia. Si avanzano ipotesi che vanno da fattori di natura ambientale, a microgarnismi in termini di batteri presenti nell’intestino. Per poter effettuare una diagnosi certa di una patologia del genere servirà sottoporre il paziente ad alcuni esami specifici quali:

  • Una colonscopia con relative biopsie a livello intestinale
  • Un esame chiamato calprotectina fecale
  • Un rx addominale all’occorrenza
  • Un’ecografia della anse intestinali

Gli approcci terapeutici che si possono mettere in campo in presenza di rettocolite ulterosa si basano sulla somministrazione di farmaci steroidei, farmaci di natura biologica, l’intervento chirurgico nei casi in cui la terapia farmacologica non risponda in maniera adeguata.

Intervento al colon

Intervenire chirurgicamente nella zona del colon magari con un’asportazione completa dell’organo è una necessità che si può venire a creare anche in presenza di :

  • Un soggetto che ha il morbo di Crohn in maniera particolare quando le terapie e gli approcci di natura farmacologica non hanno dato un esito positivo e l’organismo non risponde all’azione dei farmaci.
  • Tuttavia intervenire in maniera chirurgica nella zona del colon e del retto può anche rendersi necessario là dove il paziente abbia magari sviluppato delle patologie di natura tumorale

Procedure relative all’intervento

Questo intervento di rimozione del colon può essere fatto con approcci differenti, andiamo a vedere quali sono i metodi utilizzati:

  • Il paziente può essere operato utilizzando un metodo non tradizionale che è l’intervento in modalità laparoscopica
  • Il paziente può essere operato dovendo utilizzare una tecnica chirurgica tradizionale che prevede il classico intervento

In linea generale l’intervento è mirato all’asportazione del colon, solo in alcuni casi specifici ci provvede anche ad asportare la zona del retto. Tuttavia contestualmente all’intervento si dovrà poi provvedere a creare un collegamento di natura artificiale tra l’ultima parte dell’intestino tenue creando uno spazio di uscita per fare in maniera tale che il paziente possa espellere in maniera del tutto regolare il materiale fecale.

Questo intervento ricostruttivo relativo alla creazione di un collegamento di natura artificiale può essere fatto in due modalità completamente differenti andiamo a vedere quali sono:

  • Ci può essere un approccio chirurgico che viene definito naturale, in questo caso la parte finale dell’intestino tenue verrà collegato direttamente alla zona del retto qualora non sia stato asportato anche questo organo. Se è presente ancora il retto il chirurgo farà delle modifiche anatomiche all’ultima parte dell’intestino tenue, in maniera tale da renderlo simile a una specie di serbatoio che sarà in grado di raccogliere tutto il materiale fecale.
  • L’approccio chirurgico potrebbe essere più radicale con l’asportazione anche del retto. In questo caso come si procede? Il chirurgo creerà una stomia. Di cosa si tratta? Si tratta in pratica di una sorta di apertura creata ad hoc nella zona addominale. In quel punto verrà successivamente inserito un sacchettino che servirà come piccolo serbatoio per la raccolta del materiale fecale. In tal senso il paziente dovrà opportunamente svuotarlo in maniera periodica.

Questo tipo di intervento con la creazione di una stomia viene anche definito ileostomia

Decorso del paziente in seguito all’intervento

L’intervento chirurgico di rimozione del colon e anche in alcuni casi del retto è un approccio impegnativo e complesso. Si utilizza quando il paziente ha patologie che interessano il tratto intestinale di natura cronica. Si parla chiaramente di patologie di natura infiammatoria. Tuttavia si tratta di un approccio chirurgico che pur essendo complesso dà in ogni caso buone percentuali di riuscita e di successo. Dopo quanto tempo dall’intervento il paziente può ritornare a casa? In linea generale dopo l’intervento è prevista una degenza di circa una settimana. Mentre è ricoverato in quale modo recepisce il nutrimento necessario a mantenere buone le sue condizioni di salute? In questa fase il nutrimento avverrà attraverso una flebo inserita in una vena. Qual’è il motivo di questo approccio? Si utilizza un approccio del genere perchè una guarigione migliore delle ferite di natura chirurgica che il paziente ha in seguito all’intervento.

Stile di vita successivo all’intervento

Ci sono particolari accortezze o abitudini di vita che vanno radicalmente mutate dopo aver subito un intervento di colectomia? Dopo le dimissioni in modo particolare nelle prime settimane è importante che il paziente abbia alcune attenzioni tra le quali:

  • Modificare il regime alimentare che non sarà incentrato su due pasti abbondanti ma su cinque o sei pasti con porzioni più piccole
  • Almeno nella prima fase dovranno essere privilegiati alcuni alimenti rispetto ad altri. Il paziente dovrà quindi consumare alimenti come il riso, le uova, la pasta, il pane e le patate. Solo in un secondo momento alla dieta potranno essere inseriti altri alimenti come la carne, il pesce, le uova
  • Molto importante è il livello di idratazione il paziente quindi dovrà bere una buona quantità di acqua
  • Evitare se possibile di consumare caffè, bibite
  • Eliminare del tutto gli alcolici dalla propria dieta

Altre accortezze che deve avere il paziente che non ha più il colon è quella di bere acqua compesando la mancanza di un organo che garantiva l’assorbimento dei liquidi. Se l’intervento è stato di ileostomia è bene prendere l’abitudine di mangiare lentamente, in modo da evitare di dover espellere parti di alimenti troppo grandi.

Poi c’è chiaramente una componente di natura psicologica che è quella basa su una ripresa della propria vita in maniera completa. Quindi lavorare, viaggiare, portare avanti le proprie passioni, poter fare attività fisica previa ovviamente consultazione medica.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.