Epilessia

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Probabilmente ci sarà capitato di sentir parlare dell’epilessia, si tratta a tutti gli effetti di un processo di alterazione della normale attività di natura elettrica che avviene nella zona del cervello. Viene anche definita come sindrome di natura convulsiva e di fatto è un evento transitorio di natura celebrale, una disfunzione. Cosa possiamo ancora dire di questa patologia legata ai meccanismi di funzionamento dell’attività elettrica del cervello? Per prima cosa che le persone che stanno per avere un attacco, prima che avvenga possono avere delle sensazioni, delle percezioni di natura personale che non seguono un iter classico. La sindrome convulsiva può avere manifestazioni di natura differente, quali movimenti del corpo molto violenti nei quali il soggetto non è cosciente o in alternativa ci possono essere crisi di minore entità nelle quali le persone hanno un’improvvisa fase di arresto nei movimenti e non hanno assolutamente la percezione di quello che sta avvendendo.

Generalmente in condizioni normali esiste un tracciato di impulsi di natura elettrica che consentono di collegare tra di loro aree differenti, vediamo quali sono:

  • L’area dell’encefalo viene collegata all’area del midollo spinale tramite questi impulsi
  • L’area dei muscoli viene collegata all’area dei nervi

Quando la regolare attività del cervello si blocca, per una motivazione specifica si arresta, avviene la crisi di natura convulsiva. Se volessimo fornire delle numeriche in termini puramente percentuali, potremmo dire che all’incirca il 2 per cento della popolazione mondiale ha avuto una crisi di natura convulsiva durante l’arco della sua vita.  

C’è un periodo particolare nella vita di una persona durante il quale si possono manifestare queste crisi convulsive? No, possono presentarsi durante il periodo dell’infanzia o si possono anche presentare durante il periodo adulto.    

A loro volta è bene specificare che le crisi convulsive possono essere suddivise in due segmenti specifici:

  • Possiamo trovarci di fronte a una crisi di natura convulsiva definita anche epilettica. Purtroppo non c’è sempre un motivo specifico al quale si è in grado di risalire per capire come mai la crisi si è scatenata. Per prima cosa è bene dire che quando si parla di crisi epilettiche, per poterle definire tali devono essersi prodotte in un soggetto per almeno due volte. Pur non conoscendo i motivi veri per i quali si è scatenata la crisi, possiamo individuare alcune patologie che come tali possono averla scatenata, si parla quindi di:
  1. Patologie di natura celebrale come ictus
  2. Patologie di natura celebrale come i processi neoplastici ( i tumori)
  • Potremmo trovarci anche di fronte a crisi convulsive che non hanno una struttura epilettica, in questo caso la crisi stessa è il risultato di una problematica di natura temporanea che in qualche modo interferisce con la naturale attività del cervello. In questo caso si parla di:
  1. Potrebbe essere il risultato di una forma infettiva
  2. Potrebbe essere la conseguenza di un trauma di natura cranica
  3. Potrebbe essere una forma di reazione dell’organismo di una persona a un farmaco specifico

Possibili cause

Volendo in ogni caso identificare delle ipotetiche cause che in quanto tali possono essere responsabili di queste problematiche è bene dire che variano a seconda dell’età in cui la crisi si manifesta. Se parliamo ad esempio di crisi che si manifestano nei primi due anni di vita, potrebbero tranquillamente essere la conseguenza di uno stato febbrile o di anomalie nel metabolismo che di solito rappresentano una condizione transitoria. 

Se la crisi invece si presenta lungo un arco temporale compreso tra i 2 e i 14 anni, in maniera molto frequente non se ne riesce a identificare la causa. Se la crisi di natura epilettica si manifesta in un uomo adulto, potrebbe essere la conseguenza di una serie di fattori quali:

  • Potrebbe essere il risultato di un trauma cranico
  • Potrebbe essere la conseguenza di un ictus
  • Potrebbe essere collegato a una neoplasia tumorale

Condizioni ambientali che causano l’attacco

Quali sono invece le condizioni di natura ambientale che in quanto tali possono causare l’attacco? Le persone che manifestano questa particolare fragilità possono avere un attacco epilettico se:

  • Vivono un periodo di stress a livello fisico e psicologico piuttosto intenso
  • Non riescono a riposare come dovrebbero durante la notte
  • Hanno cessato di utilizzare sedativi in maniera improvvisa

Percezioni particolari

Un soggetto prima di avere una crisi di natura convulsiva può avere delle percezioni particolari, vediamo quali:

  • Potrebbe con l’olfatto avvertire odori fuori dall’ordinario
  • Potrebbe avere una sensazione che riguarda lo stomaco
  • Potrebbe avere la sensazione di avere già vissuto un episodio della propria vita ( dèjà vu)
  • Potrebbe invece proprio avere una percezione specifica e pronunciata che sta per avere un attacco

Se invece dobbiamo proprio parlare dei soggetti che soffrono di crivi convulsive, possiamo anche dire che si parla di soggetti che in apparenza sembrano perfettamente sani e che si comportano di conseguenza nei periodi nei quali non avvengono gli attacchi.

Tuttavia è anche bene dire che la sintomatologia è correlata in funzione della zona del cervello che è coinvolta nel problema. Oltre a questo le crisi di natura convulsiva possono essere di natura motoria o non motoria. In alcuni soggetti la crisi si può manifestare attraverso uno stato di natura confusionale che si manifesta nel soggetto. La crisi può anche causare una perdita del controllo della muscolatura, della zona della vescica e anche dello sfintere anale. 

Le crisi poi possono avvenire in una zona specifica del cervello quindi magari solo un lato oppure in entrambi i lati. 

Crisi che coinvolgono un lato del cervello

Se si tratta di crisi di natura epilettica che coinvolgono solo un lato del cervello i sintomi che possiamo riscontrare sono:

 

  • Il soggetto ha dei movimenti di natura ripetitiva
  • Il soggetto ha una perdita del tono muscolare
  • Il soggetto ha contrazioni di natura muscolare
  • Le gambe si muovono 
  • I muscoli hanno un’improvvisa contrazione
  • I muscoli si irrigidiscono

Queste crisi possono avvenire sia in presenza di coscienza del soggetto che continua a percepire l’ambiente circostante e sè stesso oppure al contrario potrebbe avere una crisi convulsiva nella quale non ha alcun tipo di percezione dell’ambiente circostante. 

Se quando avviene la crisi il soggetto è lucido e percepisce l’ambiente circostante, di solito la crisi interessa una zona specifica del cervello. In questo caso può iniziare con un movimento involontario del braccio o con il capo che ruota, tuttava il soggetto maniene lucidità e percezione dell’ambiente circostante.

Tuttavia è anche bene dire che una crisi convulsiva circoscritta e nella quale il soggetto è consapevole può anche evolvere in una crisi nella quale il soggetto perde completamente coscienza. 

Crisi convulsive jacksoniane

Sono crisi nelle quali il soggetto è consapevole e di solito la sintomatologia può interessare un braccio, un piede. Possono anche colpire la zona del viso. 

Crisi convulsive con soggetto non cosciente

Se il soggetto invece ha una crisi di natura convulsiva durante la quale perde coscienza di sè, non è consapevole di quello che sta accadendo. Solitamente iniziano in un’area specifica del cervello per poi progressivamente diffondersi ad altre zone. Quando inizia la crisi in maniera progressiva la persona perde il livello di consapevolezza e la percezione del circostante.

La sintomatologia legata a questa fase comprende:

  • La persona inizia a avere uno sguardo fisso
  • Può schioccare le labbra
  • Muovere mani e braccia
  • Non riuscire a capire cosa dicono gli altri
  • Non volere aiuto durante la crisi

Se invece si tratta di crisi convulsive generalizzate solitamente intacca entrambi i lati del cervello e possono essere associate a perdita di coscienza del soggetto.

Se parliamo invece di crisi convulsive che esordiscono in maniera generalizzata iniziano in un’area specifica del cervello per poi diffondersi a entrambi i lati. Durante queste crisi il soggetto potrebbe:

  • Muscoli che si contraggono e si rilassano
  • Potrebbe avere una caduta
  • Potrebbe drigrignare i denti
  • Potrebbe mordersi la lingua
  • Potrebbe avere schiuma alla bocca

Il soggetto potrebbe avere una crisi convulsiva tonica, in questa forma è prassi abituale che si manifestino durante le fasi del sonno e colpiscono i bambini. La muscolatura tende a diventare rigida. Esiste anche una forma di epilessia chiamata sindrome di Dravet, si tratta di crisi di natura convulsiva che si manifestano in occasione di episodi di natura febbrile e su bambini che hanno circa due anni.

Dopo la crisi quali sintomi ha il soggetto?

Esiste una sintomatologia legata successiva alla crisi convulsiva? Si, il soggetto può avere vari sintomi tra cui:

  • Il soggetto può lamentare una cefalea
  • Il soggetto può avere dei dolori di natura muscolare
  • Può avere una sorta di stato confusionale
  • Può avere una sensazione di affaticamento diffusa

Possibili complicazioni

Una crisi convulsiva può avere delle complicanze specifiche? Si, ci possono essere delle conseguenze anche serie, vediamone alcune:

  • Muscoli eccessivamente contratti potrebbero causare delle fratture
  • Le crisi violente potrebbero dare dei danni a livello celebrale
  • Se non si riesce a controllarle il soggetto potrebbe non riuscire a lavorare
  • A guidare la macchina
  • Il rischio di decesso nelle persone che hanno crisi fuori controllo è molto più alto

Processo diagnostico

Come si diagnostica una patologia del genere? In linea generale si dovrà rivolgere a un medico che dovrà effettuare una valutazione. Se è il primo episodio e in passato non ce ne sono stati altri sarà necessario fare degli approfondimenti tramite analisi del sangue, un elettroencefalogramma.

Se è presente un testimone che può documentare la crisi è una cosa molto utile per il medico. Verranno chieste alcune dettagli molto importanti ai fini di una corretta diagnosi come ad esempio il tempo di durata della crisi, i tempi di recupero, se c’è stata tensione muscolare, quando è iniziato. 

Possibili esami che verranno svolti

Quali sono invece gli esami che verranno svolti e che consentono di identificarne con precisione la causa? Potrebbero venire richiesti degli esami del sangue che capire quali potrebbero essere le cause della crisi. Si verificherà il corretto funzionamento di organi come il fegato e i reni. 

L’elettrocardiogramma potrebbe essere eseguito per capire se sono presenti eventuali emoraggie o ictus. L’elettroencefalogramma invece è un esame che può essere utile per monitorare l’attività elettrica del cervello e capire se è regolare o sono presenti eventuali anomalie. 

Quale trattamento utilizzare

Se si è riusciti a determinare con chiarezza quale sia la causa della crisi convulsiva non sono necessari dei trattamenti ulteriori. Basta rimuovere la causa per evitare la crisi. Se la causa non può essere rimossa, saranno utilizzati dei farmaci che in linea generale sono in grado di ridurre le crisi.

Se un familiare o un collega dovesse assistere a una crisi, ci sono alcune cose che può fare che sono corrette, vediamo insieme quali:

 

  • Cercare di fare in modo che la persona non cada
  • Inserire un cuscino sotto la testa
  • Mettere la persona su un lato
  • Evitare che abbia abiti stretti attorno alla zona del collo

Approccio farmacologico

Si possono prescivere a un soggetto che ha crisi del genere dei farmaci che evitano le crisi convulsive e vengono presi dal paziente in forma orale. Chiaramente da parte del medico andrà individuata la dose corretta per ogni paziente. Tuttavia non sono privi di effetti collaterali, motivo per cui potrebbero essere prescritte delle analisi dal sangue per determinare se la funzione renale e del fegato è corretta.

Approccio chirurgico

Se la cura farmacologica dovesse risultare inefficace, si potrà pensare a utilizzare la chirurgia che potrà rimuovere la cicatrice se la crisi è causata da questa nella zona del cervello o magari interrompere la comunicazione tra alcune fibre nervose tra i due emisferi. Si può utilizzare una procedura che stimola il decimo nervo del cranio chiamato anche vago per ridurre la frequenza e l’intensità delle crisi. Si può anche utilizzare un approccio che consiste nell’inserimento di un dispositivo inserito nel cranio che se rileva un’attività elettrica fuori dalla norma andrà a stimolare le aree del cervello coinvolte nelle crisi per ripristinare l’attività elettrica normale.

Ulteriori considerazioni

L’approccio chirurgico, la stimolazione del nervo vago o l’inserimento di un dispositivo all’interno del cranio spesso non prescindono dal continuare un trattamento a base farmacologico per curare l’epilessia.

 

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.