Entropion palpebrale

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Quando parliamo di entropion palpebrale a cosa ci riferiamo? Si tratta di una problematica legata alle palpebre nella quale avviene una rotazione verso la parte interna del bordo delle palpebre. Riguarda quella superiore o quella inferiore? La risposta corretta è che può verificarsi sia a carico della palpebra superiore sia a carico della palpebra inferiore. In ogni caso è anche bene specificare che la forma a carico della palpebra superiore è da questo punto di vista rara e in linea generale è collegato a delle condizioni patologiche specifiche. Invece se si tratta di quella inferiore questa problematica è molto più frequente.

In tal senso è bene operare delle precise distinzioni specificando che se si tratta di trichiasi parliamo di una problematica nella quale una o più ciglia sono caratterizzate da una crescita anomala verso la zona interna. Per quanto riguarda il bordo delle palpebre in tal senso è bene dire che hanno un corretto posizionamento.

Un altro fattore da considerare è che quando parliamo della forma legata alla palpebra inferiore potremmo avere:

  • Potrebbe essere una forma definita involutiva;
  • Potrebbe essere una forma definita congenita;
  • Potrebbe essere una forma definita spastica o cicatriziale.

Qual’è quella maggiormente diffusa? Quella legata all’età del soggetto è anche quella che risulta avere il maggior grado di diffusione, da questo punto di vista è bene dire che potrebbe interessare una sola palpebra o entrambe le palpebre. Quali sono le motivazioni specifiche in base alle quali quella legata al processo di invecchiamento del paziente è di fatto la più diffusa? La risposta corretta è che è collegata a tre fattori, vediamo quali sono:

  • Si produce un rilasciamento inerente ai tendini e ai legamenti che aiutano la palpebra a rimanere ancorata alla zona dell’osso;
  • Si crea una condizione nella quale si assiste a una contrazione del muscolo che consente il sostegno della zona della palpebra;
  • Avviene un distacco relativo ai legamenti che servono in tal senso a far rimanere la palpebra tesa sull’occhio.

Parliamo di sintomi

Quali sono esattamente i sintomi che il soggetto che presenta questa problematica di entropion tende ad avere? Accade che con la rotazione del bordo inferiore della palpebra verso la zona interna dell’occhio, le ciglia si trovano a contatto con la superficie dell’occhio e vengono anche a contatto con la cornea.

Questa rotazione quali sintomi può dare al paziente? Vediamoli insieme:

  •  Uno dei sintomi che il paziente potrebbe percepire è un senso di bruciore;
  • Uno dei sintomi che il paziente potrebbe avere è un’irritazione;
  • Uno dei sintomi che il paziente potrebbe avere è una sindrome dolorosa;
  • Uno dei sintomi che il paziente potrebbe avere è la percezione di un corpo estraneo;
  • Un altro sintomo è legato alla lacrimazione.

La percezione di un corpo estraneo e la lacrimazione potrebbero avere un livello di intensità piuttosto marcato, nel corso del tempo si potrebbero formare delle:

  • Si parla in tal senso di abrasioni;
  • Le abrasioni potrebbero evolvere diventando delle proprie e vere ulcere nella zona delle cornee;
  • Quali sono i rischi ai quali va incontro il paziente? Potrebbe esserci una perdita legata all’integrità in termini di anatomia dell’occhio.

Approccio terapeutico

Qual’è l’approccio terapeutico più corretto per affrontare questa problematica? La terapia in tal senso può prevedere il ricorso a colliri di natura lubrificante, a base cortisonica, a base antinfiammatoria che verranno prescritti dall’oculista. Questo quali risultati consente di ottenere? In tal senso si potranno alleviare i sintomi che sono conseguenti allo sfregamento e all’irritazione. Tuttavia per quanto riguarda la problematica che mette a contatto le ciglia con l’occhio questa terapia non ha alcun tipo di efficacia.

Nello stesso modo se si utilizzano dei colliri antibiotici, questi hanno una reale utilità solo nel momento in cui lo sfregamento e l’irritazione causano una proliferazione di batteri. Neanche questa tipologia di intervento specifico ha un carattere di natura risolutiva. Per poter risolvere in maniera definitiva la problematica come si deve intevenire? L’unica soluzione in tal senso è quella di sottoporre il paziente a un intervento chirurgico.

Da questo punto di vista è molto importante sapere che questa tipologia di intervento dovrà essere affidata a un chirurgo  esperto, in questo modo la problematica potrà essere risolta in maniera definitiva. Il paziente verrà sottoposto a anestesia locale o generale?

L’intervento chirurgico viene effettuato in anestesia locale in ambulatorio, la sua durata è pari a circa quaranta minuti. Qual’è la motivazione per la quale si sottopone il paziente a questa tipologia di intervento? Lo scopo è quello di reinserire la palpebra in maniera salda nelle strutture ossee, reinserendo anche i retrattori legati alla palpebra inferiore.

Allo stesso tempo si procede ad asportare una piccola parte del muscolo dell’orbita, in tal modo si riesce a riposizionare in maniera efficace la palpebra.

Parliamo della fase post operatoria

Quali sono i comportamenti che deve avere il paziente successivamente all’intervento? Vediamoli insieme:

  • Per prima cosa si dovrà sottoporre a una medicazione con un unguento antibiotico per tre volte al giorno. La medicazione dovrà essere ripetuta per un arco temporale pari a 7-10 giorni sulle ferite presenti sulla cute;
  • Il paziente dovrà essere sottoposto a un bendaggio notturno per un arco temporale compreso tra i sette giorni e i dieci giorni. Quello diurno dovrà essere fatto per almeno i primi due giorni;

Fase chirurgica necessaria

Il paziente potrebbe avere dei dubbi a doversi sottoporre a un intervento chirurgico, da questo punto di vista è bene ricordare che l’entropion palpebrale non è una malattia che può avere una fase di risoluzione in maniera spontanea con il trascorrere del tempo. Motivo per cui lo sfregamento delle ciglia sulla zona del bulbo oculare potrebbe portare nel corso del tempo a delle conseguenze serie quali:

  • Il paziente potrebbe andare incontro a delle abrasioni;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a delle ulcere;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a processi di natura infettiva;
  • Nei casi più gravi si potrebbero produrre delle perforazioni al punto tale che potrebbe esserci una perdita dell’anatomia dell’occhio a livello di integrità della medesima.

Quindi nel caso in cui il paziente soffra di una patologia del genere, l’indicazione terapeutica che può dare in tal senso una risposta positiva e anche risolutiva è quella tramite un intervento chirurgico. Il livello di urgenza in tal senso verrà stabilito dall’oculista che dovrà prendere delle decisioni basandosi sul quadro clinico del paziente.

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