Disturbo ciclotimico

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Se non avete mai sentito parlare del disturbo ciclotimico, sappiate che si tratta di una problematica di natura psicologica che porta un soggetto ad avere fluttuazioni umorali piuttosto marcate. Quindi parliamo di un soggetto che nei periodi che avverte positivi, si sentirà pieno di energia, ottimista, con la quella sensazione addosso di poter affrontare qualsiasi tipo di sfida, in qualsiasi circostanza e con la ferma convinzione di poter riuscire in qualsiasi cosa decide di fare. Ci saranno poi periodi invece contrari e avversi, durante i quali il soggetto invece attraverserà periodi di profonda tristezza con una componente malinconica piuttosto accentuata, con la paura di non riuscire ad affrontare gli impegni quotidiani. Durante queste fasi si sentirà anche privo di energie, poco incline ad affrontare problemi e criticità. 

Come si affronta una problematica del genere? Il soggetto che ne è affetto ha la percezione di avere una problematica di natura psicologica che va indagata a fondo? Quali sono gli approcci terapeutici che la medicina ufficiale può mettere in campo per gestire e affrontare una problematica del genere?    

Fluttuazioni umorali

Se vi svegliate in un giorno qualsiasi con quella sensazione di positività addosso, con quella componente di ottimismo che sentite che vi farà affrontare la giornata nel migliore dei modi, è sicuramente un fattore positivo. La produzione di endorfine rende la vostra mente sveglia, attiva e pronta ad affrontare i molteplici impegni lavorativi della giornata nel migliore dei modi. Quindi vi recate al lavoro energici e pieni di ottimismo, con la ferma convinzione che nessuno evento avverso che incontrerete durante la vostra giornata, sarà in grado di rompere quel benessere psicologico che sentite di avere.

Il vostro modo di pensare è molto veloce, reattivo e riuscite a fare più attività nel corso della giornata senza per questo avvertire quel senso di stanchezza che dovreste avere. Se per un attimo vi dicessimo che questa condizione potrebbe essere il risultato di un periodo ipomaniacale?

Tono dell’umore

Per meglio affrontare questa problematica è bene fare un approfondimento specifico e parlare un attimo del concetto di “tono dell’umore”. Con questa terminologia, indichiamo fondamentalmente uno stato emotivo correlato ad un’attività di natura mentale. Possiamo anche dire che le persone hanno “toni dell’umore” differenti tra di loro, che si manifestano durante la loro giornata, nell’affrontare gli eventi quotidiani e nell’approccio con le altre persone.

Un soggetto quindi può avere uno specifico “tuno dell’umore” che è il risultato di un proprio carattere specifico e di uno specifico temperamento attribuibile al soggetto stesso. Di base c’è anche un fattore di natura ereditaria, tutto viene modellato e si plasma sull’inviduo in funzione del contesto nel quale cresce, delle problematiche che incontra e delle persone che frequenta e con le quali interagisce.

Un soggetto che presenta un periodo definito ipomanicale è una persona che non vive una condizone umorale stabile, specifica, legata a fattori ereditari, biologici e contingenti. Si tratta a tutti gli effetti di una persona che presenta uno specifico disturbo della personalità durante il quale quello che vive, percepisce e fa trasparire all’esterno è caratterizzato dall’eccesso e dallo squilibrio.

Eccessivo ottimismo

Quindi parlare di “tono dell’umore” vuol dire per prima cosa evidenziare una condizione psicologica specifica nella quale l’individuo presenta un profilo di natura caratteriale e comportamentale regolato dalla costanza e dalla linearità. Mantiene un certo grado di razionalità pur essendo un soggetto magari dotato di un’indole votata all’ottimismo e alla costruttività.

Tuttavia se in una persona che ha un profilo psicologico equilibrato, basato su un “tono dell’umore” stabile, è possibile notare come nel corso del tempo questo sia un tratto distintivo della sua personalità che non cambia. Diversa invece è la condizione di un soggetto che ha un umore instabile e fluttuante.

Quindi si sveglia in una specifica giornata e si sente molto energico e ottimista, ma questo approccio non è razionale, non è il risultato di un tratto caratteriale specifico. Quindi lo squilibrio è proprio questo, l’umore è eccessivamente votato ad un ottimismo che non è il risultato di una condizione costante ma di una fluttuazione improvvisa.

Il soggetto quindi vive una condizione di ottimismo fuori luogo, eccessivo, con quella sensazione che nel corso della giornata non ci siano problematiche e ostacoli che possano impedire il raggiungimento dei propri obiettivi. Tuttavia questa condizione psicologica non è necessariamente accompagnata da sensazioni positive come l’euforia.

Il soggetto infatti può anche avere emozioni contrastanti, quindi passare dall’allegria a improvvisi stati di nervosismo, rabbia, irritabilità e intolleranza. 

Fase depressiva

Se una persona soffre di disturbo ciclotimico, alterna fasi altalenanti a livello umorale. Si passa quindi da una fase di ottimismo, caratterizzata da una fiducia eccessiva nelle proprie capacità che sembra non vedere alcun tipo di ostacolo, a una fase che potremmo definire depressiva.

Il soggetto quindi improvvisamente non percepisce più alcun tipo di interesse, o non riesce a provare alcun tipo di gratificazione dalle attività che svolge abitualmente. Emerge un senso di tristezza diffuso, avverte un affaticamento a livello fisico e mentale, inizia ad avere problemi evidenti in fase di concentrazione e improvvisamente si sente inadeguato e privo di qualsiasi fiducia in se stesso.

Evoluzione della ciclotomia

Questa condizione mentale che si sviluppa in un soggetto, tende a presentarsi con entrambe le variabili umorali, quindi euforia alternata a stati depressivi. Chi ne soffre, deve quotidianamente fare i conti con questa problematica che lo porta ad avere fluttuazioni umorali frequenti, con grandi difficoltà nel riuscire a elaborare dei piani personali.

Quanto può durare a livello temporale una problematica del genere? In linea generale si tratta di un disturbo che può manifestarsi nel soggetto e durare per anni. Non c’è un’età specifica nella quale compare, in linea generale è possibile dire che si presenta quando il soggetto è giovane.

Nei soggetti nei quali si manifesta, spesso non è un disturbo di natura singola, ma può essere correlata ad altre problematiche legate al tono umorale. In percentuali variabili tra il 10 e il 25 per cento dei pazienti, i soggetti affetti da ciclotomia possono anche sviluppare un disturbo di natura bipolare.

Diagnosi complessa da effettuare

Non si tratta di una problematica semplice da diagnosticare, può capitare infatti che venga correlata a determinati sintomi quando invece si tratta di problematiche che possono essere collegate ad esempio a disturbi specifici della personalità. 

Per quanto riguarda gli approcci terapeutici che si possono mettere in atto per gestire il disturbo ciclotimico, tendenzialmente ci si orienta sulla psicoterapia di natura cognitiva-comportamentale. In molti casi ha rilevato un elevato grado di efficacia, aiutando il paziente a gestire e riconoscere in maniera concreta le sintomatologie iniziali. Allo stesso tempo il paziente impara a modificare gli approcci di pensiero non corretti e ad affrontare il problema.