Mielopatia sintomi

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Quali sono i sintomi della mielopatia? Il sintomo principale che interesserà il soggetto è una sindrome dolorosa accentuata. Si tratta della conseguenza del fatto di avere una problematica che interessa un segmento dell’organismo delicato come quello del midollo osseo. La zona interessata è anche quella dei nervi definiti spinali. Ci potrebbero essere un corredo di sintomi collegati a questo principale? Si unitamente al dolore il soggetto potrebbe avere:

  • Il paziente potrebbe lamentare un senso di debolezza diffusa e generalizzata
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una ridotta sensibilità a livello di arti
  • Il paziente potrebbe andare incontro a problemi di equilibrio
  • Il paziente potrebbe iniziare ad avere difficoltà nella fase di deambulazione oltre ad avere problematiche di coordinazione

Se si tratta di una forma definita cervicale, il soggetto oltre ai sintomi appena descritti potrebbe avere:

  1. Potrebbe avere un dolore che interessa la zona del collo
  2. Potrebbe avere un dolore che interessa la zona delle spalle
  3. Potrebbe avere una sensazione di intorpidimento che si manifesta nella zona degli arti superiori
  4. Il soggetto potrebbe andare incontro a una perdita progressiva di quella che viene definita motricità fine

Se si tratta di una forma che riguarda il segmento del torace e quello lombare, il paziente potrebbe avere:

  • Una sindrome dolorosa che interessa la zona delle gambe
  • Una sensazione di intorpidimento che interessa la regione dei glutei
  • Una sensazione di intorpidimento che interessa la regione delle cosce
  • Una sensazione di intorpidimento che interessa la regione dei polpacci

I sintomi appena descritti hanno un grado specifico di manifestazione? In realtà no, la risposta corretta è che la sintomatologia dipende dal paziente, può variare da persona a persona. In tal senso è anche bene dire che la sintomatologia lamentata dal paziente potrebbe anche peggiorare in maniera del tutto improvvisa e inaspettata. Tuttavia non è possibile in tal senso poter formulare alcun tipo di previsione.

Approfondiamo la patologia

Per prima cosa è bene dire che si tratta di una patologia che si manifesta nella zona del midollo spinale. I sintomi come abbiamo appena visto possono essere di varia natura. Si può presentare in un periodo specifico della vita di una persona o a qualsiasi età? In reatà nella maggior parte dei casi è una patologia che tende a comparire intorno ai 50 anni.

Parliamo di cause

Quali possono essere le cause che innescano una patologia del genere? In gioco ci sono fattori tra di loro differenti, vediamo quali:

  1. Potrebbe essere la conseguenza di un restringimento del canale legato alle vertebre
  2. Potrebbe essere la conseguenza di una frattura che interessa le vertebre
  3. Potrebbe essere collegato a un’ernia del disco
  4. Potrebbe essere la conseguenza di una neoplasia spinale
  5. Potrebbe essere la conseguenza di una spondilosi

Forma univoca o forme differenti?

Quando parliamo di questa forma, ci stiamo riferendo a una forma specifica e univoca o a forme tra di loro differenti? In realtà si possono identificare tre forme specifiche, tra queste abbiamo:

  • Potrebbe trattarsi di una forma definita compressiva, causata da patologie di natura tumorale
  • Potrebbe trattarsi di una forma vascolare nella quale il problema è legato a un apporto di sangue in forma ridotta
  • Potrebbe essere la conseguenza di una forma causata da radiazioni. Parliamo di pazienti che si sono sottoposti a radioterapia, questa cura in alcuni casi può causare dei danni localizzati nella zona del midollo spinale

Processo diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico per una patologia del genere? In realtà è bene dire che il processo diagnostico risente di un elevato livello di complessità, conseguenza di sintomi vari che il paziente può avere. Il primo step si baserà su un’attenta valutazione clinica del paziente che prenderà in considerazione fattori di tra loro differenti quali:

  1. Si esaminerà con attenzione il trascorso clinico del paziente
  2. Si esaminerà con attenzione il modo in cui il paziente cammina
  3. Si esamineranno con molta attenzione i sintomi che il paziente lamenta di avere

In una fase successiva, si prescriveranno al paziente una serie di esami di approfondimento da fare, vediamo quali:

  1. Il paziente potrà essere sottoposto a una radiografia
  2. Il paziente potrà essere sottoposto a una risonanza magnetica
  3. Il paziente potrebbe essere sottoposto a una Tac

Qual’è l’utilità specifica di sottoporre il paziente a test diagnostici del genere? Si tratta di esami utili ai fini dell’individuazione di patologie quali:

  • Si tratta di esami utili a determinare se un paziente soffre di stenosi
  • Si tratta di esami utili a determinare se un paziente soffre di osteofiti

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci terapeutici che potranno essere messi in campo? Per prima cosa è bene dire che le cure saranno differenti a seconda del tipo di sintomi lamentati dal paziente e da quanto sono gravi. Tuttavia si cerca in ogni modo di utilizzare una metodologia di carattere conservativo, riservando ai casi più gravi quali ad esempio deficit di natura neurologica o problematiche che interessano la motricità del soggetto un approccio come quello chirurgico.

In ogni caso, al di là di quelli che possono essere i trattamenti che verranno messi in campo, ci sono una serie di prerogative collegate all’utilizzo di questi quali:

  1. Tutti i trattamenti messi in atto sono focalizzati a ridurre la sindrome dolorosa nel paziente e se possibile eliminarla
  2. I trattamenti in generale messi in atto sono focalizzati a cercare di far recuperare al soggetto un giusto grado di mobilità
  3. I trattamenti in generale messi in atto sono focalizzati a cercare di far recuperare al soggetto la capacità muscolare

Parliamo di approcci conservativi

Gli approcci terapeutici di natura conservativa sono applicati a pazienti che presentano un iter clinico basato sulla stabilità e nel quale non ci sono seri limiti di natura funzionale. Come si agisce quindi? Possiamo in tal senso parlare di una fase iniziale nella quale ci si basa sul ridurre al minimo i movimenti della muscolatura. Questo consente di ridurre la sindrome dolorosa che il paziente lamenta di avere, oltre a ridurre il processo di natura infiammatoria.

Successivamente il paziente verrà sottoposto a un ciclo di terapie che avranno lo scopo di rinforzare le fasce muscolari. Se si tratta di una forma definita cervicale, potranno essere applicati al paziente dei collari di consistena morbida. Il loro utilizzo è molto utile nelle fasi notturne del sonno, per cercare di ridurre il rischio che il paziente possa assumere delle posizioni errate.

Oltre alle terapie approfondite fino a questo momento, al paziente potrebbe essere prescritta una cura a base di farmaci che si baserà sulla somministrazione di:

  1. Farmaci antinfiammatori
  2. Farmaci a base cortisonica che il paziente assumerà per via orale
  3. Farmaci definiti neuroprotettori

Quando si prende in considerazione l’intervento chirurgico? Nei casi in cui la mielopatia dia sintomi molto marcati che causano una scarsa stabilità alla colonna vertebrale e in presenza di problematiche di natura neurologica piuttosto accentuate.  Gli approcci a livello chirurgico potrebbero prevedere:

  • Un approccio chirurgico chiamato discectomia con accesso anteriore che prevede l’eradicazione completa o in forma parziale di un disco presente nella zona delle vertebre
  • Un approccio chirurgico chiamato corpectomia basato sull’eradicazione completa o in forma parziale di un corpo legato alle vertebre
  • L’ultima opzione la rimozione delle lamine vertebrali. L’intervento si chiama laminectomia decompressiva.

Edema osseo