Coagulazione intravascolare disseminata sintomi

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Quali sono i sintomi della coagulazione intravascolare disseminata? La risposta corretta è che in linea generale quando si manifesta in maniera del tutto improvvisa, potrebbe causare eventi di natura emorragica di un livello di gravità molto marcato. La patologia potrebbe anche essere il risultato di un intervento di natura chirurgica o di un parto, l’emorragia potrebbe essere da questo punto di vista del tutto fuori controllo. Il sanguinamento da questo punto di vista potrebbe riguardare la sede relativa ad un’iniezione endovenosa oppure un organo come il cervello, un organo come l’intestino, potrebbe riguardare la cute, potrebbe riguardare i muscoli.

Nel caso in cui questa problematica a differenza della precedente casistica, dovesse avere invece uno sviluppo lento, per esempio i tumori, i coaguli che tendono a formarsi nelle vene ( si parla in tal senso di trombosi venosa profonda) tendono ad avere una una frequenza maggiore rispetto alle emorragie. Se i coaguli dovessero formarsi all’interno delle vene, nella maggior parte dei casi si parla di quelle delle gambe, il soggetto potrebbe avere un edema, un arrossamento o un dolore legato alla zona coinvolta.

In alcuni casi la problematica potrebbe presentarsi in forma del tutto asintomatica, se parliamo di un coagulo che tende a formarsi in una vena, nel corso del tempo si potrebbe staccare fino ad arrivare alla zona dei polmoni, in questo caso potrebbe diventare un embolo. Se parliamo di coaguli di natura polmonare, questi nel corso del tempo possono diventare una problematica definita dispnea.

Approfondiamo la condizione

Quando parliamo di questa condizione a cosa ci stiamo esattamente riferendo? Si tratta di una problematica che in quanto tale porta allo sviluppo di piccoli trombi che sono presenti all’interno del torrente circolatorio che tendono a creare processi di natura ostruttiva in vasi che hanno una portata piccola.

Questo aumento della coagulazione, causa una riduzione relativa alle piastrine e ai relativi fattori di coagulazione che risultano essere necessari per consentire un controllo in termini di eccessivo sanguinamento. Quali sono le conseguenze in tal senso? La risposta corretta è che si produce un sanguinamento incontrollato.

Quali possono essere le cause? La risposta corretta è molte, alcune tendono a includere processi di natura infettiva, potrebbero essere legati a interventi di natura chirurgica, potrebbero essere legati a complicazioni legate al parto. Quando si parla di una coagulazione che risulta essere in tal senso eccessiva, solitamente è collegata ad un sanguinamento a sua volta eccessivo.

Vengono misurati la quantità di fattori relativi alla coagulazione del sangue. In tal senso è bene dire che si tenderà a trattare la condizione che risulta essere alla base della coagulazione così marcata. La coagulazione eccessiva in genere tende ad essere stimolata da sostante che vengono immesse nel flusso sanguigno nel caso in cui tende a verificarsi un processo patologico. Si parla in tal senso di un processo di natura infettiva o nel caso in cui siano presenti dei tumori.

Da questo punto di vista è bene dire che risultano essere a rischio anche persone che abbiano avuto in tal senso un trauma di natura cranica piuttosto grave, un danno di natura tissutale che viene causato in tal senso da:

  • Potrebbe essere la conseguenza di schock;
  • Potrebbe essere la conseguenza di ustioni;
  • Potrebbe essere la conseguenza di un congelamento;
  • Potrebbe essere la conseguenza di altre tipologie di lesioni;
  • Potrebbe anche essere legato al morso di un serpente.

Parlando della forma lenta è bene sapere che è legata a tumori, aneurismi, emangiomi di tipo cavernoso.

Approccio diagnostico

Qual’è il corretto iter diagnostico? La risposta corretta è che il paziente verrà sottoposto a:

  • Il soggetto potrà essere sottoposto a esami del sangue;

Quando si effettuano le analisi del sangue, queste potrebbero da questo punto di vista indicare una diminuzione nel numero di piastrine presenti. Come avviene la conferma della diagnosi? La risposta corretta è che viene confermata nel caso in cui i risultati relativi agli esami dovessero mettere in evidenza da questo punto di vista un aumento del tutto anomalo nella quantità di d-dimero.

Trombosi venosa profonda

Quando parliamo di trombosi venosa profonda a cosa ci stiamo riferendo? La risposta corretta è che si tratta formazione di coaguli di sangue, definti in tal senso anche trombi che si presentano all’interno delle vene profonde relative alle gambe. I coaguli di sangue potrebbero originarsi nelle vene se risulta presente una lesione, potrebbe essere il risultato di una patologia. Le formazioni in tal senso potrebbero produrre nel corso del tempo un gonfiore localizzato nella zona degli arti superiori e inferiori. Il coagulo potrebbe nel corso del tempo staccarsi e arrivare fino alla zona dei polmoni. Questa condizione potrebbe provocare quella che viene definita embolia di natura polmonare.

Quando si parla di trombosi venosa profonda è bene sapere che questa tende a rilevarsi con un eco-Doppler e in base a quelli che sono gli esiti relativi alle analisi del sangue. Ci sono delle azioni di natura preventiva che si possono mettere in campo per ridurre il rischio che possano prodursi ingrossamenti relativi ai coaguli e l’embolia di natura polmonare? La risposta è si, verranno somministrati in tal senso dei farmaci anticoagulanti.

Se i coaguli di sangue dovessero formarsi nelle vene profonde, il paziente andrà incontro alla trombosi venosa profonda, se invece i coaguli di sangue dovessero formarsi nelle vene definite superficiali, il paziente andrà incontro a quella che viene definita trombosi venosa superficiale.

Quando si parla di trombosi venosa profonda è bene sapere che nella maggioranza dei casi tende a svilupparsi nella zona degli arti inferiori o nella zona del bacino, in alcuni casi potrebbe però svilupparsi anche nella zona degli arti superiori.

Complicazioni

Quali potrebbero essere le complicanze alle quali va incontro una persona che soffre di trombosi venosa profonda? Vediamole insieme:

  • Una delle possibili complicazioni alle quali potrebbe andare incontro una persona è l’embolia polmonare;
  • Un’altra delle possibili complicazioni alle quali potrebbe andare incontro una persona è un’insufficienza venosa di carattere cronico;
  • Un’altra delle possibili complicazioni alle quali potrebbe andare incontro una persona è una carenza in termini di afflusso di sangue (definita anche ischemia) relativa agli arti inferiori.

Qual’è il corretto iter di natura diagnostica? La risposta corretta è che la persona verrà sottoposta ad un’ecografia doppler, verrà anche sottoposta a esami del sangue che consentiranno di misurare il d-dimero.

Approcci preventivi

Quali sono i corretti approcci preventivi in tal senso? Il primo prevede il ridurre il rischio di immobilità, il secondo prevede l’utilizzo di farmaci anticoagulanti, il terzo prevede l’utilizzo di dispositivi di compressione a livello pneumatico intermittente. L’approccio terapeutico prevede l’utilizzo di farmaci anticoagulanti, l’utilizzo di farmaci trombolitici, in casi rari si potrà utilizzare un filtro relativo ai coaguli definito ombrello.

Se un paziente dovesse manifestare i sintomi della coagulazione intravascolare disseminata come si potrebbe intervenire? La risposta corretta è che si procederà a trattare il disturbo di base. Nel caso in cui dovesse avere uno sviluppo immediato, dovrà essere in tal senso trattata in maniera tempestiva.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.