Comportamento suicidario

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Quando parliamo di comportamento suicidario a cosa si stiamo riferendo? Essenzialmente parliamo di un soggetto che potrebbe mettere in atto tre tipologie differenti di azioni che comportano un potenziale danno su sè medesimo. In alcuni casi l’azione potrebbe essere talmente drammatica da culminare con la morte stessa della persona. Quali sono dunque le tre azioni distruttive che in tal senso possono essere messe in atto? Vediamole insieme:

  • Si parla di un soggetto che potrebbe mettere in atto un comportamento talmente lesivo sulla propria persona che culmina nel suicidio e nella sua morte
  • Si parla di un soggetto che potrebbe mettere in atto dei comportamenti lesivi che potrebbero rischiare di culminare nel suicidio e nella sua morte. Tuttavia in tal senso si parla a tutti gli effetti di tentativo di suicidio. Il soggetto presenta una volontà di natura autodistruttiva ma non portata fino alle estreme conseguenze. Per questo motivo il voler morire, il voler porre fine alla propria vita non si declina in un atto estremo ma è una volontà incerta, ambigua, che pone in essere azioni lesive su sè stesso ma non gravi al punto tale da mettere in pericolo serio la sua vita
  • Si parla di un soggetto che potrebbe mettere in atto degli atti volontari di natura suicida nei quali compie azioni che in realtà hanno una rilenvanza minima e non costituiscono in alcun modo un pericolo per la vita del soggetto. In tal senso possiamo portare l’esempio di un’azione volontaria come quella nella quale la persona si procura una ferita che non mette in alcun modo a rischio la sua vita

Tuttavia è bene dire che le persone che tentano di suicidarsi o mettono in atto dei comportamenti potenzialmente suicidi, possono avere all’interno del loro animo una volontà antitetica a quello che dimostrano. In pratica si tratta di persone che manifestano la volontà di suicidarsi ma in realtà stanno semplicemente chiedendo aiuto.

Questo di fatto li pone nell’ottica di volere vivere, di avere una volontà di vivere più forte di un ipotetico desiderio di morire, e di voler quindi un aiuto da una persona esterna che li possa trarre fuori da questo modo deviato di percepire sè stessi e la vita che vivono.

Parliamo dei fattori che contribuiscono

Quali sono i fattori che di fatto contribuiscono a fare si che un soggetto manifesti la volontà di voler porre fine alla propria vita? In tal senso è bene parlare di una serie di fattori andiamo a vedere nel dettaglio:

  • Per prima cosa un soggetto che esprime la volontà di morire e di porre fine alla sua esistenza potrebbe soffrire di una forma piuttosto accentuata di depressione
  • Tuttavia un soggetto potrebbe anche esprimere la volontà di voler porre fine alla propria vita a causa di un evento di natura sociale. Si parla in tal senso magari di una delusione profonda o di una perdita che recentemente ha subito magari sul lato affettivo della propria vita
  • Questo desiderio di morte potrebbe anche essere collegato a problematiche legate alla propria personalità come ad esempio atteggiamenti di natura impulsiva o atteggiamenti aggressivi
  • Potrebbe trattarsi di un soggetto che in passato ha vissuto esperienze traumatiche da un punto di vista familiare ( un familiare deceduto, possibili violenze subite tra le mura domestiche)

Qual’è l’identikit psicologico di una persona che soffre di questa problematica? Sicuramente si tratta di persone che possono avere problematiche relative all’ansia. Potrebbe trattarsi di soggetti che soffrono di una patologia chiamata depressione maggiore. Potrebbe trattarsi di soggetti che soffrono magari di un disturbo di natura bipolare

Parliamo di schizofrenia

Potrebbe trattarsi di soggetti che nella loro vita soffrono già di turbe psichiatriche molto accentuate, pazienti che hanno la schizofrenia. Questi soggetti sono maggiormente predisposti a sviluppare una personalità con tendenze suicide. Tuttavia non si può escludere a priori che si possa trattare di soggetti che magari sono in cura farmacologica con psicofarmaci. In tal senso parliamo di:

  • Persone che sono in cura con un farmaco chiamato paroxetina
  • Potrebbe trattarsi di un soggetto che è in cura e sta assumendo psicofarmaci di natura differente

Per persone in cura con questi farmaci, una decisione sbagliata come un’interruzione non graduale e concordata con lo specialista di turno nell’utilizzo di questi farmaci, potrebbe innescare un incremento dello stato depressivo o dell’ansia che il soggetto percepisce. Questi stati patologici accentuati che il soggetto vive, potrebbero innescare dei comportamenti di natura suicidaria.

Ci possono essere dei fattori di rischio che in tal senso possono aumentare la probabilità di sviluppare problematiche del genere? La risposta corretta è si. Si parla in tal senso si soggetti che hanno problematiche piuttosto accentuate a livello fisico, vediamo quali:

  • Potrebbe trattarsi di persone che soffrono di una forma di cancro
  • Potrebbe trattarsi di persone che soffrono di cardiopatie
  • Potrebbe trattarsi si soggetti che hanno contratto malattie a trasmissione sessuale

Suicidio e eccessi

Non si può escludere che il suicidio possa essere un atto estremo che compie un soggetto che attua dei comportamenti di natura autodistruttiva. Si parla in tal senso di persone che decidono di esporre se stessi, la loro mente e il loro corpo a rischi molto seri che li potrebbero condurre anche alla morte senza che ci sia effettivamente l’intenzione di morire.

In tal senso potrebbe essere la conseguenza di abusi quali:

  • Si parla di soggetti che magari abusano di sostanze come l’alcol
  • Si parla di soggetti che magari abusano di sostanze come la droga
  • Si parla di soggetti che magari abusano del fumo
  • Si parla di soggetti che tendono ad avere un’alimentazione sgregolata
  • Si tratta di soggetti che possono avere un modo di porsi a livello sociale violento

Quali sono gli approcci che utilizzerà un soggetto che vuole suicidarsi? Il metodo in base al quale il soggetto decide di suicidarsi è legato a fattori di natura differente tra questi possiamo evidenziare:

  • In tal senso potrebbe essere la conseguenza di fattori di natura culturale
  • In tal senso potrebbe essere la conseguenza di un fattore come la disponibilità
  • In tal senso potrebbe essere la conseguenza di un fattore come la convinzione nel voler porre in essere un comportamento del genere che conduce alla morte

Da questo punto di vista è importante riflettere sul fatto che intervenire in soccorso di una persona che decide di suicidarsi dipende molto dal modo in cui decide di porre fine alla sua esistenza. Ci sono metodi che possono essere messi in atto e che di fatto non consentono di intervenire per cercare di salvare la vita al suicida. Pensiamo in tal senso a una persona che decide di suicidarsi buttandosi da un palazzo di altezza elevata.

Ci sono invece altri modi scelti dal soggetto suicida che potrebbero permettere almeno un tentativo nel cercare di salvare la vita alla persona. Pensiamo per un attimo a un soggetto che decide di ingerire dei farmaci. Bisogna anche dire però che il salvataggio è vincolato alle tempistiche di ingestione di farmaci e a quanto si interviene in maniera tempestiva. Se passa molto tempo, le probabilità di salvare la persona dalla morte tendono a ridursi.

Ulteriori approfondimenti

In ogni caso un comportamento che mette in atto una persona decisa a morire potrebbe essere collegato a:

  • Potrebbe trattarsi di un caso di depressione maggiore
  • Potrebbe trattarsi di una persona che soffre di un disturbo bipolare
  • Potrebbe trattarsi di una persona che soffre di un disturbo ciclotimico
  • Potrebbe trattarsi di una persona che soffre di un disturbo di personalità borderline
  • Potrebbe trattarsi di una persona che soffre di un disturbo come la porfiria

Depressione maggiore

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.