Apoplessia cerebrale

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Quando parliamo di apoplessia cerebrale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una problematica di natura patologica nella quale a seguito di un evento emorragico che interessa un organo specifico o un tessuto, si producono dei danni piuttosto seri, al punto tale da rischiare che l’organo stesso venga leso in maniera irreversibile. Nel caso della forma al cervello, la normale funzionalità di questo organo a causa di un evento emorragico viene compromessa in maniera molto seria, al punto che il paziente potrebbe in seguito a questa emorragia entrare in coma.

Possiamo parlare di una forma univoca e specifica o si tratta invece di forme tra di loro differenti? Poichè a tutti gli effetti si parla di una problematica di natura patologica nella quale in seguito a un’emorragia una zona specifica del nostro organismo vede compromessa in parte o del tutto la propria funzionalità, si può dire che ci sono varie condizioni patologiche identicabili in tal senso.

Le varie forme sono chiaramente collegate a quali sono le zone del corpo nelle quali tendono a manifestarsi. Quali sono quindi in tal senso quelle conosciute? Vediamole insieme:

  • Potrebbe trattarsi di una forma definita cerebrale;
  • Potrebbe trattarsi di una forma definita pituitaria;
  • Potrebbe trattarsi di una forma utero-placentare.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che innescano nell’organismo di un soggetto una reazione del genere? Per prima cosa è bene ricordare che si tratta di una condizione nella quale a seguito di un evento di natura emorragica, una zona del corpo, in termini di tessuto o di organi subisce un danno.

Le cause specifiche legate a questo tipo di evento potrebbero essere collegate a:

  1. Potrebbe trattarsi di un disturbo che coinvolge il segmento cardiovascolare;
  2. Potrebbe trattarsi di un’alterazione che convolge sempre il segmento cardiovascolare;
  3. Potrebbe trattarsi di una compromissione che coinvolge il segmento cardiovascolare.

In ogni caso quando si parla di cause che innescano una patologia del genere è bene specificare che sono differenti a seconda di quella che potrebbe essere la zona interessata dalla problematica.

Se si tratta della forma cerebrale, le cause che potrebbero innescare una patologia del genere sono da ricercarsi in:

  • Potrebbe essere collegata a un aneurisma che coinvolge la parte interessata;
  • Potrebbe essere collegata a una ipertensione di natura cronica;
  • Potrebbe essere colletata a un trauma che coinvolge la zona del cervello.

Parliamo della forma pituitaria

Quali sono invece le cause che innescano quella pituitaria? In tal senso si parla della presenza di un adenoma ipofisario. Ad oggi tuttavia, la medicina moderna non è ancora riuscita a stabilire quale sia l’esatta correlazione tra la presenza di un adenoma ipofisario e questa forma pituitaria, si pensa che ma sono ipotesi, l’adenoma possa avere nel corso del tempo un aumento di volume tale da produrre una pressione che causa dei danni alle zone circostanti.

Parliamo della forma utero-placentare

Quando invece si fa riferimento alla forma utero-placentare a cosa ci si riferisce esattamente? Accade che prima di portare a termine una gravidanza nella donna avvenga un distacco della placenta che potrebbe essere di tue tipologie differenti, vediamo quali:

  • Potrebbe trattarsi di un distacco del tutto parziale;
  • Potrebbe trattarsi di un distacco completo.

Quali sono invece le cause che potrebbero innescare una forma del genere? Vediamole insieme:

  • Potrebe trattarsi della conseguenza di un trauma;
  • Potrebbe essere la conseguenza di patologie.

 Parliamo di diagnosi

Se parliamo invece di diagnosi è bene per prima cosa evidenziare come l’utilizzo degli strumenti dovrà tenere conto di quale segmento corporeo è interessato dalla problematica. In ogni caso per effettuare una diagnosi corretta in tal senso il paziente potrebbe essere sottoposto a:

  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a esami del sangue;
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a un’ecografia;
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a un elettrocardiogramma;
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a un esame chiamato risonanza magnetica.

Parliamo di sintomi

Volendo ora approfondire la sintomatologia è bene sapere che le cause variano ovviamente a seconda di qual’è la zona specifica dell’organismo nella quale si è verificato l’evento emorragico. Quindi è necessario fare un’ulteriore distinzione parlando di:

  • Se si  è verificata quella celebrale, allora il paziente potrebbe incontrare delle problematiche legate alla fase di deambulazione
  • Tra le altre problematiche che il paziente potrebbe riscontrare c’è sicuramente un problema legato alla capacità di parlare;
  • Il paziente potrebbe avere delle problematiche che riguardano la vista;
  • Il paziente potrebbe soffrire di mal di testa;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una forma di paralisi che coinvolge la zona del volto.

Se parliamo invece della forma chiamata pituitaria il soggetto potrebbe avere:

  • Il paziente potrebbe lamentare un mal di testa che si manifesta nella zona degli occhi e nella zona delle tempie;
  • Il paziente potrebbe soffrire di nausea;
  • Il paziente potrebbe soffrire di vomito;
  • Il paziente potrebbe lamentare dei problemi che colpiscono la vista.

Ci sono altri sintomi ai quali il paziente potrebbe andare incontro se soffre della forma pituitaria? Si potrebbe avere sintomi quali:

  • Potrebbe lamentare una certa rigidità localizzata nella zona del collo;
  • Potrebbe lamentare un problema definito fotofobia ( si tratta di una forma di sensibilità piuttosto marcata alla luce);
  • Il paziente potrebbe lamentare una problematica legata alla propria capacità di essere cosciente.

Se dobbiamo invece parlare della forma che colpisce la zona dell’utero e della placenta, i sintomi potrebbero essere:

  • La paziente potrebbe lamentare perdite di natura emorragica;
  • La paziente potrebbe andare incontro a una condizione definita ipotensione;
  • La paziente potrebbe avere una manifestazione come la tachiardia;
  • La paziente o il paziente potrebbero avere uno schock.

Approcci terapeutici

Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo? Per prima cosa l’ipotetica terapia dovrà certamente tenere conto di quale sia l’apoplessia che il paziente lamenta. Se parliamo di apoplessia cerebrale è bene dire che per prima cosa si renderà necessario intervenire il prima possibile sull’emorragia in atto. Un approccio potrebbe essere quello di trattare il paziente con specifici farmaci coagulanti. Se si tratta di una perdita emorragica importante a livello cerebrale, sarà essenziale eliminare il sangue in eccesso per evitare che possa creare eventuali pressioni esercitate sul cervello.

Non si può escludere nel caso di quella cerebrale che si renda necessario dover intervenire in maniera chirurgica. Non dimentichiamo poi che un paziente che ha avuto una forma che apoplessia che colpisce il cervello, si dovrà necessariamente sottoporre a una terapia di natura riabilitativa che gli consenta di recuperare quelle che sono le funzionalità che sono state danneggiate da questa patologia.

Se si tratta della forma pituitaria, si renderà necessario intervenire sul paziente con la somministrazione di corticosteroidi. Non è detto non si debba intevenire in maniera chirurgica, soprattutto se il paziente dovesse manifestare sintomi quali:

  • Il paziente manifesta problematiche di natura visiva;
  • Il paziente potrebbe avere una forma di paralisi che coinvolge il nervo oculomotore.

Se parliamo di quella uterina si dovrà intervenire a seconda del tipo di problema manifestato con:

  1. Taglio cesareo per evitare danni al feto;
  2. Potrebbe rendersi necessario praticare sulla donna un intervento di isterectomia.

Emorragia gastrointestinale