Iperalgesia viscerale

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Quando parliamo di iperalgesia viscerale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una sensibilità molto accentuata relativa al momento in cui avviene una distensione della parete intestinale che porta un soggetto ad avere una percezione riguardante il dolore che risulta essere aumentata. Questa percezione è del tutto indipendente da:

  • Alterazioni che possono riguardare la normale quantità di gas presente a livello intestinale.

Nel riferirci a questa specifica manifestazione è bene parlare di una sindrome che è quella dell’intestino irritabile che si caratterizza per un fastidio a livello addominale che il soggetto tende a percepire. La sindrome dolorosa nella zona addominale può essere ricorrente, tuttavia deve essere associata ad almeno due caratteristiche, vediamo quali sono:

  • Per prima cosa è un fattore associato alla fase di espulsione del materiale fecale;
  • Si parla in tal senso di un mutamento nella frequenza;
  • Si parla anche di un mutamento legato alla consistenza;

Si conosce la causa specifica legata a questa problematica? In realtà ad oggi la medicina moderna non è ancora riuscita a determinare una causa specifica.

Intestino-cervello

Quando parliamo della sindrome dell’intestino irritabile ci stiamo riferendo a un disturbo che riguarda la capacità di interazione tra la zona dell’intestino e quella del cervello. Ci sono dei fattori che in quanto tali possono determinare un aggravio nei sintomi gastrointestinali che il soggetto presenta? Vediamoli insieme:

  • Potrebbe essere legato a fattori di natura emotiva;
  • Potrebbe essere legato a fattori di natura alimentare;
  • Potrebbe essere legato a fattori di natura ormonale;
  • Potrebbe essere legato a farmaci specifici che il paziente assume e che contribuiscono a un aggravamento in quelli che sono i sintomi gastrointestinali.

Parliamo di fattori fisiologici

Quali possono essere in tal senso i fattori fisiologici? Vediamoli insieme:

  • Potrebbe essere legato a un aumento della sensibilità a livello intestinale;
  • Potrebbe essere collegato a una motilità intestinale che risulta essere alterata.

Se un soggetto per esempio tende a soffrire di stipsi ( la classica stitichezza), potrebbe essere collegata a un transito intestinale che risulta essere rispetto al solito rallentato. Nel caso invece della diarrea, il transito intestinale risulta essere accellerato. Non dimentichiamo poi che lo stile alimentare è un fattore molto importante che tende a influenzare la naturale permeabilità del tratto intestinale, peggiorando la sensibilità già molto accentuata del paziente.

Parliamo di problematiche psicosociali

Ci sono anche tipologie di pazienti che soffrono della sindrome dell’intestino irritabile che possono avere altre tipologie di problemi, quali:

  • Potrebbero soffrire di disturbi di ansia;
  • Potrebbero soffrire di depressione;
  • Potrebbero soffrire di disturbi legati ai livelli di somatizzazione.

In ogni caso non è detto che problematiche come lo stress, vicende di impatto emotivo molto marcato, non è detto che siano coincidenti con l’esordio dei sintomi. Ci sono poi pazienti che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile che tendono ad avere manifestazioni come una sindrome dolorosa nella zona addominale.

Sintomi dell’intestino irritabile

Quali possono essere i sintomi dell’intestino irritabile? Per prima cosa è bene specificare che la sindrome tende a fare il suo esordio negli adolescenti e in ragazzi che hanno venti anni. Quali sono esattamente i fastidi che accusano i pazienti? Vediamoli insieme:

  • Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa che interessa la zona dell’addome;
  • Potrebbe essere un dolore continuo;
  • Potrebbe essere un dolore di natura crampiforme.

Generalmente il dolore è collegato ad alterazioni che riguardano la frequenza a livello addominale ed è collegata ad alterazioni che sono collegate alla frequenza con cui il paziente tende ad espellere il materiale fecale. Ci sono altre anomalie che potrebbero essere collegate a questa problematica? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • La consistenza del materiale fecale potrebbe subire delle variazioni;
  • Le feci potrebbero diventare liquide;
  • Le feci al contrario potrebbero diventare dure.

Le persone che soffrono della sindrome dell’intestino irritabile potrebbero avere periodi nei quali alternano la diarrea ad altri nei quali soffrono di stipsi. In tal senso il paziente potrebbe avere sintomi che sono direttamente collegati al momento in cui avviene l’espulsione del materiale fecale quali:

  • La sensazione di sforzo;
  • La sensazione di urgenza;
  • La sensazione di evacuazione che risulta essere incompleta.

Potrebbero esserci dei sintomi definiti extraintestinali? La rispsta è si, vediamo quali:

  • Il paziente potrebbe lamentare un senso di affaticabilità;
  • Il paziente potrebbe avere una forma di fibromialgia;
  • Il paziente potrebbe avere dei disturbi legati alla fase del sonno;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una forma di cefalea cronica.

Diagnosi

Quali sono gli step inerenti al processo di diagnosi? Per prima cosa si procederà a fare una valutazine di tipo clinico e ci si baserà sui criteri definiti di Roma, potranno essere prescritti al paziente degli esami di laboratorio. Possiamo parlare di segnali definibili di allarme? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • In fase di diagnosi si dovranno tenere in considerazione dei segnali quali l’età avanzata;
  • Se il paziente dovesse avere una perdita di peso in alcun modo giustificata;
  • Se il paziente dovesse andare incontro a un sanguinamento al retto;
  • Se il paziente dovesse avere una patologia come l’anemia sideropenica;
  • Se il paziente dovesse avere all’interno della propria parentela parenti che hanno avuto o hanno il cancro al colon, processi infiammatori a livello intestinale o la celiachia;
  • Se il paziente dovesse avere episodi di diarrea notturna.

Se durante il decorso della sindrome dell’intestino irritabile i pazienti dovessero sviluppare sintomi differenti, sarà bene sottoporli a test quali:

  • Verificare se sia presente una forma di intolleranza al lattosio;
  • Verificare se sia presente una diarrea indotta da farmaci;
  • Verificare se il paziente abusa nell’utilizzo di lassativi;
  • Se il paziente dovesse avere una colite microscopica;
  • Se il paziente dovesse avere la celiachia;

Criteri di Roma

Quando parliamo di criteri di Roma a cosa ci stiamo riferendo? Si basano sul fatto che sintomi quali la sindrome dolorosa a livello addominale si mantenga nel tempo per almeno una settimana negli ultimi tre mesi con problemi quali:

  • La sindrome dolorosa si associa alla fase di defecazione;
  • La sindrome dolorosa è collegata a un mutamento nella frequenza con la quale si evacua;
  • La sindrome dolorosa è collegata a un mutamento nella consistenza del materiale fecale.

Gli esami di laboratorio potrebbero comprendere emocromo completo, con esami a livello epatico. La colonscopia è caldamente consigliata a pazienti che hanno un’età superiore ai 45 anni e consente di escludere la presenza di polipi e tumori nella zona del colon. Da un punto di vista dell’alimentazione, sarà bene consigliare al paziente di fare pasti meno abbondanti, eliminando alimenti che favoriscono la formazione di aria a livello intestinale.

La terapia farmacologica si baserà sulla somministrazione al paziente di farmaci definiti anticolinergici. Potrebbero risultare di aiuto e supporto le terapie cognitivo-comportamentali, la psicoterapia standard, l’ipnoterapia. L’iperalgesia viscerale è una problematica che come tale si innesta nel quadro più ampio e vasto di una problematica come quella dell’intestino irritabile.

Sindrome dell’intestino irritabile

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.