Proctalgia fugace

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Quando parliamo di proctalgia fugace a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una patologia nella quale un paziente percepisce una sindrome dolorosa improvvisa e a intevalli del tutto irregolari che interessa la zona ano-rettale, un dolore improvviso che in linea di massima tende a durare alcuni minuti e ha una risoluzione del tutto spontanea senza che in tal senso ci siano problematiche successive.

Quali sono le caratteristiche di questa sindrome dolorosa perchè si possa effettivametne parlare di un dolore di natura fugace? Per prima cosa ci dovrà essere l’assenza totale di patologie di natura pelvica quali:

  • Si parla dell’assenza totale di ragadi;
  • Si parla dell’assenza totale di ascessi;
  • Si parla dell’assenza totale di emorroidi trombizzate;
  • Si parla dell’assenza totale di patologia di natura infiammatoria croniche che stiano magari vivendo un periodo di riacutizzazione;
  • Si parla dell’assenza totale di prostatiti;
  • Si parla dell’assenza totale di endometriosi;
  • Si parla dell’assenza totale di tumori.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che innescano nel paziente una sindrome dolorosa del genere? Il dolore potrebbe essere la conseguenza di evacuazioni, di accadimenti da un punto di vista fisico e mentale molto stressanti, potrebbe essere legato alle mestruazioni, potrebbe essere legato all’assunzione di bevande acoliche. In alcuni casi potrebbe anche essere la conseguenza di rapporti sessuali, tuttavia non è detto che per questa problematica si possa necessariamente individuare il fattore scatenante.

Si tratta di una sindrome dolorosa che in passato veniva descritto come problematica che si manifestava principalmente durante le ore notturne, in realtà secondo studi maggiormente recenti hanno evidenziato come il dolore possa comparire anche in un momento qualsiasi della giornata di un individuo.

Si tratta di una patologia che in tal senso tende a manifestarsi in maniera frequente nella popolazione? La risposta corretta è che in termini percentuali può interessare una fascia di popolazione compresa tra il quattro per cento e il diciotto per cento. Si tratta di una problematica che colpisce con maggiore frequenza la popolazione maschile o quella femminile? La risposta corretta è che tende a interessare maggiormente la popolazione femminile rispetto a quella maschile.

Parliamo di cause specifiche

Possiamo parlare in tal senso di cause specifiche? La risposta più corretta è che si parla di una serie di ipotesi di origine patologica quali ad esempio uno spasmo localizzato a livello di muscolatura dello sfintere. Potrebbe essere legato a un incremento nella pressione della zona intraluminale del sigma.

Potrebbe essere legato a un’anomalia nel modo di contrarsi dello sfintere anale interno. Questa dinamica potrebbe essere collegata all’attività nervosa, intendendo in tal senso stress di natura psico-fisica o problematiche che interessano quelli che vengono definiti nervi pudendi.

Si tratta di una problematica che si manifesta con maggiore frequenza in persone che hanno il colon irritabile e in soggetti di sesso femminile che in passato hanno subito un intervento di isterectomia. Oltre a quello che abbiamo visto è presente anche una forma di natura familiare e genetica che si manifesta con:

  • Problemi di stitichezza;
  • Problemi di inspessimento relativi allo sfintere anale interno.

Parliamo di emorroide trombizzata

Quando parliamo di trombosi emorroidaria ci stiamo riferendo a una delle forme più dolorose di emorrodi in assoluto. Si manifesta all’interno del canale anale e il suo aspetto è:

  • Si tratta a tutti gli effetti di una tumefazione di un color rosso bluastro;
  • Si tratta di una tumefazione dolorosa;
  • Quanto tempo può durare questo fastidido? Potrebbe avere una durata pari ad alcuni giorni o potrebbe durare alcune settimane;
  • In alcuni casi potrebbe di fatto esaurirsi con un evento emorragico del tutto spontaneo;
  • Potrebbe anche rendersi necessario un approccio di natura chirurgica nel quale viene praticata un’incisione in anestesia locale che consente l’evacuazione del trombo;
  • Parliamo di una forma univoca o possiamo avere differenti trombosi emorroidarie? La risposta corretta è che si tratta di due forme, andiamo e vedere quali sono.

Parliamo di trombosi esterna semplice

Questa condizione si presenta in seguito a uno sforzo o se un soggetto è rimasto per un periodo di tempo molto lungo in posizione seduta. Qual’è il tipo di manifestazione che abbiamo in questo caso? Si parla di una tumefazione di colore bluastro che procura dolore, risulta essere tesa che si trova nel margine anale.

Quali sono le tempistiche legate alla guarigione? In tal senso si parla di due settimane quando il paziente è sotto terapia medica. Il paziente potrebbe avere un beneficio molto rapido se si procede a incidere e evacurare il trombo praticando al paziente un’anestesia locale.

Parliamo di edema perianale

Se invece parliamo di edema perianale ci stiamo riferendo a una massa maggiormente voluminosa e che potrebbe essere il risultato della presenza di più trombi. In questo specifico caso il processo di guarigione risulta essere più lento e se si procede per via chirurgica tramite incisione, il paziente in tal senso potrebbe non avere alcun tipo di beneficio.

Quali approcci terapeutici utilizzare

Quali sono gli approcci terapeutici che si possono utilizzare in tal senso? Per prima cosa è bene fare frequenti bidet con acqua tiepida per mantenere il più pulita possibile la zona infetta.

Un’altra accortezza molto importante è quella di il più possibile evitare degli sforzi durante la fase di evacuazione del materiale fecale. Se si soffre in tal senso di stipsi sarà bene modificare la propria dieta introducendo alimenti ricchi di fibre. Si parla quindi di:

  • Frutta;
  • Verdura;
  • Cereali;
  • Legumi.

Assumere una buona quantità di liquidi, evitando in tal modo il rischio di avere disidratazione. Un’altra piccola accortezza è quella di utilizzare una pomata con caratteristiche anestetiche che ridurre il dolore. La pomata dovrà essere ovviamente applicata sull’emorroide.

Quali sono invece i trattamenti medici che si possono fare sul paziente? Vediamoli insieme:

  • Uno dei trattamenti si chiama legatura elastica e si basa su un laccio elastico che viene legato all’emorroide, nella sua base e visto il mancato afflusso di sangue ne causerà la morte;
  • Un altro trattamento che si può applicare in tal senso viene chiamato scleroterapia e si basa sull’iniettare un agente di natura irritante che innesca la scomparsa dell’emorroide;
  • Un altro approccio viene definito emorroidectomia e si basa su un intervento chirurgico nel quale si procederà a rimuovere le emorroidi. Si tratta di un approccio limitato solo alle fasi più gravi e in fase avanzata. L’intervento chirurgico è in grado di eradicare (rimuovere) le emorroidi del tutto ma con tempi di recupero piuttosto lenti. Si parla in tal senso di un periodo che si aggira intorno alle quattro settimane.

Tuttavia è bene dire che l’approccio chirurgico non è consigliato se non in presenza di una sindrome dolorosa molto marcata e nel momento in cui le altre opzioni terapeutiche non abbiano dato alcun tipo di riscontro positivo. Se un paziente dovesse soffrire di proctalgia fugace per prima cosa si dovrà stabilire se si tratta di una condizione passeggera e che tende a risolversi in completa autonomia oppure è necessario un consulto medico per effettuare in tal senso degli accertamenti.

Dismenorrea cause