Nodulo polmonare solitario

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Quando parliamo di nodulo polmonare solitario a cosa si riferiamo? Si tratta a tutti gli effetti di una lesione del tutto isolata con la caratteristica di avere un diametro che è inferiore ai 3 centimetri a livello di diametro. La lesione è circondata da quello che viene definito parenchima polmonare. In tal senso non è collegata ad altre condizioni patologiche quali:

  1. L’atelettasia;
  2. Il versamento pleurico.

Come ci si accorge di avere un nodulo del genere? In linea generale lo si scopre in maniera del tutto accidentale, magari durante accertamenti fatti per altre motivazioni quali la tomografia computerizzata o la rx toracica. Potrebbe anche essere scoperto nel momento in cui si effettua quello che viene definito screening del tumore al polmone.

Se si tratta invece della Rx al torace,  potrebbe prodursi un equivoco tale per cui un nodulo potrebbe essere confuso con:

  • Vengono definiti addensamenti legati al tessuto molle extra-polmonare;
  • Verruche;
  • Noduli sulla cute;
  • Alterazioni a carico delle ossa.

Noduli e cancro

Nel momento in cui si scopre di avere un nodulo nella zona del polmone, quella che risulta essere la preoccupazione principale potrebbe essere quella di avere un cancro, tuttavia i noduli nella zona del polmone potrebbero essere legati a:

  • Potrebbe trattarsi di granulomi;
  • Potrebbe trattarsi di polmonite;
  • Potrebbe trattarsi di cisti broncogene.

Processo di valutazione

Alla base di un processo di valutazione di quello che risulta essere un nodulo del genere, lo scopo principale è quello di rilevare/escludere che possa esserci una neoplasia o un processo infettivo in fase attiva.

Fase di anamnesi

Il processo di anamnesi potrebbe essere molto utile per cercare di capire se sono presenti cause che potremmo definire maligne o magari del tutto benigne. In tal senso si valuterà:

  • Se il paziente è un fumatore o lo è stato in passato;
  • Se il processo di anamnesi mette in luce fattori positivi legati al cancro o una patologia di natura autoimmune;
  • Fattori che possiamo definire di rischio a livello professionale;
  • Viaggi fatti in zone dove c’è una presenza piuttosto elevata di tubercolosi;
  • Fattori che possiamo identificare come rischio legati a Hiv o un sistema immunitario che risulta essere compromesso.

Possiamo individuare in tal senso ulteriori fattori di rischio? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • Un fattore di rischio in quanto tale è avere un’età avanzata;
  • Un altro fattore di rischio è l’abitudine del fumare;
  • Un altro fattore di rischio è quello di avere un’anamnesi che risulta essere positiva per il tumore.

Un esame attento e approfondito, potrebbe aiutare a mettere in evidenza dei fattori che come tali potrebbero indicare un cancro quali un nodulo nella zona del seno o una lesione sulla cute. Tuttavia l’esame attento non basta per formulare in tal senso una diagnosi. Motivo per il quale si procederà con il sottoporre il paziente a degli esami specifici. In tal senso sarà utile l’rx toracica e poi la tomografia computerizzata.

  • Per cercare di definire con una certa esattezza quale sia la velocità con la quale cresce il nodulo, sarà importante poter operare un confronto tra precedenti Rx o Tomografie computerizzata se sono disponibili. Infatti in tal senso è bene dire che una lesione che nel corso di due anni circa, non si è ingrandita, vuol dire che ha una caratteristica benigna. Al contrario patologie tumorali che come tali hanno una crescita in un arco temporale che va dai 21 giorni ai 400 giorni è molto probabile suggerisca una caratteristica maligna in tal senso;
  • Se si tratta di un processo di calcificazione, sicuramente saremo in presenza di una patologia con la caratteristica di essere del tutto benigna;
  • Se i margini hanno caratteristiche quali l’essere irregolari e spiculati, queste indicato maggiormente la possibilità che si possa trattare di un cancro;
  • Un’altra caratteristica che da questo punto di vista va tenuta in considerazione è il diametro. In tal senso è bene dire che questo è inferiore ai 1.5 centimetri indica una problematica di natura benigna. Se invece il diametro dovesse superare i 5.3 centimetri, questa caratteristica suggerisce maggiormente la presenza di un possibile cancro. Tuttavia non è necessariamente detto che si tratti di cancro, potrebbero esserci delle eccezioni legate ad altre problematiche quali:
  1. Tra le eccezioni contemplate abbiamo per esempio l’ascesso polmonare;
  2. Tra le eccezioni contemplate abbiamo per esempio la granulomatosi con poliangioite e cisti idatidea.

Qual’è l’esame più importante per stabilire se si tratta di un nodulo localizzato nella zona dei polmoni? La risposta corretta è l’imaging a intervalli. Per quanto invece riguarda un esame come la Pet, si tratta di un valido aiuto nell’aiutare a differenziare i noduli che hanno una struttura cancerosa da quelli benigni. Solitamente si tratta di un esame che viene utilizzato quando la probabilità che il nodulo abbia una struttura maligna è piuttosto marcata. Quanto è sensibile un esame del genere? In tal senso è bene dire che il suo grado di sensibilità è pari circa al novanta per cento ed ha un livello di specificità che è pari circa all’ottanta per cento.

Parliamo di esami colturali

Qual’è l’utilità degli esami colturali? La risposta corretta è che possono essere utili nel momento in cui in fase di anamnesi, si ipotizza si possa essere una causa di natura infettiva quale:

  • Potrebbe trattarsi di tubercolosi;
  • Potrebbe trattarsi di coccidioidomicosi.

Potrebbero esserci in tal senso procedure definite invasive? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • Una procedura invasiva è l’agoaspirato transtoracico ecoguidato;
  • Un’altra procedura definita invasiva è chiamata Broncoscopia flessibile;
  • Un’altra procedura definita invasiva è chiamata Biopsia chirurgica.

Nonostante si possa diagnosticare il cancro con una biopsia, come trattamento definitivo prevede una procedura chiamata resezione chirurgica. Per quanto riguarda l’agoaspirazione transtoracica viene effettuata per lesioni definite periferiche e risulta essere molto utile se si sospetta ci possa essere una patologia di natura infettiva.

Parlando invece della broncoscopia flessibile a fibre ottiche, consente di eseguire un lavaggio bronchiale, il brushing, un’aspirazione con ago e una biopsia transbronchiale. La resa maggiore potrà essere marcata nel caso di lesioni definite prossimali che hanno la caratteristica di essere grandi dimensioni.

Approcci terapeutici

Quali sono gli approcci di natura terapeutica per un nodulo polmonare solitario? La risposta è dipende, infatti nel caso in cui le lesioni siano piccole e quindi il rischio di malignità sia in tal senso minima, il paziente potrebbe essere sottoposto a delle Tomografie computerizzate di controllo.

Quali possono essere i fattori che tendono a influenzare con quanta frequenza dovrà essere monitorato il paziente? Vediamoli insieme:

  • Per prima cosa la posizione del nodulo;
  • La presenza di enfisema;
  • Fibrosi alla Tomografia computerizzata;
  • L’età del paziente;
  • Il sesso;
  • La razza;
  • L’anamnesi familiare;
  • L’utilizzo del tabacco.

Verruche genitali