Carcinosi peritoneale

503

Carcinosi peritoneale ovvero una condizione nella quale un soggetto ha un tumore che dalla sede primaria in cui era si è diffuso ad altre sedi in questo caso il peritoneo. Di quale organo stiamo parlando? In realtà la definzione corretta è quella di una membrana sierosa che di fatto riveste gli organi presenti nella zona dell’addome. Si parla di rivestimento interno. Tuttavia si tratta di casistiche non riguardano solo zone differenti nelle quali il tumore in origine si è sviluppato. Questa particolare condizione può anche rappresentare una patologia di natura tumorale piuttosto rara che si sviluppa direttamente nella zona del peritoneo. In tal senso potremmo sicuramente citare il mesotelioma. Si tratta in ogni caso di uno specifico tumore che si sviluppa in casi rari.

Confrontando un campione di popolazione che si attesta all’incirca sui due milioni di abitanti, il mesotelioma in termini di diffusione può attestarsi all’incirca sui due casi. Qual’è la causa e l’origine di questa patologia tumorale? Nella maggior parte dei casi si tratta di un tumore che è la diretta conseguenza di persone che nel corso della loro vita sono state a contatto con un materiale come l’amianto per lunghi periodi.

Quali sono invece le patologie tumorali più frequenti dalle quali si può sviluppare questa forma di cancro piuttosto estesa? Andiamoli a vedere insieme:

  • In alcuni casi questo tumore esteso trae la sua origine da una forma neoplastica che è situata nella zona dell’appendice
  • In alcuni casi questo tumore esteso trae la sua origine da una forma neoplastica che è situata nella zona del colon, del retto o delle ovaie

Sintomatologia

Qual’è la sintomatologia specifica per questa forma di tumore esteso? In realtà è bene dire che purtroppo in questa rara forma tumorale, i sintomi spesso non aiutano perchè risultano essere piuttosto ambigui. In ogni caso vediamo insieme quali sono i principali:

  1. Il soggetto potrebbe andare incontro a una perdita di peso
  2. Il soggetto potrebbe avere una sindrome dolorosa che riguarda la zona dell’addome
  3. Il soggetto potrebbe sviluppare nel corso del tempo una forma di anoressia

Un’altro sintomo specifico che non va sottovalutato è un aumento progressivo del volume dell’addome. Questa condizione è strettamente legata all’aumento della massa tumorale presente. Qual’è la modalità specifica evolutiva di questo tumore? In linea generale possiamo dire che questo tumore tende ad evolvere in maniera tale da provocare nel paziente che ne soffre un’ostruzione che potrebbe comportare l’interruzione di uno specifico flusso che ha specifiche conseguenze, vediamo quali:

  • L’occlusione incide direttamente sulla qualità della vita che il paziente vive
  • L’occlusione tende a ridurre le effettive chance che ha il paziente di poter sopravvivere con buone percentuali di successo

 Processo diagnostico

Come si effettua la diagnosi di una patologia tumorale rara ed estesa come questa? Per prima cosa è bene dire che questo tipo di tumore può essere la fase iniziale di una patologia neoplastica che può interessare la zona addominale. Al contrario la diagnosi potrebbe essere il risultato di una serie di controlli che vengono effettuati su un paziente con cadenza piuttosto regolare che già in precedenza avevano avuto patologie di natura tumorale.

In ogni caso volendo parlare di esami che consentono di poter avere una diagnosi corretta in tal senso, possiamo sicuramente dire che l’opzione migliore che il paziente può avere è:

  • Per effettuare una diagnosi corretta l’esame più indicato è una tomografia assiale computerizzata che abbreviato di solito viene indicato come Tac
  • Quali sono i vantaggi effettivi che un paziente può avere nel sottoporsi a un esame del genere? Per prima cosa è bene dire che se dovessero esserci dei noduli nella zona del peritoneo, questo esame è in grado di rilevarli e metterli in evidenza. Allo stesso modo se dovessero esserci metastasi che interessano organi come il fegato e i polmoni, l’esame mette in evidenza le caratteristiche di questi processi di metastatizzazione
  • Tuttavia volendo scendere ancora di più nel dettaglio di questa forma tumorale, i risultati della Tac possono venire approfonditi eseguendo un altro esame che viene chiamato Pet che è l’abbreviativo di tomografia a emissione di positroni
  • Tuttavia in sede di valutazione medica, lo specialista potrebbe ritenere utile sottoporre il paziente a una procedura specifica chiamata laparoscopia. In questo senso si intende un’esplorazione specifica della zona addominale che verrà fatta attraverso l’utilizzo di una videocamera. Come si procede per fare un’esame del genere al paziente? La procedura richiede sicuramente che il paziente venga sottoposto a anestesia generale
  • Quando si dovrà pensare a una procedura del genere? Ogni volta in cui i precedenti esami non siano riusciti a dare al medico un quadro sufficientemente chiaro ed esaustivo della patologia tumorale al quale il paziente si trova esposto. Oltre a questa casistica specifica potremmo anche trovarci di fronte a un caso in cui un nodulo presente nella zona del peritoneo, necessiti di essere prelevato per poter essere sottoposto a un esame di natura istologica

Approcci curativi

Quali sono gli approcci di natura curativa che si possono mettere in campo per cercare di curare al meglio questa forma tumorale piuttosto estesa? La risposta non è univoca e tutto dipende da quale sia il grado di estensione della patologia tumorale, quali siano gli organi coinvolti e dove si è originato il processo di metastatizzazione. Sicuramente in tal senso, valutando caso per caso ci possono essere quelli specifici nei quali il paziente risponde meglio a una combinazione di cure che sfrutta un approccio di natura chirurgica, il calore e la chiemioterapia.

Se lo specialista decide di intraprendere sul paziente un percorso specifico del genere nel quale in combinazione utilizzerà la chirurgia, il calore e la chemioterapia per prima cosa si dovrà procedere secondo una metodologia specifica. Vediamo cosa prevede:

  1. La tecnica si basa sul presupposto di riuscire a rimuovere con successo il maggior numero possibile di noduli presenti nell’area del peritoneo. Chiaramente si sta parlando di tutti quei noduli che sono evidenti e si possono vedere in maniera chiara. Quale strumento viene utilizzato per procedere in tal senso? Si parla a tutti gli effetti di un bisturi elettrico che sfrutta correnti elettriche con un voltaggio piuttosto elevato. 
  2. Ci sono poi delle variabili che in quanto tali vanno considerate. Se la carcinosi peritoneale coinvolge una porzione piuttosto estesa di addome, si dovrà anche intervenire con asportazioni parziali di altri organi quali l’intestino, la milza, il fegato, le ovaie o l’utero. 
  3. Successivamente all’intervento chirurgico il paziente verrà sottoposto a una chemioterapia molto particolare nella zona del peritoneo. Si utilizzano farmaci che possono essere somministrati al paziente in dosaggi elevati senza avere effetti collaterali. Il corpo del paziente viene portato a una temperatura più alta del normale per consentire un migliore effetto della cura farmacologica.  
  4. Dopo l’intervento il paziente viene portato in terapia intensita dove rimarrà per le successive 24 ore. Quanto tempo il paziente rimarrà in ospedale? Si parla di un periodo variabile che va dai 10 giorni ai 30 giorni.