nevrosi

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Se non avete mai sentito parlare di nevrosi, si tratta a tutti gli effetti di problematiche di natura psicologica caratterizzate da sintomatologie specifiche. Il soggetto che ne soffre può avere problemi di ansia, può percepire un senso di profonda insoddisfazione di natura interiore che si riflette ovviamente sulla vita che conduce ogni giono, oltre a poter manifestare eventualmente dei disturbi che riguardano la sua sfera comportamentale. Tuttavia per poter definire meglio questa problematica come una patologia, dobbiamo per un attimo parlare del cervello e di come esso struttura una sorta di menzogna nella vita di una persona che ne soffre, di fatto nascondendo a sè stesso quale sia il vero motivo di questa problematica. Potremmo anche definirla come l’arte di inventare delle scuse, di spostare al di fuori del soggetto stesso la causa di profonda insoddisfazione che invece è fortemente radicata nella persona stessa. 

Cervello mente a se stesso

Quindi cosa accade esattamente quando un soggetto soffre di una condizione mentale del genere? Qual’è la causa vera? Cosa fa invece il cervello? Il cervello crea una sorta di camuffamento della realtà, in pratica inventa delle scuse che in tal modo giustificano un problema che di fatto non è determinato da eventi oggettivi ma da problematiche stesse che sono all’interno della struttura celebrale del soggetto.

Mentre i problemi, le difficoltà e anche i fallimenti di una persona che soffre di questa problematica sono da imputare in maniera frequente a problemi legati al cervello, la nostra mente crea una cortina di bugie dove il protagonista, il nemico vero da combattere non è dentro sè stessi ma al di fuori, in una circostanza specifica, in una situazione, persona che in quanto tale crea il problema vero.

Iter normale

In realtà nella vita di tutti i giorni ognuno di noi si può trovare in situazioni nelle quali siamo magari particolarmente irritabili, momenti in cui percepiamo e avvertiamo un livello di tristezza che magari in altri momenti non sentiamo. Sono situazioni, eventi nei quali un soggetto non è sopraffatto certo dal panico o da una depressione accentuata.

Si tratta in realtà di eventi, situazioni, contesti nei quali accadono delle cose che non sono sempre positive ma che fanno parte di un quotidiano e sono la diretta espressione di momenti di debolezza e di fragilità che capitano più o meno con una certa frequenza nella vita di tutte le persone.

Tuttavia proprio in quei momenti, il cervello di una persona nevrotica elabora una realtà diversa, differente, alternativa nella quale si costruiscono delle scuse ad hoc che allontanano dal vero problema. In quei momenti nella vita della persona nevrotica passano alcuni messaggi che sono completamente sbagliati ma che in quanto tali rappresentano per lui una verità. Ad esempio passa il ” era troppo difficile”.

Caratteristica della mente

Quindi potremmo anche parlare di una caratteristica specifica della mente che in quanto tale non riesce a costruire un modello di comprensione attendibile sulla depressione o su stati nevrotici presenti in un soggetto. La stessa percezione del paziente è falsata, nel momento in cui si rivolge a uno psichiatra e ad uno psicoterapeuta.

Quando si deve recare da uno specialista per descrivere dei sintomi magari di natura organica, correlati magari a stati di natura depressiva o legati stati nevrotici di vario genere, il paziente è portato a pensare che la sfera della mente sia un qualcosa di completamente diverso da quello che potrebbe essere un male di natura organica come ad esempio un mal di gola.

La mente, le forme depressive, gli stati nevrotici a cui un soggetto può andare incontro sono percepite dal paziente stesso come stati insondabili, stati misteriosi, ai quali è difficile arrivare, per i quali è difficile spiegare a uno specialista cosa effattivamente stiano vivendo in quello specifico frangente.

Probabilmente questo è il frutto di un errore di fondo, quello di pensare che la mente sia un organo come tale troppo complesso, che non sia possibile comprenderne il senso, che non sia possibile capire fino in fondo perchè in una determinata persona si crea una sofferenza di natura emotiva che è di fatto il risultato di una problematica che coinvolge la sua mente.

Quindi uno stato d’ansia, un problema di depressione, atteggiamenti nevrotici sono manifestazioni che come tali non sono misurabili, non sono comprensibili come un qualsiasi problema di natura fisico dove invece la natura del problema, la patologia è indagabile sia dal paziente che dal medico perchè se ne avverte il disagio e la sofferenza.

Il paziente non conosce il proprio cervello

Se una persona ha problemi di natura ansiosa, di natura depressiva, di nevrosi di vario genere possiamo dire che quello che non va in quel momento nella sua vita non è identificabile in una condizione di natura fisica, organica ma di natura mentale. Tuttavia è anche bene dire che un paziente non ha la benchè minima conoscenza minima di un organo che non riesce a percepire come tale.

Noi non riusciamo a percepire il cervello come siamo di fare per qualsiasi organo che compone il nostro corpo. Dall’altra parte dentro al cervello c’è praticamente la mappatura del nostro corpo, allo stesso modo c’è la possibilità attraverso ai nostri organi di senso di comunicare con il mondo esterno. 

Tuttavia il grande limite è proprio questo, il cervello non percepisce sè stesso, quindi quando capita al cervello un qualcosa che intacca la sfera fisica del nostro corpo, che intacca la sfera metabolica o diventa una patologia specifica cosa accade esattamente?

Sintomatologia

Cosa accade esattamente quando una persona entra in uno stato di natura depressiva o è preda di stati nevrotici di vario genere? Per prima cosa è bene dire che un soggetto depresso percepisce stati di disagio diffusi e generalizzati quali ad esempio:

 

 

  • Avverte uno stato di malessere accompagnato da scarsa energia
  • Non ha voglia di fare è poco attivo
  • Inizia ad avere dei problemi durante la fase del sonno
  • Soffre di inappetenza
  • Non riesce più ad avere una vita gratificante perchè inizia a percepire le esperienze di tutti i giorni con un livello di soddisfazione personale molto bassa

La mente quindi opera un camuffamento a livello mentale, identificando in situazioni reali e concrete quali ad esempio la vita di tutti i giorni, la propria famiglia, il proprio quotidiano come i veri problemi in base ai quali nella mente del soggetto si è innescato un meccanismo di natura depressiva.

Processo diagnostico

Spesso può capitare che il cervello non sia in grado di riconoscere problemi realti molto importanti, magari drammatici come lutti in  famiglia, o problemi complessi che in quanto tali sono i principali responsabili del nostro stato di ansia. Per questo motivo il cervello sostituisce gli eventi veri che sono la causa del nostro stato depressivo con problematiche futili che non hanno alcuna attinenza con quello che è il nostro vero disagio interiore.

Quindi se per uno specialista è più semplice individuare un evento traumatico importante che ha causato nel soggetto lo stato ansioso-depressivo, diventa molto più difficile per lo specialista un iter diagnostico su un paziente che ha qualcosa di profondo e radicato collegato al suo disagio ma è anche collegato al temperamento caratteriale stesso del paziente.

Ancora più difficile è trattare casi di persone che hanno sviluppato sindromi ansiose, depressive o forme ossessive o nevrosi come forma di reazione personale a una problematica specifica che nel corso del tempo si è cronicizzata.

Per curare queste problematiche serve inizialmente un approccio di natura farmacologica che consenta al soggetto di ridurre i sintomi, tuttavia sarà anche necessario unire alla farmacologia un approccio di natura cognitivo-comportamentale.