Emorragia subaracnoidea

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Quando parliamo di emorragia subaracnoidea si riferiamo a una perdita di natura emorragica che si può manifestare in maniera del tutto improvvisa e che riguarda una zona specifica, andiamo a vedere quali sono:

  •  Viene anche definito spazio subracnoideo ed è un segmento che si trova tra la pia madre e uno strato intermedio che viene appunto definito aracnoideo.  

Quali sono le cause specifiche che possono portare una persona a sviluppare un evento emoraggico del genere? Tra le cause identificate come più probabili e comuni c’è una dilatazione che si è formata in una zona dell’arteria che ad un certo punto va incontro a una rottura.

Quali sono le conseguenze che ha il paziente nel momento in cui un’arteria dovesse improvvisamente rompersi? Il primo sintomo che avvertirà sarà una cefaela molto forte che potrebbe essere accompagnata da una perdita di coscienza del paziente. Si tratta di uno stato di incoscienza di lunga durata o di breve durata? La risposta corretta è che si tratta di una condizione di breve durata.

Quali sono invece gli step di natura diagnostica che vanno seguiti per poter avere certezza in termini di diagnosi? In tal senso il paziente verrà sottoposto a:

  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una tomografia computerizzata;
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una risonanza magnetica per immagini.

Gli altri esami ai quali potrebbe essere sottoposto ma non è detto sono:

  • In alcuni casi diventerà necessario sottoporre il paziente a una puntura lombare;
  • In alcuni casi si renderà necessario sottoporre il paziente a un’angiografia.

Questi esami aggiuntivi vengono fatti per confermare la diagnosi e riuscire a sciogliere in tal senso qualsiasi riserva. L’approccio di natura farmacologica si renderà necessario per ridurre la sintomatologia molto marcata relativa al mal di testa. Un’altra funzione molto importante dei farmaci è quella di regolare il livello di pressione arteriosa. L’intervento chirurgico invece serve per fare in maniera tale che si possa intervenire ad arrestare l’evento emorragico. Quanto è serio questo evento? La risposta corretta è che si tratta di una condizione molto seria e pericolosa, in alcuni casi potrebbe portare il paziente al decesso.

Si tratta di una problematica che può maggiormente riguardare gli uomini o le donne? La risposta corretta è che si tratta di una condizione che riguarda maggiormente le donne ed è a tutti gli effetti la forma maggiormente diffusa di ictus nella popolazione femminile.

Parliamo di cause

Quali sono le cause che possono portare un soggetto di sesso femminile a sviluppare un evento emorragico così grave? Generalmente, una delle cause più note è quella legata a un trauma di natura cranico. Tuttavia la causa scatenante fa sì che nel soggetto si producano sintomi del tutto diversi, motivo per cui il trattamento e la diagnosi sono diversi perchè non viene considerato ictus.

La condizione di ictus a un evento emorragico del genere è identificato come tale quando si produce in maniera del tutto spontanea e non è in alcun modo legata a un trauma. Quando parliamo di evento spontaneo a quale casistica specifica ci stiamo riferendo? Si tratta di un aneurisma presente in un’ateria legata al cervello che subisce un’improvvisa rottura.

Quando parliamo di aneurismi a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di zone legate alla parete dell’arteria che tendono a sporgere, similarmente a dei rigonfiamenti. Quando parliamo di aneurisma ci riferiamo essenzialmente a formazioni che come tali possono manifestarsi fin dalla nascita del soggetto o in alternativa avere uno sviluppo tardivo. In questo caso si parla di pazienti che magari possono soffrire di una forma di ipertensione di natura arteriosa.

Gli aneurismo possono anche essere ereditari? Si, in termini puramente percentuali il sei per cento e il venti per cento degli aneurismi di natura cerebrale è causato da un difetto di natura ereditaria che interessa la zona della parete arteriosa.

Si tratta di un evento emorragico che può presentarsi ad un’età specifica? Partendo dal presupposto che potrebbe manifestarsi a qualsiasi età, è bene sapere che il range temporale specifico è quello compreso tra i 40 anni e di 65 anni di età.

Ci sono altre circostante nelle quali si può presentare un evento emorragico del genere? Si, ma si tratta di una condizione che ha la caratteristica di essere rara. Se le arterie e le vene sono tra di loro collegate in maniera anomala, potrebbe prodursi una rottura in questa zona.

Parliamo di sintomi

Nella maggior parte dei casi un evento emorragico del genere non causa alcun tipo di sintomo. Questo non esclude ci possa essere una sintomatologia che in linea generale potrebbe prodursi se:

  • Potrebbe prodursi se viene esercitata una pressione su un nervo ottico, al punto tale che il paziente potrebbe avere problemi di vista, con relativo sdoppiamento;
  • Se ci producono emorragie che come tali innescano una cefalea.

Possiamo parlare di sintomi che in quanto tali potrebbero far presupporre che stia avvenendo la rottura di un aneurisma di grandi dimensioni? Si, potrebbe capitare se:

  1. Il paziente inizia ad avere visione doppia;
  2. Se il paziente manifesta una cefalea piuttosto marcata.

Parliamo di sintomi legati a aneurisma di grandi dimensioni

Quando si parla di un aneurisma di grandi dimensioni, la sintomatologia che potrebbe lamentare il paziente è:

  • Il paziente potrebbe avere una cefalea piuttosto marcata;
  • Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa che interessa la zona del viso;
  • Il paziente potrebbe avere una sindrome dolorosa che interessa la zona dell’occhio;
  • Il paziente potrebbe avere i sintomi classici della visione doppia;
  • Il paziente potrebbe avere un offuscamento della vista;
  • Il paziente potrebbe andare icontro a una forma di rigidità che interessa la zona della nuca;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a perdita di coscienza.

 Cefalea repentina

La cefalea di cui stiamo parlando raggiunge un picco massimo in poco tempo e può causare la perdita di coscienza del soggetto. Purtroppo in alcuni casi avviene il decesso del paziente durante il trasporto in ospedale. Cosa accade successivamente all’evento? Nell’arco delle ventiquattro ore successive sangue e liquido cerebrospinale causano un’irritazione che riguarda la zona delle meningi. Questo potrebbe causare sintomi quali:

  • Il paziente potrebbe andare incontro a una forma di rigidità nella zona del collo;
  • Il paziente potrebbe lamentare cefalee costanti;

Parliamo di possibili complicazioni

Quali sono le possibili complicazioni alle quali va incontro un soggetto che può avere un evento emorragico del genere? Tra le possibili conseguenze abbiamo:

  1. Il paziente potrebbe avere una forma di idrocefalo. In pratica il liquido cerebrospinale a causa dell’emorragia in corso, non viene drenato nella maniera giusta. Questo causa un aumento nella pressione interna al cranio;
  2. Il paziente potrebbe avere una forma chiamata vasospasmo nella quale in pratica c’è una contrazione dei vasi sanguigni. Questo cosa comporta nel soggetto? Il cervello non viene irrorato di sangue nella maniera corretta e questo potrebbe portare a una morte dei tessuti cerebrali;
  3. Un altro evento molto serio che potrebbe interessare il soggetto è la ripetizione a distanza di poche settimane dell’evento emorragico.

Processo diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico al quale viene sottoposto il soggetto? Come detto in precedenza gli esami sono la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica per immagini, un’angiografia. Quali sono le casistiche specifiche nelle quali si può effettuare una puntura di natura lombare? Questa viene eseguita se:

  • Nel caso in cui la tomografia computerizzata abbia dato un esito incerto;

La diagnosi in ogni caso passa per alcuni esami quali:

  • Si potrebbe effettuare un’angiografia con risonanza magnetica;
  • In ogni caso la metodologia più attendibile in tal senso resta l’angiografia cerebrale.

 Approcci terapeutici

Quali sono invece gli approcci di natura terapeutica che si possono mettere in campo? Se si tratta di una forma di cefalea che il paziente lamenta essere molto intensa, si potranno somministrare degli antidolorifici. In tal senso verranno anche somministrati farmaci per fare in maniera tale che il paziente in fase di evacuazione non inneschi una pressione a livello cerebrale piuttosto marcata. Quali sono invece le procedure chirurgiche che vengono utilizzate per fare in maniera tale che le pareti dell’arteria indebolita vengano rinforzate?

La modalità di approccio a una problematica del genere sono complesse e richiedono in ogni caso una valutazione molto attenta su quelle che sono le condizioni nelle quali si può trovare il paziente.

Approfondiamo le procedure chirurgiche

Le procedure chirurgiche a disposizione sono la spirale endovascolare che prevede l’inserimento di una spirale in filo di ferro nell’aneurisma. Nel caso in cui si tratti di uno stenting endovascolare, si inserirà un catetere con l’inserimento di un piccolo tubicino nella zona dell’aneurisma. Questo consente di creare un’opportuna deviazione che attorno all’aneurisma riducendo così il rischio che possa avvenire una successiva rottura visto che il sangue non circola più in quella zona.

L’emorragia subaracnoidea è una condizione molto seria e come tale deve essere trattata. La procedura più idonea e opportuna dovrà essere valutata dai medici specialisti che hanno in cura il paziente.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.