vitiligine cura : come riconoscerla e curarla

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Vitiligine e cura, parliamo di una malattia di origine dermatologica che colpisce ogni anno una fetta di popolazione mondiale che globalmente nel mondo arriva a circa 100 milioni di persone. Coinvolge la pigmentazione della cute, in pratica nel soggetto che presenta questa malattia, c’è alla base una carenza di melanina, la patologia nella maggior parte dei casi colpisce in netta predominanza la popolazione femminile.

La vitiligine si cura, non parliamo di una malattia contagiosa, tuttavia non si possono certo ignorare le implicazioni di natura psicologica che questa patologia causa al soggetto che le soffre. Soprattutto la sua vita sociale e il suo modo di porsi nelle relazioni con gli altri presentano degli evidenti problemi causati dal fattore estetico e da quella sensazione di come si viene percepiti.

Disagio sociale causato dalla vitiligine

Se una persona soffre di una determinata patologia, il primo approccio che il paziente utilizza e anche il medico, è quello giustamente di cercare una cura che consenta di riprendere un’esistenza normale. La vitiligine si cura, tuttavia non esiste ad oggi una terapia talmente efficace da consentire al paziente di guarire.

Questo vuol dire che si può ridurre la sintomatologia in fase acuta, dando sollievo al paziente, tuttavia non si può in alcun modo promettere una guarigione definitiva. Proprio per questo motivo, il soggetto dovrà abituarsi a convivere con queste macchie bianche presenti sulla sua pelle. 

Questo chiaramente causa un disagio di natura personale che sfocia anche in una sorta di disagio sociale. Pensare di esporsi al giudizio degli altri ogni volta che ci recheremo in un luogo pubblico è la componente più fastidiosa di questa malattia. Serve anche un lavoro di natura psicologica di supporto al paziente perché riesca a convivere in maniera più serena con la propria malattia e con il conseguente inestetismo a livello estetico che procura.

Vitiligine cura: a quale età si manifesta la malattia

Questo tipo di patologia della pelle, solitamente si manifesta intorno ai 20 anni, se dovessimo in tal senso elaborare un statistica precisa, potremmo dire che almeno il 50 % dei soggetti affetti da questa malattia, la manifestano attorno ai 20 anni. Questo non vuol dire che non se ne possa soffrire già dall’infanzia.

In termini puramente statistici, i giovani che soffrono di vitiligine già in età precoce, hanno un grado di sviluppo della malattia che va a colpire all’incirca il 10 % della superficie corporea. Per combatterla in maniera più efficace, si deve intervenire proprio in questa prima fase, quando si manifesta in età precoce, in questo modo anche le relative cure avranno un grado successo più elevato.

Decorso vitiligine: tempi lunghi o compare improvvisamente?

Una volta che sulla nostra pelle è comparsa questa malattia, il suo decorso e lo sviluppo non segue una linea temporale coerente. In pratica ci può essere uno sviluppo molto rapido, con sintomi evidenti, oppure la patologia si può manifestare per anni in maniera sempre costante, non dando origine a peggioramenti. 

In teoria la malattia può colpire l’intera epidermide del soggetto, il più delle volte il suo manifestarsi riguarda solo determinate zone e aree, esistono vari tipi di vitiligine in base alle aree del corpo colpite, o dobbiamo parlare di una malattia identificabile sempre e comunque in maniera univoca?

In realtà possiamo classificare la vitiligine in due varianti specifiche, che sono poi corrispondenti alle zone in cui si manifesta. Si parla quindi di vitiligine simmetrica quando i segni del suo decorso sono visibili su aree come il dorso delle mani, i piedi, il viso, i gomiti e le ginocchia.

Si parla invece di vitiligine segmentale quando colpisce solo una della due metà del nostro corpo. 

Come si cura la vitiligine

La vitiligine si cura, per fortuna rispetto al passato, si sono fatti dei notevoli miglioramenti. Tuttavia bisogna tenere conto di un fattore molto importante, l’approccio che utilizziamo per curarla è diverso a seconda dell’età del paziente, e di quanto si presenta estesa sull’epidermide. 

Se le lesioni che presenta il soggetto, sono limitate a determinate zone del corpo, è consigliabile utilizzare un approccio terapeutico più locale e mirato. Si interviene in questo caso con cortisone, dei derivati della vitamina d, in alternativa si utilizzano dei farmaci di natura biologica.

Se invece la vitiligine presenta uno sviluppo più esteso, si utilizza un approccio diverso, tramite la microfototerapia. In pratica viene utilizzata una sorgente specifica di luce che si basa su raggi ultravioletti Uvb. Questi colpiscono in maniera mirata le zone del corpo del paziente nelle quali si manifesta la patologia con risultati positivi.

La terapia deve tenere conto del decorso della malattia

Un medico esperto, dopo un’attenta valutazione del decorso della malattia, deve prescrivere una terapia adeguata. Per fare questo è necessario per prima cosa capire in quale fase della malattia si trova il paziente. Quindi la prima domanda che si deve fare lo specialista presso cui andrete in cura è a quale stadio la malattia si trova. Siamo in fase iniziale? C’è stata una progressione della patologia? Si trova in una momentanea fase di quiescenza?

Per quiescenza si intende uno stadio di apparente calma, nel quale se i sintomi si sono già manifestati, sono stabili, se invece si parla di quiescenza in fase iniziale, vuol dire che c’è stata una manifestazione minima in termini di sintomi che non è ulteriormente progredita. Le terapie da mettere in campo, sono infatti differenti in base agli stati della malattia stessa.

Se la patologia presente un profilo attivo, è consigliabile il cortisone, se il invece il decorso attraversa una fase di stabilità, allora è necessario stimolare opportunamente le cellule dell’epidermide attraverso prodotti specifici, che andranno somministrati per via sistemica. In pratica non vengono assorbiti in maniera locale ma tramite cavo orale, intramuscolare o per via endovenosa.

Basta l’applicazione di una singola terapia per combattere la vitiligine?

Purtroppo la vitiligine è una malattia che presenta come abbiamo visto un decorso particolare, diverso da paziente a paziente, non è sufficiente l’applicazione di una singola terapia per trarre dei benefici evidenti. Proprio per questo motivo, solitamente si utilizza un approccio terapeutico che è il risultato di una combinazione di terapie varie, quindi somministrazione di farmaci, integratori, e in alcuni casi in combinazione con cicli di fototerapia. Ultimamente, in specifici casi nei quali la malattia non presenta un elevato grado di estensione sulla pelle, si utilizza il trapianto di melanociti.

Si parla di una tecnica che consiste nello spostamento di melanociti su zone della pelle nelle quali il pigmento non viene più prodotto. Una volta avvenuta l’integrazione nei tessuti, le macchie si possono cancellare attraverso la ripigmentazione della pelle.

Vitiligine cura: esistono cause o patologie correlate?

Esiste un dibattito molto acceso tra gli esperti del settore, sulla effettive cause che portano all’insorgenza di questa malattia, in ogni caso è evidente una certa predisposizione genetica, dimostrato da studi che hanno evidenziato come ci siano intere famiglie che presentano i medesimi sintomi di questa patologia.

Quello che si ritiene più attendibile, come ipotesi sull’origine della vitiligine è che si tratta di una malattia autoimmunitaria, infatti si è visto che circa nel 30% dei casi, questa patologia è associata alla presenza di altre malattie autoimmuni quali:

  • Malattia alla tiroide
  • Il diabete mellito
  • la miastenia
  • l’alopecia areata

Proprio per questo motivo è bene in presenza di un caso di vitiligine, un’attenta analisi per escludere l’eventuale presenza di altre patologie autoimmuni che potrebbero avere conseguenze più serie sul paziente.

Ci si può esporre al sole in presenza di vitiligine?

Esporsi al sole richiede sempre una certa prudenza, questo vale sia per soggetti sani, ancora di più per soggetti che presentano patologie della pelle come la vitiligine. In modo particolare le zone dove è presente la malattia, sono prive di melanociti, per questo motivo è molto facile procurarsi un’ustione.

In alcuni casi, nelle zone esposte al sole, si è verificata una ripigmentazione spontanea della vitiligine pari al 20 %. Quindi possiamo anche dire che a seconda dei casi, l’esposizione ai raggi solari può avere effetti benefici o effetti dannosi.