Blefaroptosi

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Quando parliamo di blefaroptosi a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di una ptosi palpebrale nella quale la palpebra superiore dell’occhio, in maniera parziale o totale tende ad abbassarsi. Potrebbe trattarsi di una forma bilaterale nella quale sono interessati entrambi gli occhi e in questo caso si parla di un difetto di natura congenita. Tuttavia con casistiche maggiormente frequenti è un problema che interessa un solo occhio e in questo caso si parla di un difetto che viene definito acquisito.

Se dobbiamo riferirci alla forma acquisita in tal senso è bene parlare di paralisi o lesione della zona dei muscoli e dei nervi che sono quelli coinvolti nel movimento della palpebra. Le lesioni che interessano queste zone sono a loro volta causate da traumi, processi di natura infiammatoria, invecchiamento ( si parla in tal senso si blefaroptosi senile perchè legata al processo di invecchiamento).

Tuttavia queste forme potrebbero anche essere il risultato di altre problematiche di natura medica tra queste abbiamo:

  1. Potrebbe trattarsi di una forma di orzaiolo;
  2. Potrebbe trattarsi di una forma definita calazio;
  3. Potrebbe trattarsi di una forma di cefalea;
  4. Potrebbe trattarsi di una forma di ictus;
  5. Potrebbe trattarsi di malattie di natura neurologica;
  6. Potrebbe trattarsi di malattie di natura muscolare;
  7. Potrebbe trattarsi di una forma di diabete;
  8. Potrebbe essere anche la conseguenza dell’utilizzo di sostanze di natura stupefacente.

Parliamo di una problematica univoca o di una forma con gradi differenti? La risposta giusta è che potrebbe trattarsi di una forma con gradi differenti, quindi il soggetto potrebbe avere una forma lieve oppure potrebbe trattarsi di una forma più marcata che tende a coprire in maniera completa la pupilla.

Potrebbe arrivare a coprire completamente anche la zona dell’iride o altre zone dell’occhio, in tal senso la visione potrebbe essere limitata.

Patologie associate alla problematica

Quali potrebbero essere le patologie associate alla problematica? Vediamole insieme:

  1. Una delle patologie che potrebbero essere associate alla problematica è il botulismo;
  2. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica si chiama calazio;
  3. Un’altra patologie che potrebbe essere associata alla problematica è la cefalea;
  4. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica è il diabete;
  5. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica è l’ictus;
  6. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica è il processo di natura infiammatoria;
  7. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica è una malattia di origine muscolare;
  8. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica è una malattia di origine neurologica;
  9. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica è la Miastenia Gravis;
  10. Un’altra patologia che potrebbe essere associata alla problematica è l’orzaiolo;
  11. Un’altra problematica che potrebbe essere associata sono i traumi.

Parliamo di Miastenia Gravis

Quando parliamo di Miastenia Gravis ci stiamo riferendo a una patologia che in quanto tale è di origine autoimmune. Cosa accade esattamente? Viene compromessa la comunicazione che intercorre tra i nervi, i muscoli. Per questo motivo il soggetto si trova in uno stato di debolezza di natura muscolare piuttosto accentuato.

Qual’è la causa principale in base alla quale c’è una problematica del genere? Per prima cosa è bene dire che si tratta di una problematica che riguarda il non corretto funzionamento di quello che si chiama sistema immunitario. Quali sono i sintomi che la persona può avere in tal senso? In linea generale le persone tendono ad avere le palpebre che sono cadenti, potrebbero avere problemi di visione che potrebbe risultare doppia e la muscolatura a differenza di quella che può essere una condizione normale tende ad essere stanca più del dovuto, anche dopo un’attività normale.

Qual’è il corretto iter diagnostico che serve a confermare questa patologia? Generalmente si utilizzano test tramite ghiaccio e ponendo il soggetto a riposo sempre per vedere se c’è meno caduta nelle palpebre. In tal senso potranno essere utilizzati anche degli esami quali l’elettromiografia e gli esami del sangue.

In tal senso si potranno utilizzare dei farmaci che aiutano a migliorare in maniera rapida la forza dei muscoli del soggetto. Mentre altri possono aiutare a rallentare la progressione della patologia. Se il paziente dovesse andare incontro a una crisi definita miastenica, si dovranno somministrare immunoglobuline per via endovenosa o si dovrà ricorrere alla plasmaferesi.

La Miastenia Gravis potrebbe manifestarsi anche in persone che possono soffrire di altre malattie di origine autoimmune. In tal senso si parla di:

  1. Artrite reumatoide;
  2. Lupus eritematoso sistemico;
  3. Tiroidite di Hashimoto.

Altri fattori che potrebbero innescare la Miastenia Gravis sono:

  1. Processi di natura infettiva;
  2. Un intervento chirurgico;
  3. L’utilizzo di farmaci specifici quali la nifedipina.

Sintomi Miastenia Gravis

Quali possono essere i sintomi della Miastenia Gravis? La risposta corretta è che in alcuni momenti potrebbe esserci una totale acquiescenza di questi sintomi, in altri momenti invece potrebbero ripresentarsi, tra questi abbiamo:

  1. Palpebre con struttura debole o cadente;
  2. Muscoli della zona oculare che soffrono di debolezza e scatenano una visione doppia;
  3. Il paziente potrebbe sperimentare una marcata debolezza relativa ai muscoli che sono stati coinvolti.

 Parliamo di crisi di miastenia

Per quanto concerne episodi piuttosto seri e marcati di Miastenia, in termini percentuali almeno un quindici per cento delle persone che soffre di questa problematica può avere nel corso della vita un episodio caratterizzato da un certo livello di gravità. Tuttavia non bisogna escludere i casi nei quali a indebolirsi sono i muscoli adibiti alla respirazione. In questo caso il paziente rischia la propria vita.

Approccio diagnostico

Qual’è l’approccio diagnostico che può essere utilizzato per problematiche del genere? Per prima cosa un medico sospetta possa trattarsi di un episodio di Miastenia Gravis quando la zona interessata è quella dei muscoli oculari. Quindi per determinare se effettivamente stiamo avendo una problematica del genere verranno effettuati alcuni test tra cui:

  1. Il test del ghiaccio;
  2. Il test del riposo.

In ogni caso la conferma della diagnosi avverrà tramite altri test di natura diagnostica tra i quali:

  1. Un esame chiamato elettromiografia;
  2. Un esame del sangue;
  3. Ulteriori esami del sangue per verificare che non siano presenti ulteriori disturbi quali per esempio quelli della tiroide.

Approcci terapeutici

Quali possono essere invece gli approcci di natura terapeutica? In tal senso si potrà procedere con:

  1. Alla somministrazine di un farmaco chiamato piridostigmina;
  2. Un corticosteroide per agire da inibitore del sistema immunitario;
  3. Immunoglobulina per via endovenosa;
  4. Plasmaferesi;
  5. Rimozione del timo;
  6. Cura per aumentare la forza muscolare.

Per curare i possibili problemi estetici di una forma come la blefaroptosi è bene ricorrere a un intervento di natura chirurgica. Se il soggetto dovesse manifestare una problematica del genere in seguito a un trauma, sarà bene rivolgersi il prima possibile a un medico.

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