Fibroma all’utero

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Fibroma all’utero ovvero una patologia tumorale con carattere benigno. Si tratta di tessuto di natura muscolare o anche fibroso. Si tratta di una forma neoplastica che si trova nella zona dell’utero. Qual’è la sintomatologia che può innescare una patologia tumorale del genere? Possono scatenare vari sintomi tra i quali:

  • Potrebbe trattarsi di una sindrome dolorosa
  • Potrebbe causare nell’organismo femminile delle perdite di natura emorragica che sono localizzate nella zona della vagina
  • Il soggetto potrebbe avere problemi di stitichezza
  • Il soggetto femminile se in stato interessate ha rischi oggettivi che si possa andare incontro a possibili aborti
  • Il soggetto potrebbe avere lo stimolo e l’esigenza di urinare con una certa frequenza

Come avviene il processo diagnostico? In linea generale per poter diagnosticare una patologia tumorale del genere si procede attraverso una strada specifica:

  1. Si procederà a un esame che interesserà la zona pelvica

Non è detto necessariamente che si debba intervenire attraverso un trattamento specifico. Si valuterà questa strada qualora la patologia tumorale dovesse creare dei problemi specifici. Comè possibile attenuare l’eventuale sintomatologia che il paziente potrebbe lamentare? I sintomi possono essere gestiti attraverso l’utilizzo di farmaci. Al contrario invece l’approccio di natura chirurgica viene utilizzato qualora si evidenzi la necessità di rendere meno acuti i sintomi che il paziente lamenta. Allo stesso modo si potrebbe intervenire con un approccio di natura chirurgica se la paziente deve portare avanti una gravidanza.

Quanto è diffusa questa patologia

Quanto è diffusa questa patologia di natura tumorale? In linea generale si parla di neoplasie tumorali che in quanto tali sono molto diffuse e tendono a colpire l’apparato riproduttivo della donna. Possiamo evidenziare in tal senso una percentuale? Si in linea di massima si può dire che questa specifica patologia tumorale colpisce donne che hanno un’età che si attesta intorno ai 45 anni.

In termini percentuali possiamo dire che in circa il settanta per cento delle donne si può sviluppare una patologia del genere.

Possibili cause

Sono note ad oggi delle possibili cause che influenzano lo sviluppo di queste patologie tumorali? Si anche se siamo nel campo di ipotesi. In tal senso si ritiene che una componente potrebbe essere collegata a determinati livelli di progesterone e estrogeni. In tal senso è bene specificare che questi tumori possono avere una fase di espansione che riguarda nella donna il periodo della gravidanza. Questo tumore potrebbe avere un decorso del tutto asintomatico. Tuttavia se le loro dimensioni tendono a crescere in maniera eccessiva potrebbero scatenare sintomi causati principalmente dal fatto che non sono irrorati a livello sanguigno in maniera adeguata.

In quali zone si può presentare il tumore

Quando di parla di questa specifica patologia tumorale è bene anche specificare in quali zone dell’organismo tendono a svilupparsi:

  • Potrebbe trattarsi di patologie che tendono a svilupparsi nella zona esterna dell’utero chiamati subserosali
  • Potrebbe trattarsi di patologie che tendono a svilupparsi nella zona interna della parete dell’utero  definito anche intramurale
  • Potrebbe trattarsi di patologie che tendono a svilupparsi in uno strato interno all’utero

Sintomatologia

Qual’è la sintomatologia associata a queste patologie tumorali? In tal senso è bene dire che ci sono dei fattori dei quali è necessario tenere conto in tal senso come ad esempio:

  1. Quanti sono in termini numerici
  2. Quanto sono grandi
  3. Dove si trovano esattamente all’interno della zona dell’utero

Per quanto questi tumori possano avere un’evoluzione dove non danno sintomi, nel caso di tumori di dimensioni molto grandi invece c’è una sintomatologia associata che potrebbe dare origine a:

  • Il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa
  • Il soggetto potrebbe percepire una pesantezza localizzata nella zona pelvica
  • Il tumore potrebbe creare pressione sulla zona della vescica dando stimoli continui a urinare

Processo diagnostico

Per effettuare una diagnosi in tal senso si procederà a una serie di esami tra i quali:

  1. Al paziente verrà fatta fare un’ecografia
  2. Nella paziente donna potrebbe rendersi necessaria un’ecografia transvaginale mediante una sonda

Se dovessero permanere dei dubbi si procederà con un ulteriore esame che è la risonanza magnetica per immagini. Se si tratta di pazienti donne potrebbe rendersi necessario un esame attento dell’utero. In questo caso si procederà con un esame chiamato isteroscopia che si basa sull’inserimento di una sonda attraverso la vagina.

Approcci terapeutici

Come si procede in termini di terapia se al paziente dovesse essere diagnosticato un tumore del genere? Se si tratta di tumori che non danno nel corso del tempo sintomi i problemi di alcuna sorta non si interverrà salvo visite di controllo da effettuare con una periodicità pari a 6/12 mesi per monitorare la sintomatologia associata al tumore.

Approccio farmacologico

Quando invece è bene utilizzare un approccio di natura farmacologica? Nel momento in cui il tumore dovesse produrre sul soggetto una sintomatologia si procederà a un intervento di natura farmacologica per ridurre i sintomi. Partendo sempre dal presupposto che i farmaci non hanno un effetto permanente sul tumore.

Si potrà quindi cercare di ridurre il fastidio associato ai sintomi. Quali sono i farmaci che vengono utilizzati con maggiore frequenza? Tendenzialmente abbiamo:

  • Farmaci definiti agonisti dell’ormone di rilascio della gonadotropina
  • Potrebbero essere utilizzati farmaci progestinici
  • Il Danazolo per ridurre l’attività ormonale di estrogeni e progesterone

Approccio chirurgico

Quando si utilizza l’approccio chirurgico? La chirurgia per le donne deve tenere conto di alcuni fattori quali:

  • Qual’è la tempistica di sviluppo del tumore
  • Se la donna ha perdite emorragiche in seguito a cure con farmaci
  • Se lamenta una sindrome dolorosa continua
  • Se ha frequenti stimoli a urinare

L’approccio chirurgico poi prevede due possibili tipologie di intervento vediamole insieme:

  1. Nel primo caso si procede alla rimozione completa dell’utero lasciando solo le ovaie e rendondo di fatto sterile la paziente. L’intervento si chiama isterectomia.
  2. Nella seconda tipologia di intervento si procede invece solo a rimuovere il tumore o i vari tumori presenti non danneggiando in tal modo la fertilità della donna.

Le due tipologie di interventi possono essere eseguiti con varie tecniche vediamo quali:

  • Praticando un’ incisione nella zona addominale definita laparotomia
  • Incisioni praticate nella zona dell’ombelico dove verranno introdotti strumenti chirurgici e un laparoscopio
  • Si potrebbe decidere di rimuovere l’utero tramite la vagina e viene definito isterectomia vaginale

Purtroppo l’approccio che prevede la sola rimozione del fibroma all’utero o dei fibromi potrebbe non essere risolutiva. Spesso causa un riproporsi del tumore.

Ulteriori approcci curativi

Oltre a quelli fino a questo momento approfonditi, si potrebbero utilizzare ulteriori trattamenti vediamo insieme quali:

  1. Si potrebbe procedere con un’embolizzazione dell’arteria uterina, una procedura che prevede un’incisione nella coscia, l’inserimento di un catetere attraverso l’arteria femorale fino a raggiungere le arterie che alimentano il tumore. La successiva iniezione di particelle che bloccano le arterie che alimentano il tumore. Questa procedura fino può dare alcuni effetti collaterali quali dolore, nausea, febbre che tendono a scemare nell’arco di una settimana
  2. Si potrebbe utilizzare una tecnica che prevede un’ecografia con onde sonore di una certa densità che eradicano il tumore
  3. Si potrebbe procedere tramite una tecnica chiamata ablazione con radiofrequenza che prevede l’inserimento di un ago e il passaggio di corrente o calore per distruggere il tumore
  4. Si potrebbe utilizzare una tecnica chiamata crioablazione

Al di là di tutto è bene specificare che gli approcci che i medici utilizzeranno per curare un fibroma all’utero dipendono molto dal singolo caso del paziente. Ci sono tuttavia alcune specifiche alle quali si possono attenere quali:

  • Non si interviene nel caso di assenza di sintomi
  • In caso di pazienti donne in menopausa si dovrà avere un atteggiamento vigile ( si tratta di un approccio medico che prevede il far passare del tempo prima di utilizzare terapie farmacologiche o chirurgiche)
  • Se il tumore causa sintomi in maniera particolare in donne che vogliono avere un bambino si potrebbe intervenire con l’embolizzazione dell’arteria uterina
  • Se si tratta di sintomi molto accentuati e le cure farmacologiche non danno alcun beneficio si procederà con una isterectomia (rimozione dell’utero) previo consendo della paziente che dovrà essere informata del fatto che l’intervento comporta il diventare sterile e non poter avere figli